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Coccinelle “zombie” in provincia di Roma: un parassita le infetta e uccide come in Alien

Una vespa parassita inietta le uova nelle coccinelle e le trasforma in “zombie” per proteggere le proprie larve. Il fenomeno documentato in provincia di Roma.
A cura di Andrea Centini
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Coccinella "zombie" parassitata dalla vespa Dinocampus coccinellae. Credit: Andrea Centini
Coccinella "zombie" parassitata dalla vespa Dinocampus coccinellae. Credit: Andrea Centini

Durante un'escursione nei pressi del Parco Regionale dei Castelli Romani, tra Velletri e Rocca di Papa, sono state fotografate alcune coccinelle “abbracciate” a un bozzolo, completamente paralizzate ma vive. Si tratta di sfortunati esemplari di coccinella comune (Coccinella septempunctata) trasformati in veri e propri zombie da una vespa parassita, che li infetta in modo non dissimile dallo xenomorpho della celebre saga cinematografica di Alien. Le coccinelle vittime della Dinocampus coccinellae non solo fungono da incubatrici per la larva, ma anche da guardie del corpo, proteggendo il bozzolo con i loro colori vivaci che tengono alla larga i predatori. Ecco cosa succede.

La vespa parassita. Credit: wikipedia
La vespa parassita. Credit: wikipedia

La vespa Dinocampus coccinellae, come spiegato nell'articolo “Who is the puppet master? Replication of a parasitic wasp-associated virus correlates with host behaviour manipulation” pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Proceedings of The Royal Society B, è una parassita di insetti coleotteri coccinellidi come la suddetta coccinella comune e la coccinella maculata (Coleomegilla maculata). Una volta individuata la vittima, l'imenottero la aggredisce e le impianta un uovo nell'addome con un pungiglioneovodepositore. Dopo circa una settimana dall'uovo fuoriesce una larva. Il parassita elimina eventuali altre uova e inizia a crescere all'interno del corpo, divorando i tessuti molli e le gonadi della povera coccinella, che malgrado l'ospite indesiderato continua a fare la propria vita alimentandosi regolarmente.

Credit: microscopy-uk.org
Credit: microscopy-uk.org

La larva, come spiegato dal portale scientifico microscopy-uk.org, è pronta a emergere dopo 18 – 27 giorni dalla schiusa e il passaggio per quattro distinti stadi larvali. A questo punto paralizza la coccinella attraverso la recisione delle connessioni nervose delle zampe e l'ausilio di un virus a RNA – chiamato Dinocampus coccinellae paralysis virus –, uscendo così dall'addome. La larva si impupa nel bozzolo di cui sopra, al quale resta agganciata la coccinella "zombie" immobilizzata (a volte può avere degli spasmi). La pupa sarebbe un pasto succulento per i predatori, così il parassita sfrutta la coccinella come una sorta di scudo e guardia del corpo. I colori vivaci rosso e nero (aposematici) scoraggiano i predatori poiché rappresentano un segnale di pericolo, indicando che “non si è buoni da mangiare” o pericolosi. Inoltre la coccinella secerne fluidi tossici e sgradevoli che fungono da ulteriore deterrente.

Credit: wikipedia
Credit: wikipedia

Dopo una decina di giorni la vespa Dinocampus coccinellae esce dal bozzolo e lascia la coccinella al proprio destino. Spessissimo le vittime del parassita muoiono, ma in alcuni casi si rianimano dallo stato di zombie e possono continuare la propria vita. Come spiegato nell'articolo “Adaptive preferential selection of female coccinellid hosts by the parasitoid wasp Dinocampus coccinellae (Hymenoptera: Braconidae)” le vespe prediligono le femmine di coccinella, che sono generalmente più grandi e sopravvivono più spesso dei maschi dopo essere state parassitate.

Si calcola che una singola vespa nella propria vita possa deporre un centinaio di uova nelle coccinelle; tenendo presente che la vespa uscita dal bozzolo dopo un'ora è già in grado di infettare un'altra coccinella, in una sola stagione una vespa può provocare l'infezione di 10mila coccinelle. La dottoressa Irene Geoghegan dello Scottish Crop Research Institute di Dundee ha determinato che fino al 70 percento della popolazione locale di coccinella comune è infestata dalla vespa Dinocampus coccinellae.

In molte specie di artropodi (crostacei compresi) sono noti fenomeni di parassitismo analoghi, nei quali le vittime vengono trasformate in zombie fino alla morte o, nei casi più fortunati, alla “rinascita”. Non c'è da stupirsi che queste affascinanti quanto terribili strategie riproduttive hanno ispirato film, fumetti e altri media dedicati all'horror fantascientifico, come appunto la saga cinematografica di Alien.

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