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Com’è fatto il primo panettone a base di farina di grilli: contiene cioccolato e grilli caramellati

In una storica pasticceria della provincia di Torino è stato messo in vendita il primo panettone a base di farina di grilli. Al di là dei gusti personali, questo alimento è stato autorizzato dall’Efsa, l’autorità europea che si occupa di sicurezza alimentare, e non rappresenta in nessun modo un rischio per chi lo consuma.
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Quando un nuovo alimento entra nella ricetta di uno dei dolci più tradizionali di sempre, qual è il panettone, è il segno innegabile che qualcosa sta davvero cambiando. Com'è fatto il primo panettone a base di farina di grilli: contiene cioccolato e grilli caramellati cambiando, a prescindere dalle resistenze dei più critici.

Parliamo della tanto chiacchierata farina di grilli, che dopo essere stata introdotta a gennaio 2023 nel mercato dei Paesi Ue, oggi è finita dentro il panettone di una delle pasticcerie più longeve e tradizionali del Piemonte. Per il suoi cento anni, l'Antica Pasticceria Castino di Pinerolo, in provincia di Torino, ha infatti lanciato il suo PanCricri, il primo panettone in Italia a base di farina di grilli.

Com'è fatto PanCricri

La mente e il palato dietro questa novità sono di Davide Muro, Maestro Pasticciere della storica pasticceria di Pinerolo, un piccolo comune nel Torinese noto ai piemontesi come luogo simbolo del panettone, in virtù della sua lunga storia con il tradizionale dolce natalizio. Sempre a Pinerolo infatti, più di cento anni fa, nacque l'azienda Galup, uno dei panettoni più famosi della regione, e non solo.

Forse è anche per questo che la notizia di un panettone con farina di grilli e grilli caramellati ha generato un certo scalpore. Come ha spiegato il suo creatore al Corriere della Sera, la ricetta prevede un mix di farina normale e farina di grilli, olio extravergine di oliva e olio di girasole, albicocche semicandite e cioccolato, quest'ultimo arricchito da grilli caramellati. Non contiene né latte né burro, quindi è adatto anche per chi è intollerante al lattosio.

Com'è fatta la farina di grilli

La farina di grilli è un alimento sicuro. Insieme agli altri "novel food" ha ottenuto infatti l'autorizzazione da parte dell'Efsa (l'European Food Safety Authority). L'autorità europea che si occupa della sicurezza alimentare ha infatti ufficialmente riconosciuto i grilli come alimento sicuro, sottolinenando come non rappresentino un rischio per la salute per nessuna fascia della popolazione. In sostanza, i grilli – spiega l'Associazione Italiana Novel Food – possono essere mangiati da chiunque sopra i tre anni, fatta eccezione per chi ha intolleranze alimentari o forme di sensibilità ai crostacei.

La farina di grilli, così come gli altri prodotti a base di questi insetti, si inserisce in quel gruppo di alimenti che stanno prendendo sempre più piede anche nei Paesi che culturalmente non li avevano mai associati all'alimentazione. È lo stesso fenomeno che si sta verificando con altri prodotti, che pur vantando una storia gastronomica secolare se non millenaria, erano estranei fino a poco tempo fa alla cucina occidentale più tradizionalista, come il tempeh, il tofu o il seitan. Prodotti che inizialmente sono arrivati sulle nostre tavole perché alternative vegetali alla carne, ma che pian piano stanno conquistando il palato anche degli onnivori.

Perché mangiare grilli è sicuro

Come spiega un approfondimento della Fondazione Umberto Veronesi, le farine di grillo in commercio nei Paesi Ue sono ottenute da processi di produzione sicuri.

Questo prodotto deriva infatti dalla macinazione di larve di grilli allevati secondo iter normati e costantemente sotto controllo. Inoltre, a livello nutrizionale la farina di grilli presenta diversi benefici: è ricca di proteine, calcio, ferro, vitamina B12 e fibre.

Per quanto riguarda il sapore, questo prodotto non è completamente neutro, ma come abbiamo verificato in questo esperimento di Fanpage.it, la loro presenza all'interno di un certo alimento può perfino piacere oppure non essere percepita affatto. Tutto dipende dal palato e dalle preferenze di chi li assaggia.

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