Come è nata l’aurora boreale rossa che siamo riusciti a vedere anche in Italia
Il cielo che si illumina di rosso. Un bagliore insolito. Non un tramonto, non un'alba. Non i colori di un incendio lontano. Nel tardo pomeriggio di domenica 5 novembre il cielo del Nord Italia si è illuminato per un’aurora boreale. Il fenomeno è stato visibile dalle 18:00 alle 19:00. Nelle regioni del Nord è stato possibile vederla ad occhio nudo, soprattutto nelle zone fuori dalle grandi città dove l’inquinamento luminoso lasciava il posto al buio. Per chi abita al Sud è stato più difficile anche se qualche fotografo appassionato di stelle riuscito a fermarla giocando con esposizioni molto lunghe.
L’aurora polare, che nel nostro emisfero diventa aurora boreale, non è un fenomeno comune a queste latitudini. Di solito per avere qualche speranza di avvistarla bisogna viaggiare verso Nord. Esistono agenzie turistiche che organizzano viaggi a caccia di questo fenomeno. Islanda e Finlandia le mete più gettonate. Eppure questo è il secondo avvistamento di un’aurora boreale in Italia nell’arco di due mesi. L’ultimo risale alla notte tra il 25 e il 26 settembre. Allora però l’avvistamenti è stato limitato ai cieli della Lombardia e del Trentino Alto-Adige.
Come nasce l’aurora boreale
Guardando oltre l’Italia, negli ultimi mesi è già capitato altre volte di osservare uno spostamento verso Sud dell’aurora boreale. A marzo del 2023 un’aurora boreale dai colori spettacolari era stata avvistata nel Regno Unito, un bagliore verde e viola aveva attraversato il cielo dalle isole Shetland al Somerset e dal Norfolk all’Irlanda del Nord. Immagini poi commentate su The Conversation da Jim Wild, professore di Fisica alla Lancaster University che spiega così l’origine di questo fenomeno astronomico:
“Le aurore hanno origine nell’area che circonda il nostro pianeta, ovvero nella regione dello spazio vicino alla Terra, nota come magnetosfera. Questa è un cocktail di atomi e molecole, che viene frantumato e riscaldato dalla radiazione solare. L’aurora boreale si crea quando queste particelle caricate elettricamente precipitano nell’alta atmosfera. La maggior parte delle particelle in arrivo, che stimolano la luce, sono elettroni”.
Il ruolo del Sole nelle aurore boreali
Le aurore boreali quindi sono innescate da un flusso di particelle che arriva direttamente dal Sole. Queste particelle nascono da esplusioni di massa dalla corona solare, la parte più esterna dell'atmosfera del Sole. Le particelle viaggiano nello spazio e quando impattano sulla Terra scatenano quelle che sono note come tempeste geomagnetiche. L’aurora boreale è una delle conseguenze di queste tempeste. L’attività del Sole non è costante: varia attraverso un ciclo di 11 anni. Il picco di quesa attività si sta avvicinando: dovrebbe raggiungere il suo massimo nel 2025.
Perché l’aurore boreale era rossa
I colori delle aurore possono variare. Nel corso degli anni sono tate avvistate aurore brillanti come smeraldi, azzurre o viola. Il colore rosso ha un’origine abbastanza chiara. Questa tonalità si presenta quando la tempesta geomagnetica creata dalla particelle arrivate dal Sole stimola gli atomi di ossigeno che si trovano a 400 km di quota. Quando questo accade, l’aurora non solo è rossa, ma si verifica talmente in alto nella nostra atmosfera che si può vedere a latitudini più basse, anche in Italia.