Come capire se soffri d’ansia o è una reazione normale del tuo corpo: cosa cambia tra le due condizioni
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In Italia più di otto milioni di persone hanno sofferto almeno una volta di disturbi d'ansia. Le cose sono peggiorate dopo la pandemia, con un aumento vertiginoso del problema, soprattutto tra i più giovani: il 49,9% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni in Italia ha infatti dichiarato di aver avuto a che fare con ansia e depressione dopo l'arrivo del Covid-19.
Tuttavia per alcuni disturbi o condizioni psicologiche il rischio dell'autodiagnosi è dietro l'angolo: lo abbiamo visto ad esempio con l'esplosione di contenuti social dedicati al disturbo del deficit dell'attenzione (ADHD). Anche per l'ansia il confine tra condizione normale e disturbo è spesso difficile da riconoscere, soprattutto se non si è un esperto della salute mentale.
Avere l‘ansia non è infatti necessariamente una condizione patologica, anzi si tratta di una reazione naturale e necessaria che il nostro istinto di sopravvivenza attiva per farci fuggire da una situazione di pericolo o aumentare la nostra attenzione quando qualcosa ci minaccia o ci fa sentire poco al sicuro. L'ansia patologica è invece presente anche senza cause oggettive e finisce per invadere ogni aspetto della nostra vita anche senza nessun motivo reale.
Perché avere l'ansia è normale
"Come so se la mia ansia è normale o no?". In un articolo sul Washington Post, lo psichiatra Christopher W.T. Miller spiega che questa è una delle domande che più spesso gli rivolgono i suoi pazienti.
Per rispondere bisogna innanzitutto chiarire che l'ansia è un'emozione fisiologica, proprio come la paura o la rabbia. In questo approfondimento un esperto ci ha abbiamo spiegato la scena dell'attacco di panico nel film campione di incassi Inside out 2. Se però l'ansia si attiva anche quando non c'è un motivo reale allora può diventare un problema.
La differenza tra ansia adattiva e ansia disattiva
Gli esperti distinguono a questo proposito l'ansia adattiva da quella disadattiva. La prima – spiega il manuale Msd, un'autorevole fonte di informazione medica – ha la funzione fondamentale di "motivare le persone a prepararsi, esercitarsi e riprovare, nonché incoraggiare un'adeguata cautela in situazioni potenzialmente pericolose". Per farla breve, l'ansia adattiva non solo è normale è anche sana.
Le cose si complicano quando entra in gioco l'ansia disadattiva, ovvero un tipo di ansia che provoca "disfunzione e disagio eccessivo": può interferire con la vita di tutti i giorni, sia sul piano lavorativo che relazionale. È questo tipo di ansia che può essere classificato come un disturbo psichico e può manifestarsi in diverse forme, da disturbo da panico all'ansia sociale e o disturbo d'ansia generalizzata.
Come reagisce il cervello all'ansia
Anche se è un disturbo che ha origine nella mente, l'ansia patologica può determinare effetti fisici, dentro e fuori il corpo. Esternamente può manifestarsi con sudorazione, tremori o nausea, internamente invece i disturbi d'ansia possono attivare alcuni processi cerebrali senza che ci sia nessun motivo reale.
Questo – spiega Miller – è quello che accade nella rete di salienza, un'area di regioni cerebrali, situate nella corteccia frontale e nello striato, che svolgono un ruolo chiave nella ricezione degli stimoli. Nelle persone che soffrono d'ansia quest'area del cervello può attivarsi più del necessario, stimolando la produzione di ormoni dello stress, come il cortisone o l'adrenalina.
Gli effetti sul corpo
Una produzione prolungata di cortisolo può produrre effetti negativi sul nostro corpo: proprio perché in teoria questo ormone dovrebbe essere rilasciato dal corpo in situazioni di pericolo, la sua funzione è quella di aumentare la glicemia e i grassi nel sangue, per fornire quel surplus di energia che ci servirebbe per difenderci dal pericolo.
Ma se questo avviene in assenza di un pericolo reale e per periodi prolungati siamo davanti a un problema: il cortisolo ha infatti un ruolo chiave – spiega Humanitas – nel bilanciamento del metabolismo, dei cicli sonno-veglia, della pressione sanguigna e degli zuccheri nel sangue, ma anche nei processi infiammatori e nel corretto funzionamento della memoria.
Cosa fare in caso di dubbio
Per tornare quindi alla domanda iniziale, i disturbi d'ansia rappresentano un problema che merita attenzione, essendo tra i disturbi psichiatrici più diffusi e comuni, ma allo stesso tempo è importante saper riconoscere l'ansia fisiologica da quella patologica.
Se sei in ansia davanti a un evento importante della tua vita o per un problema oggettivo la tua potrebbe essere una reazione del tutto normale, se però l'ansia diventa uno stato perenne, anche davanti a incombenze minime della vita quotidiana, o perfino senza nessun motivo, è importante rivolgersi a un professionista della salute mentale che saprà individuare la strategia terapeutica più adatta al tuo caso.