Cigno decapitato in un porto di Trieste: l’uccello era lì da alcuni giorni
Un meraviglioso esemplare di cigno reale (Cygnus olor) è stato decapitato in un porticciolo di Trieste, nel quale bazzicava da alcuni giorni. La notizia è stata diffusa su Facebook dall'Area Marina Protetta Miramare, un'AMP che tutela 120 ettari di mare nel Golfo di Trieste sin dal 1986. Il corpo dello sfortunato volatile è stato trovato non distante dal Castello di Miramare, un edificio storico e museo costruito attorno alla metà del XIX secolo innanzi al golfo friulano. Il porticciolo dove è stato ucciso il cigno è quello sito tra i quartieri triestini di Grignano e Santa Croce; l'uccello giaceva senza testa sullo squero, ovvero il piano inclinato utilizzato per trainare le piccole imbarcazioni sulla terraferma. Poco più in là, come specificato dall'Area Marina Protetta Miramare, è stata trovata la chiazza di sangue, evidentemente il punto in cui è stato commesso l'odioso e disgustoso crimine.
Ad accorgersi dell'animale morto è stata la Società Nautica Grignano, che ha allertato immediatamente l'AMP. Il corpo del cigno è stato rinvenuto dall'ornitologo Paolo Utmar. “A seguito del rinvenimento non abbiamo potuto che allertare il Servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria per i dovuti accertamenti di legge e chiamare la ditta incaricata per lo smaltimento della carcassa. Si tratta di un’azione orribile, che preferiamo non commentare e di cui vi risparmiamo le immagini, preferendo condividere con voi una fotografia di quando era ancora in vita”, ha scritto l'Area Marina Protetta Miramare nel post sul social network.
Il povero cigno, come indicato, frequentava il porticciolo da alcuni giorni, impreziosendo con la sua presenza il bel tratto di mare del golfo triestino. Evidentemente non aveva fatto i conti con la cattiveria dell'essere umano, sempre pronto a mietere vite innocenti per sadico “divertimento” e avidità.
Non è chiaro se sul porticciolo siano puntate delle telecamere, ma vista la presenza delle imbarcazioni non si può escludere. È dunque possibile che chi si è macchiato di questa atrocità possa essere stato filmato. L'Area Marina Protetta Miramare ricorda che “l’uccisione di animali per crudeltà e senza motivo è un reato penalmente perseguibile, con reclusione da 4 mesi a 2 anni (art. 544 bis del Codice Penale)”. È una pena lieve che andrebbe sensibilmente inasprita per impedire a gente senza cuore di compiere questi crimini contro la natura e la biodiversità. Pur non essendo in pericolo di estinzione come tanti altri uccelli, il cigno reale è comunque una specie protetta ai sensi della legge 157/92. Nel nostro Paese frequenta principalmente laghi e fiumi a corso lento, ma diversi esemplari sono presenti nelle lagune costiere di acqua salmastra dell'alto Adriatico.