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Cancellare i dolori dell’amore con la stimolazione cerebrale: la proposta di uno studio

Uno studio ha testato gli effetti della stimolazione celebrale elettrica nelle persone affette dalla “sindrome del trauma d’amore”: se rivolta ad alcune aree specifiche della corteccia celebrare, quelle coinvolte nella regolazione emotiva, questa tecnica potrebbe ridurre i sintomi tipici della fine di un amore.
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Una scena dal film "Se mi lasci ti cancello" con Kate Winslet e Jim Carrey
Una scena dal film "Se mi lasci ti cancello" con Kate Winslet e Jim Carrey

Nel film "Se mi lasci ti cancello" (Eternal Sunshine of the Spotless Mind) il dolore per la fine di un amore è così insopportabile da portare le persone a decidere di cancellare ogni ricordo legato a quella storia. D'altronde che l'amore possa fare male non è solo un modo di dire. Quando una relazione finisce o l'innamoramento non è corrisposto, la fine o il mancato inizio di una storia romantica può causare una serie di sintomi psicologici e a volte anche fisici come ansia, depressione, ma anche insonnia, sbalzi d'umore e pensieri intrusivi. Esiste perfino un nome scientifico per indicare questa condizione: in inglese viene definita love trauma syndrome, ovvero sindrome del trauma d'amore.

Ora, sapere che le sofferenze d'amore sono riconosciute a livello clinico non cambia molto la vita di chi si ritrova a viverle (prima o poi capita a tutti). Per questo un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dall'Università di Zanjan in Iran e dell'Università di Bielefeld in Germania, si è messo al lavoro per capire se fosse possibile trovare un rimedio altrettanto scientifico e sicuro alla sindrome del trauma d'amore. Osservando il cervello umano questi scienziati hanno scoperto che la stimolazione elettrica di alcune aree della corteccia cerebrale sarebbe in grado di alleviare le sofferenze d'amore.

Come la sofferenza d'amore agisce sul cervello

Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Direct, parte da un presupposto: la fine di una relazione romantica può essere una delle perdite più dolorose provate in età adulta. Lo confermano perfino gli studi di neuroimaging: le stesse immagine del cervello umano suggeriscono l'esistenza di una somiglianza neuropsicologica tra ciò che si prova durante la  fine di un amore e l'esperienza di lutto. In entrambe le situazioni si attivano infatti le stesse regioni prefrontali della corteccia cerebrale ovvero la corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC) e quella prefrontale ventrolaterale (VLPFC).

La fine di un amore può essere come un lutto

In sostanza, questo significa che il nostro cervello recepisce la fine di un amore come se fosse un lutto, determinato reazioni emotivi simili. Nello specifico, queste esperienze determinano spesso una condizione di disregolazione emotiva in cui la persona non riesce più a controllare le proprie emozioni. Per questo i ricercatori si sono chiesti se stimolando le aree cerebrali coinvolte nella gestione delle emozioni fosse possibile ridurre i sintomi tipici della sindrome del trauma amoroso. Di recente, un altro studio ha dimostrato gli effetti positivi del contatto fisico contro depressione e ansia.

Stimolare il cervello per ridurre le sofferenze d'amore

Per verificarlo i ricercatori hanno sottoposto 36 volontari con sindrome da trauma amoroso a tre protocolli di stimolazione transcranica con correnti dirette (tdsc) attraverso un dispositivo auricolare. Si tratta di una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva – spiega il sito del Centro medico Santagostino – attraverso una corrente continua di bassa intensità che però non viene percepita dal soggetto stimolato.

Tutti e tre i gruppi sono stati sottoposti a una stimolazione di 20 minuti, due volte al giorno per cinque giorni. Ciò che cambiava da un gruppo all'altro era semplicemente l'area interessata dalla stimolazione: in un gruppo l'area stimolata era la corteccia prefrontale dorsolaterale, in un altro la corteccia prefrontale ventrolaterale, mentre nell'ultimo il dispositivo è rimasto spento (a insaputa dei partecipanti).

I risultati dell'esperimento

Da questo esperimento i ricercatori hanno visto che a fine trattamento entrambi i gruppi sottoposti a stimolazione celebrale dimostravano un miglioramento del loro stato emotivo e psicologico con una riduzione dei livelli d'ansia e dello stato depressivo rispetto al terzo gruppo. Tra i partecipanti sottoposti a stimolazione, quelli in cui era interessata corteccia prefrontale dorsolaterale hanno avuto risultati migliori dell'altro gruppo sottoposto a stimolazione della corteccia prefrontale ventrolaterale.

Non solo, dopo un mese dalla fine del trattamento i partecipanti sottoposti a stimolazione cerebrale continuavano a stare meglio del terzo gruppo. Secondo i ricercatori questi risultati bastano a giustificare altri studi sull'utilizzo di questa tecnica di stimolazione elettrica non invasiva per ridurre gli effetti di disregolazione emotiva spesso associati alla fine di un amore.

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