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Cambiamenti climatici

Ci avviciniamo alla catastrofe climatica: ottobre 2023 il più caldo di sempre nell’anno più rovente

I nuovi dati di Copernicus evidenziano che ottobre 2023 è stato il più caldo di sempre, con una temperatura di 0,4 °C superiore al precedente primato. È l’ennesimo record infranto quest’anno, che ha oltre il 99% di probabilità di essere il più rovente in assoluto da quando misuriamo la “febbre” della Terra.
A cura di Andrea Centini
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Ottobre 2023 è stato il mese di ottobre più caldo di sempre, o meglio, da quando si tiene traccia della temperatura media globale della Terra. Il primato giunge dopo la serie negativa dei mesi che l'hanno preceduto, con una conseguenza ormai praticamente inevitabile: il 2023, secondo gli esperti, sarà l'anno più caldo di sempre. La probabilità che le ultime tre settimane di novembre e il mese di dicembre invertano la drammatica tendenza osservata nei primi dieci mesi dell'anno, infatti, sono inferiori all'1 percento. Questo significa soltanto una cosa: che ci stiamo avvicinando sempre più a superare un riscaldamento medio di 1,5 °C rispetto all'epoca preindustriale, la soglia oltre la quale ci attendono le conseguenze più catastrofiche e irreversibili dei cambiamenti climatici, che condurranno l'umanità verso orribili sofferenze.

A determinare che ottobre 2023 è stato il mese di ottobre più caldo di sempre sono stati gli scienziati del servizio Copernicus Climate Change (C3S), un gruppo di ricerca dell'European Centre for Medium-Range Weather Forecasts specializzato nel monitoraggio del riscaldamento globale. I dati del database ERA, raccolti attraverso rilevazioni satellitari, stazioni meteorologiche, navi da ricerca, boe e altri dispositivi, hanno fatto emergere che nel mese scorso è stata registrata una temperatura media dell’aria superficiale di 15,30 °C, ben 0,40 °C più alta rispetto a quella del precedente ottobre più caldo, nel 2019. Ottobre 2023, inoltre, è stato di 0,85 °C più “rovente” della media storica di riferimento, il trentennio compreso tra il 1991 e il 2020. Ancor più impressionante il divario con la temperatura media tra il 1850 e il 1900, che è stato di ben 1,7 °C. La tendenza negativa è ben evidenziata dal grafico sottostante, nel quale si possono osservare sia l'impennata nella temperatura media dei mesi di ottobre (a partire dal 2000) che il drammatico picco di quest'anno. Sottolineiamo che si sta parlando della temperatura dell'aria superficiale a livello globale, cioè dell'intero pianeta. In Europa, ad esempio, ottobre 2023 è stato il quarto più caldo di sempre nella serie storica, con 1,30 °C in più rispetto alla media di riferimento.

Il caldo record registrato a ottobre 2023 confrontato con i precedenti mesi di ottobre. Credit: C3S/ECMWF.
Il caldo record registrato a ottobre 2023 confrontato con i precedenti mesi di ottobre. Credit: C3S/ECMWF.

Come indicato, nel corso del 2023 sono stati inanellati una serie di record assolutamente negativi dal punto di vista delle temperature. Luglio 2023, ad esempio, non solo è stato il mese di luglio più caldo di sempre, ma è anche stato il mese più caldo degli ultimi 10.000 anni o addirittura 120.000 anni, secondo gli studiosi. Settembre 2023 è invece risultato ben 0,5 °C più rovente del settembre più caldo della serie storica, il mese con la peggiore anomalia. Tutti questi dati messi assieme, inseriti in un trend negativo che va avanti dall'inizio dell'anno, hanno determinato che i primi 10 mesi del 2023 sono risultati 1,43 °C più caldi rispetto alla media preindustriale, ma soprattutto 0,10 °C più caldi dello stesso intervallo temporale del 2016, ad oggi l'anno più caldo di sempre. Poiché è improbabile che novembre e dicembre invertano la rotta, come specificato è ormai praticamente inevitabile che il 2023 diventi l'anno più caldo della storia. “Non vediamo davvero alcun segno che la serie di mesi eccezionali da record di quest'anno finirà presto. E a questo punto, è praticamente certo in tutti i set di dati che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato. Si tratta di una probabilità superiore al 99%”, ha dichiarato alla BBC News il dottor Zeke Hausfather, climatologo presso l'organizzazione Berkeley Earth.

Le anomalie nelle temperature registrate dall'inizio dell'anno. Credit: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.
Le anomalie nelle temperature registrate dall'inizio dell'anno. Credit: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.

L'aspetto più drammatico del riscaldamento risiede nel fatto che è in costante peggioramento da molti anni e continuerà a peggiorare, dato che il volano che catalizza l'aumento delle temperature sono le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas climalteranti che continuiamo a vomitare in atmosfera a ritmi spaventosi, nonostante i continui proclami sulla volontà di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 (troppo tardi secondo un recente studio, per scongiurare il superamento di 1,5 °C). E a dirci che siamo sempre più vicini all'apocalisse climatica non ci sono solo i dati della temperatura dell'aria superficiale: la temperatura dei mari oltre i 60° di latitudine sud e i 60° di latitudine nord, ad esempio, ad ottobre è stata infatti di 20,79 °C, la più alta di sempre per questo mese. L'estensione del ghiaccio marino antartico è stata dell'11 percento inferiore rispetto alla media mensile e quella del ghiaccio artico del 12 percento. Sono tutti dati preoccupanti che indicano l'approssimarsi di un vero e proprio disastro, ecologico, sociale, sanitario, ed economico. A questo punto molto difficilmente riusciremo a evitarlo, se non con un'azione estremamente decisa, drastica e repentina sull'utilizzo dei combustibili fossili.

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