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Cancro al seno aggressivo, nuovo farmaco orale uccide solo le cellule tumorali senza effetti tossici

Ricercatori australiani hanno dimostrato in test di laboratorio che un farmaco orale sperimentale (chiamato CDDD11-8) è in grado di uccidere selettivamente le cellule del cancro al seno triplo negativo, la forma più aggressiva di carcinoma mammario. La molecola abbatte le cellule cancerose anche in topi malati e in organoidi coltivati da biopsie di pazienti con la neoplasia, risparmiando le cellule sane. Speranze per una possibile terapia innovativa.
A cura di Andrea Centini
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Le cellule del cancro al seno prima e dopo il trattamento. Credit: Università di Adelaide
Le cellule del cancro al seno prima e dopo il trattamento. Credit: Università di Adelaide

In test di laboratorio gli scienziati hanno dimostrato che un nuovo farmaco orale sperimentale è in grado di uccidere le cellule del cancro al seno triplo negativo, risparmiando al contempo quelle sane. Inoltre è in grado di andare a caccia anche delle metastasi, le cellule cancerose che dal tumore originale si diffondono in altri organi e tessuti, la principale causa di morte delle neoplasie maligne. Il cancro al seno triplo negativo (TNBC) è considerato uno dei più aggressivi in assoluto e ad oggi non esiste alcun trattamento specifico. La ragione risiede nel fatto che non presenta i recettori degli altri carcinomi mammari che vengono presi di mira da chemioterapia e immunoterapia.

I tumori alla mammella vengono classificati e trattati in base alla positività ai recettori ormonali (estrogeni e progesterone) e alla proteina HER2, un recettore per il fattore di crescita epiteliale. Il triplo negativo, come suggerisce il nome stesso, non li presenta e quindi è molto difficile da aggredire. Inoltre colpisce soprattutto le donne giovani e manifesta i più elevati tassi di recidiva e mortalità entro cinque anni dalla diagnosi. Insomma, è una delle forme di cancro più letali e aver scoperto una molecola molto efficace (nei test preclinici, lo ribadiamo) dona nuove speranze per giungere a una terapia ad hoc. Ma ci vorranno comunque anni prima che possa diventare disponibile, qualora dovesse realmente dimostrarsi davvero sicuro ed efficace come suggeriscono i test.

A determinare l'efficacia del nuovo farmaco orale contro le cellule del cancro al seno triplo negativo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di Medicina Adelaide dell'Università di Adelaide, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scoperta e Sviluppo dei Farmaci dell'Università dell'Australia del Sud e del Dipartimento di Chirurgia e Cancro dell'Imperial College di Londra. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Theresa E. Hickey dei Laboratori di Ricerca sul Cancro “Dame Roma Mitchell” presso l'ateneo australiano, per i propri esperimenti hanno deciso di testare un farmaco sperimentale chiamato CDDD11-8. Era stato sviluppato nel 2022 dal professor Shudong Wang (coautore del nuovo studio) per il trattamento della leucemia mieloide acuta, il tumore del sangue contro cui ha combattuto Sinisa Mihajlovic.

Questa aggressiva neoplasia si diffonde sfruttando una proteina che gli esperti chiamano chinasi 9 ciclina-dipendente (CDK9): il farmaco CDDD11-8 la inibisce in modo selettivo. Poiché gli esperti ritengono che i tumori aggressivi fortemente dipendenti dalla trascrizione (un processo di copia che coinvolge l'RNA) come il cancro al seno triplo negativo possono essere combattuti proprio prendendo di mira il percorso CDK9, il team della professoressa Hickey ha deciso di testarlo in laboratorio in vari esperimenti. I risultati ottenuti, come indicato, sono stati estremamente promettenti.

Il farmaco CDDD11-8, infatti, quando è stato somministrato su colture di cellule del cancro al seno è stato in grado di bloccare rapidamente la loro crescita e ucciderle, riducendone sensibilmente il numero, come mostra l'immagine in testa all'articolo. "Ha indotto l'arresto del ciclo cellulare e ha aumentato l'apoptosi (il cosiddetto suicidio cellulare NDR) delle linee cellulari", spiegano gli scienziati nell'abstract dello studio. Il farmaco è stato testato anche su modelli murini (topi) con carcinoma mammario trapiantato e su organoidi umani generati con cellule prelevate da biopsie di pazienti con l'aggressiva neoplasia. In entrambi i casi le masse tumorali sono state ridotte e soprattutto non sono stati osservati effetti collaterali tossici sulle cellule sane. Questo perché, secondo gli esperti, le cellule tumorali sono molto più dipendenti dal percorso CDK9 preso di mira. Il farmaco è stato anche in grado di aggredire efficacemente tre organoidi derivati da lesioni metastatiche del cancro al seno.

“Il nostro studio preclinico dimostra che il farmaco è stato in grado di fermare la moltiplicazione delle cellule tumorali, ma non ha influenzato le cellule normali del tessuto mammario prelevato dalle pazienti. È ancora agli inizi, ma sulla base di queste prove iniziali, riteniamo che l’inibizione di questa proteina potrebbe portare a un trattamento per il cancro al seno triplo negativo e che questo nuovo farmaco dovrebbe essere ulteriormente sviluppato”, ha dichiarato la professoressa Hickey in un comunicato stampa. La speranza è che possano essere state realmente gettate le basi per un innovativo trattamento contro il cancro al seno triplo negativo. Ma come indicato, ci vorranno anni per arrivare a questo potenziale risultato. I dettagli della ricerca “Selective inhibition of CDK9 in triple negative breast cancer” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Oncogene del circuito Nature.

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