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Intelligenza artificiale (IA)

C’è un premio da 10 milioni di dollari per chi riesce a decifrare il linguaggio degli animali

Un gruppo di ricercatori vuole trovare l’algoritmo in grado di rendere possibile la comunicazione interspecie tra uomini e animali. Per farlo ha indetto una challenge ispirata al celebre dottore, protagonista di romanzi e film, capace di parlare con gli animali.
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Nel 1998 esce nei cinema il "Dottor Dolittle". Il volto è di Eddie Murphy, la storia è quella dei romanzi per ragazzi di Hugh Lofting, scrittore inglese dei primi del Novecento: Dolittle non è un medico come tanti, ma ha un dote soprannaturale che gli permette di parlare con gli animali. Oltre ad affascinare milioni di bambini da ormai più di un secolo, la dote di Dolittle, ovvero la capacità di comunicare con gli animali, è da tempo motivo di interesse anche in ambito scientifico.

Ora, grazie ai progressi nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, potrebbe presto diventare possibile. I ricercatori dell'Università di Tel Aviv, insieme agli esperti della Jeremy Coller Foundation, ne sono certi al punto di scommetterci dieci milioni di dollari. A tanto ammonta il premio che hanno lanciato per il team di ricercatori che riuscirà a trovare l'algoritmo in grado di permette agli esseri umani di capire cosa "si dicono" gli animali quando comunicano tra di loro, così da sperare un giorno di poter comunicare con loro.

Come ottenere il premio da 10 milioni di dollari

L'hanno chiamata "Coller Dolittle Challenge for Interspecies Two-Way Communication", con un esplicito riferimento al personaggio del Dottor Dolittle e prevede dei premi da capogiro. Chi si aggiudicherà il primo premio – spiega il bando – avrà diritto ha un investimento azionario di 10 milioni di dollari o un premio in denaro di 500.000 euro. La condizione per vincerlo è decifrare il codice della comunicazione interspecie. A dirla in modo semplice: renderci tutti potenzialmente dei piccoli Dottor Dolittle.

I creatori del premio hanno spiegato che l'utilizzo dell'Intelligenza artificiale (IA) non è obbligatorio, ma è innegabile che potrebbe potenziare i risultati dell'algoritmo. Ci sono infatti dei precedenti che lo fanno pensare, come il lavoro di un recente gruppo di studiosi che ha messo a punto un algoritmo in grado di tradurre i versi dei pipistrelli mentre comunicano tra di loro.

"Lo sviluppo di potenti algoritmi di intelligenza artificiale, tra cui i modelli linguistici di grandi dimensioni – si legge nell'articolo che accompagna il premio – ha indotto molti a pensare che siamo sul punto di soddisfare questo desiderio".

Le regole: non sono ammessi metodi invasivi

Il premio però non è pensato soltanto per soddisfare la curiosità degli uomini, né soprattutto per farli divertire, ma per aggiungere nuove informazioni alla nostra conoscenza del mondo animale. Inoltre, potrebbe aumentare la nostra consapevolezza sulla sensibilità del mondo animale e quindi permettere un maggiore riconoscimento dei loro diritti. Uno dei requisiti per partecipare al premio è infatti quello di non proporre metodi invasivi o non rispettosi del mondo animale.

Nonostante tutte le buone intenzioni che gli scienziati hanno ribadito, diversi studiosi hanno messo però in dubbio il progetto alla base del premio. Anche se attraverso l'IA è possibile creare dei modelli di comunicazione tra animali – suggeriscono i più critici – è difficile pensare di poter decifrare il codice linguistico degli animali senza conoscere il background sociale in cui vivono.

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