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Colossale eruzione in Russia, lo Shiveluch sprigiona colonna di cenere alta 20 km: villaggi sommersi

Il vulcano Shiveluch sito in Russia ha eruttato originando un’enorme colonna di cenere, alta 20 km. I villaggi investiti sono stati letteralmente sommersi dal materiale vulcanico.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Twitter / Insider Paper / Mack Tubridy
Credit: Twitter / Insider Paper / Mack Tubridy

Nell'estremo oriente della Russia un vulcano attivo ha dato vita a una colossale eruzione, sprigionando una nube di cenere alta ben 20 chilometri, come confermato dal Geophysical Survey dell'Accademia Russa delle Scienze. La colonna si è espansa e ha originato una minacciosa nuvola di materiale vulcanico che occupa un'area di ben 108mila chilometri quadrati. Il protagonista di questo violento fenomeno naturale – iniziato nelle prime ore di martedì 11 aprile 2023 – è stato il vulcano Shiveluch, il più settentrionale della Kamchatka Krai e noto per essere uno dei più attivi dell'intero pianeta. L'attuale periodo di attività è iniziato circa 3.000 anni fa (nel 900 avanti Cristo) e da allora, ogni anno, emette cospicue quantità di magma, alternando eruzioni moderate e violente con una frequenza di 50-400 anni. Nel 2015 aveva dato vita a un'altra gigantesca colonna di cenere giunta a oltre 9.000 metri di quota, provocando problemi al traffico aereo.

Anche l'attuale eruzione ha spinto il Kamchatka Volcanic Eruption Response Team (KVERT) a diramare un'allerta rossa per il traffico aereo, in particolar modo quello internazionale che collega l'Asia al continente americano. La Kamchatka è infatti su una delle principali rotte intercontinentali. A rischio anche quello locale che vola quote più basse. Fortunatamente al momento non sono registrate vittime – l'insediamento più vicino, Klyuchi, è situato a 50 chilometri dalla montagna -, tuttavia sono state chiuse le scuole per precauzione e le persone sono state invitate a restare a casa e a chiudere le finestre. Uno dei problemi principali è infatti rappresentato dalla coltre di cenere che ha letteralmente sommerso interi villaggi, come mostrano le drammatiche e spettacolari immagini che stanno circolando sui social network. Negli scatti condivisi dal giornalista Mack Tubridy si possono vedere veicoli ed edifici ricoperti da uno spesso strato di cenere vulcanica. In alcuni casi i cumuli hanno raggiunto gli 8,5 centimetri di spessore, una quantità che non si vedeva da 60 anni, come riportato dall'agenzia di stampa britannica Reuters.

La lava, inoltre, interagendo con la neve, ha dato vita a massicce colate di fango caldo che stanno minacciando alcune arterie stradali, in particolar modo un'autostrada. Le autorità hanno diramato anche un'allerta specifica. “La cenere ha raggiunto i 20 chilometri di altezza, la nube si è spostata verso ovest e c'è stata una precipitazione molto forte di ceneri sui villaggi vicini”, ha dichiarato il dottor Danila Chebrov, che dirige la sezione Kamchatka presso il Geophysical Survey. L'esperto ha affermato che non si possono escludere ulteriori nubi di cenere, ma al momento si esclude che i copiosi flussi di lava possano raggiungere gli insediamenti. Si tratta comunque di villaggi di dimensioni contenute che possono essere evacuati rapidamente in caso di eventuali emergenze. Sono comunque a distanza di sicurezza dalla furiosa montagna.

Lo Shiveluch è uno stratovulcano che si eleva per oltre 3.000 metri (nella sua parte più vecchia, Old Shiveluch) sul livello del mare. Iniziò a formarsi tra i 60 e i 70.000 anni fa ed è una delle componenti più attive dell'arco vulcanico Kuril-Kamchatka, nel quale sono presenti numerosi altri coni vulcanici. La loro formazione e attività sono legate all'interazione tra la placca del Pacifico e quella di Okhotsk. La porzione attualmente più attiva del grande vulcano è lo Young Shiveluch, che arriva a circa 2.800 metri. L'ultima grande eruzione si è verificata nel 2007, mentre tra le più catastrofiche si registrano quelle del 1854 e nel 1957, quando il crollo di una porzione significativa della montagna innescò una colossale valanga di detriti.

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