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Bradisismo ai Campi Flegrei: cos’è, le cause e i rischi oggi per la popolazione

L’attività vulcanica dei Campi Flegrei può innescare il sollevamento o l’abbassamento del suolo rispetto al livello del mare, ciò che i geologi chiamano bradisismo. Il fenomeno è associato a sciami sismici che possono determinare forti scosse di terremoto come quella di magnitudo 4.4 del 13 marzo 2025. Tra le città principalmente interessate Pozzuoli e Bacoli.
A cura di Andrea Centini
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Fumarola ai Campi Flegrei. Credit: MonikaP
Fumarola ai Campi Flegrei. Credit: MonikaP

I Campi Flegrei, siti a ovest di Napoli nell'area del golfo di Pozzuoli, sono uno dei centri vulcanici più attivi al mondo, dove si registra un peculiare fenomeno – non esclusivo – chiamato bradisismo. In parole semplici, si tratta dell'innalzamento e dell'abbassamento periodico del suolo (rispetto al livello del mare) legato al vulcanismo. L'evento è strettamente collegato a sciami sismici che si intensificano – per numero e violenza delle scosse – in associazione all'incremento della velocità di sollevamento. In base all'ultimo bollettino di sorveglianza dell'Osservatorio Vesuviano pubblicato l'11 marzo viene riportato un sollevamento del suolo flegreo di 3 centimetri al mese nelle ultime tre settimane, con una velocità praticamente raddoppiata rispetto al dato precedente (1,5 centimetri).

Come recentemente indicato a Fanpage.it dal vulcanologo e dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (INGV) Giuseppe De Natale, la velocità del sollevamento risulta inferiore rispetto alla crisi del 1983-1984, tuttavia il sollevamento assoluto è più alto di 40 centimetri rispetto a 40 anni fa e soprattutto l'attuale crisi dura da ben 18 anni. Lo sciame sismico più recente è sfociato in una violenta scossa di terremoto di magnitudo 4.4 alle 01:25 di giovedì 13 marzo, che è stata avvertita in tutta la città di Napoli, oltre che nei centri urbani maggiormente interessanti dal bradisismo, come Pozzuoli e Bacoli. Il sisma è stato il più intenso degli ultimi 40 anni (stessa magnitudo di quello di maggio 2024, ma più lungo) e ha provocato danni e un ferito, una persona estratta viva dopo il crollo di un solaio. Ecco cosa sappiamo sul bradisismo, cosa comporta, quali sono le cause e quanto è pericoloso per la popolazione.

La caldera dei Campi Flegrei. Credit: INGV
La caldera dei Campi Flegrei. Credit: INGV

Cos’è il bradisismo e le differenze con il terremoto

Il bradisismo è un fenomeno tipico dell'area dei Campi Flegrei, a causa della spiccata attività vulcanica. Esso determina una deformazione del suolo, che si abbassa o si alza rispetto al livello del mare a causa degli eventi che si verificano nel cuore della grande caldera. L'area flegrea è infatti un supervulcano caratterizzato da un'immensa caldera con un diametro compreso tra i 12 e i 15 chilometri, generatasi dal collasso della camera magmatica sottostante dopo un'eruzione catastrofica avvenuta decine di migliaia di anni fa. Il bradisismo è un movimento lento – il termine deriva dal greco e significa proprio “movimento lento del suolo” – innescato da attività vulcanica di vario tipo, come movimenti del magma in profondità nelle camere magmatiche, fenomeni idrotermali e accumuli di gas, che possono modificare la pressione e quindi determinare sollevamento o abbassamento del terreno nella crosta terrestre.

Le differenze principali col terremoto risiedono nel fatto che il bradisismo è legato appunto alla sopracitata attività vulcanica e si tratta di un movimento lento, in cui la deformazione del suolo si determina sul lungo periodo e gradualmente. Il terremoto è invece un fenomeno repentino e violento, in cui l'energia viene liberata nel giro di secondi o minuti a causa di fenomeni vulcanici o dalle faglie geologiche, ovvero fratture della crosta terrestre. In genere i terremoti che si verificano nell'area flegrea non hanno una magnitudo elevatissima, ma poiché sono molto superficiali vengono avvertiti molto distintamente dalla popolazione.

Il termine bradisismo fu coniato dal geologo e paleontologo Arturo Issel nel 1883 “per indicare i fenomeni di subsidenza sia nelle aree vulcaniche come i Campi Flegrei che nelle aree alluvionali costiere”, sottolinea la dottoressa Elena Cubellis, ricercatrice presso l'Osservatorio Vesuviano – Sezione di Napoli dell'INGV. Successivamente il termine bradisismo è stato intimamente legato a ciò che avviene proprio nell'area flegrea. Per altre caldere interessate da movimenti analoghi, in genere i vulcanologi usano il termine di “risorgenza calderica”.

La caldera della Solfatara
La caldera della Solfatara

Nel corso dei millenni l'attività vulcanica si è manifestata con terremoti, eruzioni, fumarole e appunto variazioni del terreno, alcune delle quali molto significative anche in tempi recenti. Le cosiddette “crisi bradisismiche” verificatesi negli anni 1970-1972 e 1982-1984, ad esempio, hanno portato a un sollevamento complessivo del suolo di circa 3,60 metri, con danni significativi agli edifici e alle infrastrutture. Le crisi sono state accompagnate da frequente attività sismica ampiamente avvertita dalla popolazione.

Le cause del bradisismo ai Campi Flegrei

Le cause del bradisismo dei Campi Flegrei sono un argomento molto dibattuto tra gli esperti e ci sono diverse teorie al riguardo. Lo studio “Tracking the 2007-2023 magma-driven unrest at Campi Flegrei caldera (Italy)” pubblicato a settembre 2024 sulla rivista Nature – Communications of Earth and Environment, ad esempio, indica che da diversi anni nel vulcano si sta registrando un progressivo accumulo del magma a profondità relativamente superficiali. Gli scienziati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sottolineano che la pressione esercitata dal magma e dai gas magmatici sulla crosta terrestre a profondità inferiori agli 8 chilometri sarebbe il principale volano dell'attuale crisi bradisismica. Il magma potrebbe essere arrivato fino a 4 km dalla superficie, sebbene non sia possibile determinarlo con certezza; ciò che è certo è che la risalita del magma e dei gas ha intensificato l'attività sismica e anche l'emissione di gas, soprattutto nell'area della Solfatara.

Un altro studio del 2018 pubblicato su Scientific Reports da scienziati dell'INGV, dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli e dell'Institut de Physique du Globe di Parigi indica che il movimento del terreno registrato dal 1985 a oggi sarebbe causato “dal prosciugamento della parte più profonda degli acquiferi presenti nel sottosuolo, per l’arrivo di gas magmatici dal serbatoio magmatico principale, localizzato a circa 8 km di profondità”, come spiegato il professor Roberto Moretti, primo autore della ricerca. Nelle crisi precedenti, invece, il bradisismo era coerente con le intrusioni magmatiche, ovvero l'iniezione di masse di roccia fusa in grado di premere sulla crosta terreste e spingere verso l'alto il terreno. La camera magmatica sottostante può infatti riempirsi o svuotarsi di magma, cambiare di volume ed esercitare una pressione diversa sul suolo, che “risponde” con attività sismica e variazioni verticali. Un'altra possibile causa del bradisismo è legata alla variazione di temperatura delle falde acquifere superficiali (freatiche), che influenza la pressione del vapore acqueo nel sottosuolo, in grado di premere con più o meno forza sulla crosta terrestre.

Quali sono i rischi del bradisismo

Come avvenuto nelle crisi del passato, a causa del bradisismo il suolo può subire cambi di livello significativi che possono comportare danni a edifici e infrastrutture. Tra il 1982 e il 1984 l'area del porto di Pozzuoli si sollevò di ben 185 centimetri, mentre tra il 1970 e il 1972 il sollevamento fu di 170 centimetri. L'ultima crisi bradisismica si è verificata nel 2016, con un innalzamento repentino del suolo di 40 centimetri nel Rione Terra, sempre a Pozzuoli. I sismografi registrarono un migliaio di terremoti solo nel mese di agosto. In base ai dati preliminari dell'Osservatorio Vesuviano relativi alle ultime settimane si evidenzia una accelerazione nel sollevamento del suolo, pari a 3 centimetri al mese rispetto agli 1,5 centimetri della rilevazioni precedenti. C'è stato dunque un potenziale raddoppio della velocità di sollevamento.

Il Serapeo a Pozzuoli. Credit: Ferdinando Marfella / Wikipedia
Il Serapeo a Pozzuoli. Credit: Ferdinando Marfella / Wikipedia

È evidente che simili cambiamenti al livello del suolo sul lungo periodo possono danneggiare le fondamenta degli edifici, rendendoli instabili e a potenziale rischio crollo, soprattutto in un'area a elevata attività sismica. Non va dimenticato che scosse superficiali anche di magnitudo non enorme possono causare ulteriori danni e persino crolli. A causa della scossa di terremoto del 13 marzo 2025 di magnitudo 4.4 è crollato un controsoffitto e una persona è stata travolta dai detriti; fortunatamente è stata estratta viva e non in gravi condizioni. Non va inoltre dimenticato il potenziale impatto ambientale e sulla salute legato agli effetti sulle falde acquifere.

Il bradisismo flegreo oggi

Il bradisismo può essere accompagnato da uno sciame sismico caratterizzato anche da scosse di terremoto di magnitudo rilevante, che possono essere avvertite distintamente dalla popolazione. L'ultima più significativa è stata quella di magnitudo 4.4 registrata dai sismografi alle 01:25 di giovedì 13 marzo. In base ai dati dell'INGV si è verificata in mare a un paio di chilometri di profondità, innanzi a Pozzuoli. Il sisma è stato avvertito non solo nei centri dell'area flegrea ma anche in tutta Napoli; il terremoto ha provocato la caduta di calcinacci – con danni alle auto parcheggiate – e il crollo del controsoffitto di un'abitazione. Danni strutturali hanno bloccato diversi residenti nei piani alti di alcuni edifici. In molti hanno deciso di trascorrere la notte in auto. La scossa ha avuto la stessa magnitudine di quella del 20 settembre 2024, tuttavia è stata più lunga, per questo è considerata la più forte degli ultimi 40 anni. Durante la crisi bradisismica tra il 1982 e il 1984 si verificarono 10.000 scosse di terremoto, con la più forte di magnitudo 4.2, registrata il 4 ottobre del 1983. Il sollevamento del suolo complessivo causato dal bradisismo fu di 1,80 metri. Durante l'ultima crisi bradisismica, iniziata nel 2005, il mese di febbraio 2025 è stato quello con più scosse in assoluto, ben 1813 in quattro settimane, il valore più alto in assoluto degli ultimi 40 anni.

Se i terremoti legati all'attività vulcanica dei Campi Flegrei, la preoccupazione maggiore è chiaramente quella di un'eruzione, anche se al momento non ci sono segnali di rischi imminenti. I continui sismi, spiega l'INGV, non devono infatti preoccupare, dato che per un'eruzione verrebbero rilevati anche altri segnali di allerta. Attraverso il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016 sono state individuate una zona rossa e una zona gialla in associazione al rischio vulcanico dei Campi Flegrei; la zona rossa è quella relativa all'evacuazione preventiva in caso di segnali di allarme. “In caso di eruzione, sarebbe infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Nell'area vivono circa 500mila abitanti”, spiega il Dipartimento della Protezione Civile. Per quanto concerne la zona gialla, si tratta di quella esposta alla caduta di ceneri vulcaniche in caso di eruzione; qui vivono circa 800.000 persone.

L'ultima eruzione dei Campi Flegrei si verificò nel 1538, quella che diede vita al Monte Nuovo (alto 130 metri). La più violenta conosciuta (Ignimbrite Campana) risale a 39.000 anni fa e si stima che vennero espulsi decine di chilometri cubi di magma. L'evento generò la caldera dei Campi Flegrei, anche se una sua parte è legata a un altro evento apocalittico conosciuto come Tufo Giallo Napoletano e risalente a 15.000 anni fa. L'eruzione di 39.000 anni fa fu talmente violenta che si ritiene che possa aver modificato il clima in tutta Europa, a causa dei gas e delle ceneri proiettate in atmosfera. L'evento potrebbe aver contribuito all'estinzione dell'uomo di Neanderthal (Homo neanderthalensis).

Campi Flegrei, la mappa della zona rossa aggiornata dopo gli ultimi fenomeni di bradisismo. Credit: Dipartimento della Protezione Civile/CNR IMAA | OpenStreetMap
Campi Flegrei, la mappa della zona rossa aggiornata dopo gli ultimi fenomeni di bradisismo. Credit: Dipartimento della Protezione Civile/CNR IMAA | OpenStreetMap
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