Come accorgersi del monossido di carbonio, sintomi e segnali che devono far scattare l’allarme
Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore e insapore, che si forma durante la combustione in carenza di ossigeno di materiali contenenti carbonio, come legna, carbone, metano, benzina e altri combustibili. In ambienti chiusi o poco ventilati, il monossido di carbonio è responsabile ogni anno di circa 5mila casi di intossicazione in Italia ed è una delle cause più frequenti di avvelenamento mortale. La vicenda della famiglia uccisa dal monossido di carbonio a Firenze è purtroppo l’ultima tragedia in ordine di tempo in cui le vittime sono morte senza accorgersi di nulla.
Il monossido di carbonio è infatti un gas insidioso, perché le esalazioni non possono essere rilevate senza strumenti specifici e i sintomi dell’avvelenamento, come mal di testa, nausea e vertigini, possono facilmente essere confusi con quelli di altre condizioni e non essere neppure avvertiti durante il sonno. Ci sono però alcuni segnali che, se riconosciuti in tempo, dovrebbero far scattare l’allarme, fermo restando che per proteggersi efficacemente da questo killer silenzioso è fondamentale installare rilevatori di monossido di carbonio e ventilare correttamente gli ambienti dove si utilizzano caminetti, caldaie a gas ma anche stufe a pellet e altri apparecchi che bruciano combustibili fossili.
Come si forma il monossido di carbonio in casa
Il monossido di carbonio (CO) si forma quando legna, carbone, gas naturale, benzina e altri combustibili ricchi di carbonio bruciano in carenza di ossigeno: questa combustione in difetto di ossigeno porta alla produzione di monossido di carbonio, il cui accumulo rappresenta un rischio potenzialmente mortale per le persone che si trovano in quegli ambienti.
Caminetti, caldaie a gas ma anche stufe a pellet e altri apparecchi che bruciano combustibili fossili possono produrre monossido di carbonio se non funzionano correttamente o se vengono utilizzati in ambienti non adeguatamente ventilati: per evitare l’accumulo di monossido di carbonio, è pertanto essenziale la loro corretta manutenzione e mantenere la corretta ventilazione degli ambienti.
Quali sono i sintomi dell’avvelenamento da monossido di carbonio
I sintomi dell’avvelenamento da monossido di carbonio colpiscono principalmente il cervello e il cuore, anche se i primi segnali dell’esposizione possono essere aspecifici e variare in base alla quantità di gas inalato e alla durata dell’esposizione.
Questi primi segnali sono infatti legati alla quantità di carbossiemoglobina che si accumula nel sangue, il complesso formato dal monossido di carbonio con l’emoglobina dei globuli rossi, che impedisce all’emoglobina stessa di trasportare l’ossigeno. Generalmente, i primi sintomi dell’avvelenamento da monossido di carbonio compaiono entro pochi minuti dall’esposizione e possono includere:
- mal di testa
- nausea o vomito
- debolezza
- vertigini
- fiato corto
- visione offuscata
- sonnolenza
- perdita del controllo muscolare
- perdita di coscienza
Questi sintomi, essendo aspecifici, possono essere facilmente confusi con quelli di altre condizioni, ma dovrebbero far scattare l’allarme, in quanto l’inalazione di monossido di carbonio può portare in breve termine a complicanze potenzialmente fatali. In situazioni in cui si manifestano uno o più sintomi, se le persone che si trovano in uno stesso ambiente manifestano questi stessi sintomi e il contesto può far pensare che potrebbero esserci esalazioni di monossido di carbonio, è fondamentale agire rapidamente, uscendo subito all’aria aperta e rivolgendosi immediatamente al pronto soccorso.
I segnali della presenza di monossido di carbonio in casa
In casa, ci si può accorgere della presenza di monossido di carbonio da alcuni segnali, che possono non essere espliciti, ma a cui è bene prestare attenzione: tracce di umidità, ad esempio su un tavolo, possono essere un indicatore di livelli non sicuri di CO, ma esistono anche altri segnali che possono essere sospetti. Uno di questi può essere osservato nella fiamma pilota della cucina a gas o di altri apparecchi, come la caldaia a gas, che se si spegne frequentemente, oppure brucia in modo strano o si indebolisce, può indicare una cattiva combustione per la presenza di monossido di carbonio.
Chiaramente, il modo migliore per accorgersi della presenza di monossido di carbonio è installare rilevatori di monossido di carbonio, che vanno posizionati negli ambienti dove vengono utilizzati gli apparecchi a combustione. Questi dispositivi, in aggiunta alla corretta ventilazione degli ambienti e la regolare manutenzione degli apparecchi, proteggono dal rischio di esalazioni, avvisando della presenza di monossido di carbonio prima che si manifestino i sintomi, evitando così situazioni di emergenza.