Cancro, il consumo di questa schiuma riduce crescita e sviluppo dei tumori in test di laboratorio
I ricercatori hanno creato una schiuma consumabile che è stata in grado di rallentare in modo significativo la crescita e la progressione del cancro in topi malati. Curiosamente, il principio attivo di questo composto spumoso è il monossido di carbonio (CO), un gas incolore noto per la sua estrema tossicità e balzato a più riprese nella cronaca nazionale. Spesso, infatti, è coinvolto in incidenti mortali a causa di stufe e altri dispositivi difettosi, che possono uccidere “silenziosamente” e molto rapidamente; il monossido di carbonio si lega allo ione ferro dell'emoglobina in modo estremamente stabile, molto più dell'ossigeno, pertanto fa crollare i livelli di questo elemento nel sangue portando alla morte. Eppure, nelle giuste concentrazioni, questo composto potrebbe diventare l'ingranaggio chiave di future e più efficaci terapie anticancro.
A mettere a punto la schiuma infusa con monossido di carbonio è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'Università dell'Iowa, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di numerosi istituti. Fra essi la Divisione di Gastroenterologia del Brigham and Women's Hospital dell'Università di Harvard; il Dipartimento di Biologia e Biologia Marina dell'Università della Carolina del Nord Wilmington; e l'Abramson Cancer Center dell'Università della Pennsylvania. I ricercatori, coordinati dal professor James D. Byrne, docente presso il Dipartimento di Radioterapia Oncologica dell'ateneo di Iowa City, hanno deciso di testare il monossido di carbonio per una ragione ben precisa.
Tutto è legato all'autofagia, un processo biologico naturale che permette di eliminare le porzioni danneggiate / inutilizzabili delle cellule e riciclarne i preziosi elementi di base. È un sistema fondamentale per mantenere in salute e in equilibrio sia l'ambiente cellulare che l'intero organismo, essendo coinvolto anche nella prevenzione delle malattie. Quando l'autofagia non funziona bene, tuttavia, può essere associata a gravi patologie come il cancro. Questo processo è infatti molto più efficiente nelle cellule tumorali, pertanto per i ricercatori rappresenta un bersaglio terapeutico. Ma i farmaci inibitori dell'autofagia – alla stregua dell'idrossiclorochina e della 3-metiladina – hanno dato risultati non molto promettenti. Dall'analisi di questi studi è tuttavia emerso che gli inibitori dell'autofagia sembrano funzionare meglio nei fumatori, tra le categorie più esposte in assoluto al rischio di cancro. Poiché in chi ha il vizio del fumo i livelli di monossido di carbonio sono più elevati del normale e poiché questo composto, in test di laboratorio, ha dimostrato di aumentare l'autofagia cellulare, il professor Byrne e colleghi hanno deciso di somministrare ai topi il monossido di carbonio proprio per verificarne il potenziale antitumorale.
Per fornire in modo sicuro il monossido di carbonio ai topi gli scienziati hanno creato la schiuma edibile di cui sopra; il lavoro del professor Byrne è stato fondamentale, essendo specializzato proprio nella realizzazione dei materiali GEM, ovvero caratterizzati dalla capacità di intrappolare i gas. Nei topi con cancro al pancreas e alla prostata il consumo di questa schiuma (in combinazione con i farmaci antitumorali inibitori dell'autofagia) ha dato risultati estremamente positivi, abbattendo in modo significativo la crescita e la progressione dei tumori. Il composto, infatti, aumenta la citotossicità degli inibitori che distruggono più agevolmente le cellule malate. Ma non solo. Il monossido di carbonio e i farmaci hanno dato risultati promettenti anche sulle cellule tumorali umane (di pancreas, polmone e prostata) coltivate su una piastra di Petri. “I fumatori hanno livelli più elevati di monossido di carbonio e, sebbene non raccomandiamo assolutamente di fumare, ciò suggerisce che livelli elevati di monossido di carbonio potrebbero migliorare l'efficacia degli inibitori dell'autofagia”, ha dichiarato il professor Byrne in un comunicato stampa.
È chiaro che il monossido di carbonio è una sostanza estremamente pericolosa da introdurre nell'organismo, inoltre ciò che funziona sui modelli murini (topi e ratti) e su cellule in coltura non è assolutamente detto che funzioni nell'essere umano, pertanto saranno necessarie ulteriori e più approfondite indagini per determinare la potenziale efficacia anticancro di questa schiuma "potenziata" al CO anche in ambito clinico. Ma una volta compresi i meccanismi biologici alla base, è possibile che in futuro possano emergere nuove terapie antitumorali efficaci. I dettagli della ricerca “Oral Carbon Monoxide Enhances Autophagy Modulation in Prostate, Pancreatic, and Lung Cancers” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Advanced Science.