Cancro, scoperta molecola che blocca la migrazione delle metastasi: possibile vaccino e nuove terapie
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I ricercatori hanno identificato una molecola in grado di impedire alle metastasi di migrare e di aggregarsi in cluster che danno vita ai tumori secondari. Si tratta di una scoperta potenzialmente rivoluzionaria che potrebbe aprire le porte a nuovi ed efficaci trattamenti, come un vaccino anticancro. Al momento l'efficacia della molecola, chiamata Adibina, è stata dimostrata solo in test preclinici, ovvero su cellule in coltura e modelli animali. Tuttavia gli scienziati sono fiduciosi che possa offrire i suoi benefici anche nella pratica clinica, ovvero sull'essere umano. La sperimentazione ha dimostrato che l'Adibina non ha un effetto tossico sulle cellule sane e il danno nei loro confronti resterebbe "limitato". Potrebbero volerci molti anni di indagini su sicurezza ed efficacia prima di arrivare ai primi trial clinici, ma il meccanismo d'azione dell'Adibina è considerato molto promettente per lo sviluppo di nuove terapie.
A dimostrare l'efficacia della molecola in grado di "congelare" le metastasi è stato un team di ricerca tedesco guidato da scienziati della Facoltà di Medicina dell'Istituto di Chimica Biofisica di Hannover, che hanno collaborato a stretto contatto con colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti, la Facoltà di Chimica – TU di Dresda; il Dipartimento di Fisiologia Cellulare e Biofisica – Istituto di Biologia Cellulare e Biofisica dell'Università Leibniz di Hannover; l'Istituto di Biologia Cellulare e Fisiologia Integrativa dell'Università di Münster e altri. I ricercatori, coordinati dai professori Despoina Kyriazi e Georgios Tsiavaliaris, sono andati a caccia di un composto che fosse in grado di bloccare uno specifico meccanismo legato alle metastasi. Più nello specifico, si sono concentrati sulle Rho (Ras-homologous) GTPasi, proteine che "elaborano i segnali all'interno delle cellule e regolano, tra le altre cose, la crescita, la differenziazione nel tipo di cellula geneticamente predeterminato e la migrazione cellulare", spiegano gli scienziati in un comunicato stampa.
I ricercatori spiegano che queste proteine funzionano come interruttori molecolari: quando sono legate a composti fosfatici GTP sono attive, mentre il legame con GDP determina il blocco dei loro processi biologici. L'eccessiva attivazione o un numero anomalo di queste proteine Rho a causa di anomalie genetiche, spiegano gli esperti, possono alterare la proliferazione cellulare e innescare il cancro. L'obiettivo degli scienziati era identificare una molecola che funzionasse da inibitore per alcuni complessi processi legati alle Rho GTPasi che portano alla formazione di metastasi. La scoperta dell'Adibina è legata al lavoro del team di Tsiavaliaris sulle miosine, proteine che giocano un ruolo fondamentale nel movimento muscolare e in molteplici processi cellulari. Ad esempio, un tipo di miosina, interagendo con l'actina, permette la contrazione dei muscoli e il movimento, mentre un'altra garantisce il trasporto di prodotti tra cellule. Sono coinvolte anche nei processi delle Rho GTPasi. Poiché l'Adibina è un inibitore allosterico delle miosine, i ricercatori erano consapevoli che avrebbe avuto un impatto anche sulle Rho GTPasi e sulla formazione delle metastasi. Ciò che hanno scoperto è andato oltre le più rosee aspettative.
In test con cellule di adenocarcinoma e melanoma, sia umano che di topo, l'Adibina ha "congelato" le metastasi impedendogli di migrare. Ma non solo. Ha anche impedito la formazione di cluster di cellule cancerose grazie a un'azione anti-adesiva; sono proprio questi gruppi di cellule che, entrando nel flusso sanguigno, circolano liberamente dando vita a tumori secondari in altri organi e tessuti, anche molto distanti dal tumore primario. Un dettaglio significativo risiede nel fatto che il composto agisce solo sulle cellule malate. “Questo è importante perché, sebbene Adibina possa anche influenzare le Rho GTPasi in altre cellule, non è tossico e l'effetto dannoso sulle cellule sane rimane limitato”, ha dichiarato il professor Tsiavaliaris. “Siamo stati in grado di congelare virtualmente la migrazione cellulare quando abbiamo aggiunto l'Adibina”, gli ha fatto eco la professoressa Kyriazi. L'efficacia è stata dimostrata anche sui cosiddetti “mini-organi” e su modelli animali di topi e Drosophila melanogaster, il moscerino della frutta.
La speranza è che la sperimentazione possa dimostrare l'efficacia anche nell'uomo e arrivare così a un innovativo trattamento antimetastatico, come un vaccino contro il cancro. Recentemente un altro studio ha dimostrato che un farmaco per il cuore, la digossina utilizzata per combattere la fibrillazione atriale e altre condizioni, è in grado di dissolvere le metastasi circolanti. I dettagli della nuova ricerca “An allosteric inhibitor of RhoGAP class-IX myosins suppresses the metastatic features of cancer cells” sono stati pubblicati su Nature Communications."