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C’è un motivo naturale per cui la Pianura Padana è sempre inquinata: cos’è l’inversione termica

Oltre alle numerose fonti d’inquinamento, ci sono motivi strutturali che spiegano perché nella Pianura Padana l’aria è spesso di pessima qualità. Una delle cause è il fenomeno dell’inversione termica. Ecco in cosa consiste e quali sono gli effetti.
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ARPA LOMBARDIA | Foto di Milano a Febbraio 2024
ARPA LOMBARDIA | Foto di Milano a Febbraio 2024

Nella Pianura Padana la qualità dell'aria è tra le peggiori in Europa. I livelli di inquinanti presenti hanno superato i limiti di sicurezza stabiliti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ormai da settimane, soprattutto per quanto riguarda la concentrazione di particolato fine (PM 2.5), che sabato 17 febbraio era tre volte la soglia indicata dall'Oms (Arpa Lombardia). Il quadro è così critico che sempre più persone lamentano sintomi fisici riconducibili all'aria inquinata, tra cui bruciore agli occhi e alla gola, raffreddore e difficoltà a respirare.

Certo, l'inquinamento causato dallo smog, l'intensa attività industriale, gli impianti di riscaldamento obsoleti e i numerosi allevamenti di bestiame presenti nella Pianura Padana sono la causa primaria degli alti livelli di inquinanti nell'aria, ma da solo l'inquinamento non basta a spiegare perché a Milano – e in generale in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto – la concentrazione di inquinanti sia perfino peggiore di quella registrata in altre metropoli europee, di certo non esempi virtuosi in fatto di riduzione delle fonti inquinanti.

Ci sono infatti fattori legati alla stessa morfologia della Pianura Padana che contribuiscono a intrappolare al suo interno gli inquinanti: questi finiscono così per accumularsi giorno dopo giorno, fino ai livelli allarmanti che abbiamo visto più volte nel mese di febbraio 2024. Tra gli effetti favoriti dalla morfologia della Pianura Padana c'è un particolare fenomeno atmosferico, che, unito alle piogge sempre meno frequenti per la crisi climatica in atto, impedisce il ricircolo dell'aria e quindi la normale dispersione degli inquinanti: l'inversione termica.

COPERNICUS | Una mappa con la concetrazione di inquinanti sulla pianura padana
COPERNICUS | Una mappa con la concetrazione di inquinanti sulla pianura padana

Come si sposta l'aria in condizioni normali

Per capire che cos'è l'inversione termica bisogna sapere che l'aria non è una massa ferma e immobile, ma è soggetta a movimenti e variazioni di temperatura. Nella troposfera, cioè la parte dell'atmosfera più vicina alla superficie terrestre, man mano che ci sposta in alto – ovvero all'aumentare dalla quota altimetrica – l'aria diventa più fredda. È stato anche individuato un valore medio con cui la temperatura dell'aria diminuisce, il gradiente termico verticale, ed è pari a circa 6-7° in meno ogni chilometro. Ma perché questo succede?

In condizioni normali l'aria a contatto con la superficie terrestre si riscalda per il calore che quest'ultima rilascia dopo aver assorbito i raggi del sole. Per la legge fisica della convezione termica – uno dei tre modi di trasmissione del calore – un fluido (come l'acqua o l'aria) a contatto con un altro più freddo non rimane fermo, ma sale verso l'alto, mentre quello più freddo scende verso il basso. Quindi l'aria più calda e leggera inizia a salire verso l’alto dove incontra pressioni atmosferiche inferiori che le permettono di espandersi e di raffreddarsi. Questo scambio continuo tra aria calda e aria fredda crea quindi un perenne movimento di ricircolo tra le masse d'aria, che contribuisce a spazzare via le sostanze inquinanti concentrate vicino alla superficie terrestre.

Cos'è l'inversione termica

Quella appena descritta è la situazione che si verifica in condizioni normali, ma non è l'unica possibile. A volte infatti può verificarsi l'esatto opposto: l'aria a contatto con la superficie terrestre è più fredda di quella a quote più alte, una condizione anomala per cui l'aria è troppo pesante per salire e rimane quindi ferma a basse quote. Questo blocca il movimento delle masse d'aria dal basso verso l'alto e viceversa. Questa particolare condizione in cui il gradiente termico è opposto, ovvero positivo e non negativo, è detta "inversione termica".

Le cause del fenomeno

Il punto resta capire cosa impedisce all'aria a contatto con la superficie terrestre di riscaldarsi. Il fenomeno dell'inversione termica si verifica più spesso in inverno, quando i raggi solari arrivano più inclinati rispetto all'estate e riscaldano solo per poche ore la superficie terrestre, che quindi non riesce a trattenere calore a sufficienza per scaldare l'aria a contatto con essa.

In questo modo l'aria è troppo fredda e pesante per risalire verso l'alto: questo impedisce il classico moto di convenzione verso l'alto e quindi il rimescolamento tra l'alto e il basso. Il fenomeno tende a persistere nelle ore notturne e raggiunge il massimo nelle ore dell'alba, quando infatti è più facile che si formi nebbia e foschia.

Perché succede spesso in Pianura Padana

In Pianura Padana l'inversione chimica si verifica spesso anche a causa della morfologia del territorio. Una delle condizioni che favorisce l'inversione chimica è infatti l'assenza di vento, che invece potrebbe aiutare al movimento tra masse d'aria, "spazzando via" gli inquinanti concentrati vicino al suolo a causa delle attività antropiche, come smog, attività industriale e allevamenti.

La Pianura Padana, con i suoi 47.820 chilometri quadrati, è una delle pianure più estese d'Europa, ed è circondata da catene montuose, dalle Alpi a Nord e dagli Appennini a Sud: queste sue particolari caratteristiche morfologiche la tengono al riparo dai venti e creano le condizioni perfette per limitare la circolazione delle masse d'aria.

Gli inquinanti presenti nell'aria quindi restano intrappolati insieme alle masse d'aria più vicine alla superficie. Non solo, giorno dopo giorno, a quelle già presenti se ne sommano di nuove, fino a raggiungere livelli di concentrazione non più sicuri per la salute di chi ci vive.

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