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Bolle in movimento grandi 75 volte il Sole filmate per la prima volta su una stella: il video

Grazie al radiointerferometro Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) gli scienziati hanno filmato per la prima volta immense celle di gas ribollente che si muovono sulla superficie di una stella. Sono 75 volte più grandi del Sole.
A cura di Andrea Centini
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Gli scienziati sono riusciti a immortalare per la prima volta i movimenti di gigantesche bolle di gas rovente sulla superficie di una stella differente dal Sole. Si tratta di un risultato scientifico eccezionale che è stato catturato in un video dal dettaglio incredibile. Per riuscire in questa impresa gli scienziati hanno puntato la stella supergigante rossaR Doradus” con l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), un grande telescopio – più nello specifico un radiointerferometro composto da una rete di 66 radiotelescopi – sito nel deserto di Atacama, in Cile. Seguendo la stella per un mese sono riusciti a riprendere l'evoluzione del fenomeno, nel quale le enormi celle convettive di gas ribollente transitano sulla superficie distribuendo gli elementi prodotti dalla reazione nucleare. Ciò che stupisce è che queste bolle hanno una dimensione 75 volte superiore a quella del Sole.

Le bolle di gas sulla superficie della stella R Doradus. Credit: Chalmers University of Technology / ESO
Le bolle di gas sulla superficie della stella R Doradus. Credit: Chalmers University of Technology / ESO

A filmare per la prima volta i moti di convenzione sulla superficie di una stella differente dal Sole è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di Spazio, Terra e Ambiente della Chalmers University of Technology (Svezia), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'European Southern Observatory (ESO) che gestisce l'ALMA. Gli scienziati guidati dal professor Wouter Vlemmings hanno puntato la stella tra luglio e agosto del 2023. L'hanno scelta come bersaglio per ragioni ben precise: R Doradus, incastonata nella costellazione meridionale del Dorado, ha infatti un diametro stimato circa 350 volte più grande di quello del Sole, inoltre si trova a meno di 200 anni luce dalla Terra. Ciò significa che è enorme e relativamente vicina, in termini squisitamente astronomici. Per capire quanto è grande, basti pensare che piazzandola al centro del Sistema solare (al posto del Sole) i suoi strati più esterni ingloberebbero anche l'orbita di Marte, il quarto pianeta del sistema dopo la Terra, che chiaramente verrebbe anch'essa inglobata. Nonostante sia una stella immensa, ha una massa paragonabile a quella del Sole; ciò è dovuto al fatto che si trova in una fase molto più avanzata del suo ciclo vitale, quella di supergigante rossa, appunto, che la nostra stella raggiungerà tra alcuni miliardi di anni.

Ciò che l'ALMA ha catturato durante il mese di osservazioni è incredibile. Come indicato, si possono osservare questi immensi granuli di convenzione che ribollono e si spostano sulla superficie, un dettaglio mai visto prima al di fuori del sistema solare. Derivano dall'energia prodotta dalle reazioni di fusione nucleare nel cuore della stella e dal conseguente raffreddamento quando raggiungono la superficie, che li fa “fluttuare”. Il movimento determina lo spostamento degli elementi – come il carbonio – che poi vengono distribuiti nello spazio circostante attraverso il vento solare, fenomeno che permette al materiale di aggregarsi e dare vita a nuove stelle e pianeti, come spiegato dagli esperti.

Credit: Chalmers University of Technology / ESO
Credit: Chalmers University of Technology / ESO

“La convezione crea la splendida struttura granulare visibile sulla superficie del nostro Sole, ma è difficile da vedere su altre stelle”, ha spiegato in un comunicato stampa il dottor Theo Khouri, coautore dello studio. “Con ALMA, ora siamo stati in grado non solo di vedere direttamente i granuli convettivi, con una dimensione 75 volte quella del nostro Sole, ma anche di misurare per la prima volta la loro velocità di movimento”, ha spiegato l'esperto. Queste bolle di gas si muovono molto più velocemente di quanto osservato nel Sole: "Misuriamo la velocità dei movimenti superficiali in modo che vari tra −18 e +20 km s −1 , il che significa che la scala temporale convettiva è di circa un mese", hanno evidenziato nell'abstract dello studio il professor Vlemmings e colleghi. Secondo gli esperti potrebbe dipendere dalla differenza di età tra i due astri. I dettagli della ricerca “One month convection timescale on the surface of a giant evolved star” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

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