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Cancro, il vaccino anti HPV salva la vita alle donne: negli USA morti crollate del 62% tra le giovani

I decessi per cancro alla cervice uterina (tumore maligno al collo dell’utero) nelle giovani donne statunitensi sono calati del 62 percento rispetto agli anni ’90. Secondo gli studiosi la ragione risiede nella vaccinazione contro il virus del papilloma umano (HPV), la principale causa di questa neoplasia. Il cancro cervicale può essere sconfitto grazie al vaccino, come evidenziano i dati in Australia.
A cura di Andrea Centini
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Negli Stati Uniti i decessi per cancro alla cervice uterina (carcinoma cervicale) tra le giovani donne con età inferiore ai 25 anni sono crollati del 62 percento rispetto agli anni '90. Secondo i ricercatori la ragione di questo calo così significativo è fondamentalmente una: l'introduzione del vaccino contro il papillomavirus umano (HPV), che è la principale causa di questa aggressiva neoplasia (circa il 70 percento dei casi). È quanto emerso da un nuovo studio che ha valutato l'incidenza del tumore maligno al collo dell'utero nelle giovani statunitensi, osservando l'andamento di triennio in triennio per circa venti anni. Il calo si è verificato proprio in relazione con l'introduzione del vaccino, che negli USA è stato raccomandato alle adolescenti a partire dal giugno del 2006. Oggi è fortemente consigliato anche nei maschi.

A determinare il significativo crollo del tasso di mortalità per cancro cervicale tra le giovani americane è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Scienze della Salute Pubblica dell'Università Medica della Carolina del Sud, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Hollings Cancer Center, della Divisione di Oncologia Ginecologica e della Divisione di epidemiologia e genetica del cancro presso il National Cancer Institute. I ricercatori, coordinati dal dottor Ashish A. Deshmukh, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a confronto la curva dei decessi registrati nelle ragazze con meno di 25 anni tra il 1992 e il 2021. All'inizio degli anni '90, nel triennio compreso tra il 1992 e il 1994, si verificavano tra i 50 e i 60 casi di morte per cancro alla cervice uterina all'anno ogni 100.000 persone, mentre tra il 2019 e il 2021 ne sono stati registrati soltanto 13. Ciò indica un crollo significativo del 62 percento.

Secondo il dottor Deshmukh e colleghi solo l'introduzione del vaccino contro il virus del papilloma umano può spiegare un simile crollo della mortalità. “Abbiamo osservato una sostanziale riduzione della mortalità, un calo del 62% dei decessi per cancro cervicale nell'ultimo decennio, probabilmente dovuto alla vaccinazione contro l'HPV. Non riusciamo a pensare a nessun altro motivo che avrebbe contribuito a un declino così marcato”, ha chiosato in un comunicato stampa l'esperto, che dirige il Cancer Prevention and Control Research Program e il MUSC Hollings Cancer Center presso l'ateneo di Charleston.

I dati emersi dalla nuova indagine possono essere messi in relazione a quelli di altri studi che avevano valutano l'andamento dei casi di cancro alla cervice uterina nelle giovani donne. Come indicato dagli autori dello studio, infatti, ricerche condotte nel 2022 e 2023 hanno determinato che le diagnosi di questa neoplasia hanno registrato un calo del 12 percento ogni anno anno tra il 2012 e il 2019, per una riduzione totale del 65 percento. Al calo dei casi, naturalmente, è corrisposta una riduzione dei decessi, che è stata evidenziata dalla nuova ricerca dell'Università Medica della Carolina del Sud. Anche in Italia si stanno registrando dati incoraggianti grazie all'uso del vaccino; in base a quanto indicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) rispetto ad alcuni decenni addietro la mortalità è calata del 50 percento, mentre l'incidenza è diminuita del 20 percento. In alcune nazioni come l'Australia, dove il vaccino è stato reso gratuito e disponibile a tutti i ragazzi e le ragazze, il calo dei casi è talmente drastico che si ritiene che la malattia oncologica possa essere praticamente sconfitta entro la fine del decennio (con circa 4 casi all'anno).

Al netto dei risultati estremamente positivi legati al vaccino contro l'HPV, i ricercatori sono preoccupati dal calo nei tassi di vaccinazione che si stanno registrando a partire dalla pandemia di Covid. La disinformazione dilagante sui social e l'assurda avversione contro questi farmaci salvavita sta infatti facendo calare le vaccinazioni contro diverse malattie, comprese le infezioni da HPV (oggi il vaccino è fortemente raccomandato anche nei maschi). Secondo i dati americani, nel 2024 solo il 60 percento degli adolescenti tra i 13 e i 15 anni ha ricevuto il vaccino, un dato ben distante dal traguardo dell'80 percento fissato dalle autorità sanitarie. In Australia il tasso di vaccinazione è dell'86 percento; ciò spiega perché la malattia sta per essere praticamente debellata dalla “terra dei canguri”. I dettagli della nuova ricerca “Cervical Cancer Mortality Among US Women Younger Than 25 Years, 1992-2021” sono stati pubblicati su JAMA.

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