Cannabis terapeutica associata a una guarigione più rapida di alcuni pazienti, secondo uno studio

Le persone assistite in case di comunità per problemi di abuso di sostanze potrebbero ottenere significativi benefici dalla cannabis terapeutica. Secondo un nuovo studio, infatti, i principi attivi presenti nella pianta della canapa (Cannabis sativa) possono alleviare dolore, disturbi del sonno e condizioni mentali come ansia e depressione, accelerando la guarigione e scongiurando la ricaduta nel consumo di oppioidi, considerati una vera e propria emergenza sociale e sanitaria in molti Paesi. Basti pensare che il potentissimo Fentanyl (o Fentanil), un oppioide sintetico, durante la pandemia di COVID-19 è stato responsabile della morte di circa 100.000 persone negli Stati Uniti in un solo anno, con cifre elevatissime registrate anche negli anni successivi.
Circa i 2/3 dei morti per overdose fatale negli USA sono causati proprio dal potentissimo oppioide, che crea una notevole dipendenza a causa del senso di euforia e riduzione del dolore fisico e mentale che comporta (è un analgesico da sala operatoria). Negli Stati Uniti l'abuso dell'antidolorifico è un problema così diffuso che la FDA ha deciso di rendere “da banco” lo spray nasale Narcan al naloxone, in grado di invertire rapidamente gli effetti del sovradosaggio del Fentanyl, che può portare a depressione respiratoria e morte in breve tempo. Sapere che la cannabis terapeutica sotto controllo medico può aiutare le persone che abusano di sostanze nocive come questa potrebbe salvare molte vite.
A determinare che i principi attivi della cannabis terapeutica sono in grado di accelerare la guarigione e ridurre il desiderio di abuso di oppioidi è stato un team di ricerca canadese guidato da scienziati dell'Okanagan Campus dell'Università della British Columbia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Facoltà di Infermieristica dell'Università Thomson Rivers e della Facoltà di Medicina della Queen's University di Kingston. I ricercatori, coordinati dal professor Zach Walsh, docente presso il Dipartimento di Psicologia dell'ateneo canadese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver seguito i casi di pazienti seguiti presso il Maverick Supportive Recovery, un centro di recupero residenziale sito nella British Columbia, provincia canadese affacciata sull'Oceano Pacifico.
I ricercatori hanno intervistato sia gli operatori sanitari che i pazienti, scoprendo che la cannabis terapeutica aveva un impatto molto positivo su chi la utilizzava. Come indicato, chi veniva trattato con questa sostanza riusciva a gestire meglio i sintomi legati all'abuso e all'astinenza da oppioidi, concludendo prima e con maggior efficacia il ciclo di cure. Sono stati registrati sia benefici fisici che mentali, con una riduzione di sintomi depressivi, ansia, insonnia e dolore. È tuttavia doveroso sottolineare che uno studio condotto da scienziati del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell'autorevole Karolinska Institutet di Stoccolma aveva determinato che la cannabis terapeutica “non è migliore di un placebo nell'attenuazione del dolore”. Al netto dei risultati di questa meta-analisi, gli scienziati hanno osservato significativi miglioramenti nei pazienti trattati.
“I nostri risultati suggeriscono che la cannabis terapeutica potrebbe svolgere un ruolo significativo nel ridurre il desiderio compulsivo e migliorare la permanenza nei programmi di recupero”, ha dichiarato il professor Walsh in un comunicato stampa. “I partecipanti hanno chiaramente indicato i benefici nella gestione delle sfide sia fisiche che psicologiche durante il recupero”, ha aggiunto l'esperto. Non solo è stato ridotto il desiderio di oppioidi, ma anche di altre sostanze coinvolte in problemi di abuso, a tutto vantaggio della salute dei pazienti. I ricercatori sottolineano l'importanza di formare adeguatamente anche gli operatori sanitari sull'efficacia della cannabis terapeutica, a causa dello stigma e del fatto che non tutti credono si tratti di una soluzione “legittima”. Saranno comunque necessari ulteriori studi per confermare l'efficacia della cannabis terapeutica nel migliorare il recupero da casi di abuso di sostanze. I dettagli della ricerca “Medical Cannabis Use Adjunct to Standard of Care in a Residential Substance Use Recovery Program: A Pilot Study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Studies on Alcohol and Drugs.