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Bere caffè riduce il rischio di morte legato alla vita sedentaria, secondo uno studio

Gli scienziati hanno determinato che bere caffè ha un effetto protettivo contro gli effetti nocivi di uno stile di vita sedentario, riducendo i rischi di morte prematura per tutte le cause e malattie cardiovascolari.
A cura di Andrea Centini
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Potrebbe sembrare assurdo, ma il caffè è associato a un rischio ridotto di morte prematura legato alla sedentarietà. In altri termini, riuscirebbe a contrastare le conseguenze nocive sulla salute di uno stile di vita sedentario. Come dimostrato da molteplici studi, trascorrere molte ore su una sedia – ad esempio a causa di un lavoro d'ufficio – può catalizzare il rischio di mortalità, in particolar modo per eventi cardiovascolari come ictus e infarto. La sedentarietà, inoltre, è stata associata da varie ricerche a cancro, problemi di circolazione, pressione alta, obesità, diabete di tipo 2 altre condizioni mediche. Poiché il consumo di caffè, nei limiti raccomandati dal proprio medico, è considerato benefico per la salute, i ricercatori hanno voluto indagare quale “scudo protettivo” potesse offrire la gustosa bevanda contro gli effetti negativi dello stare seduti a lungo. Ebbene, è stato scoperto che i bevitori di caffè sedentari hanno un rischio di morte prematura (per tutte le cause) ben 1,58 volte inferiore rispetto a chi non lo beve.

A determinare che il caffè può proteggere dagli effetti nocivi della sedentarietà è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati della Scuola di Sanità Pubblica dell'Università di Soochow, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Endocrinologia del The Dushu Lake Hospital. I ricercatori, coordinati dal professor Bingyan Li, docente presso il Dipartimento di Nutrizione e Igiene Alimentare dell'ateneo di Suzhou, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 10.000 cittadini statunitensi coinvolti nello studio National Health and Nutrition Examination Survey 2007-2018. I dati sulla mortalità, ottenuti attraverso certificati di morte e analisi delle cartelle cliniche, sono stati incrociati con quelli di questionari auto-riferiti relativi al consumo di caffè e al tempo trascorsi a sedere ogni giorno. Durante il periodo di follow-up di 13 anni si sono verificati 945 decessi, 284 dei quali per malattie cardiovascolari.

Incrociando tutti i dati è emerso che trascorrere più di 8 ore al giorno seduti era associato a un rischio superiore di mortalità elevata per tutte le cause di 1,46 volte e per malattie cardiovascolari 1,79 volte rispetto a chi stava seduto per meno di 4 ore al giorno. Indagando sul consumo di caffè è emerso che chi ne consumava di più (almeno due tazzine e mezzo) aveva un rischio ridotto di morire per tutte le cause di 0,67 volte e per malattie cardiovascolari di 0,46 volte rispetto ai non bevitori. L'analisi congiunta della sedentarietà e del consumo di caffè ha fatto emergere i risultati più interessanti; chi stava seduto per meno di sei ore al giorno e beveva caffè aveva una probabilità di morire 1,58 volte minore rispetto a chi non consumava caffè e stava seduto per 6 o più ore al giorno. “L’associazione tra sedentarietà e aumento della mortalità è stata osservata solo tra gli adulti che non consumavano caffè, ma non tra coloro che ne assumevano”, hanno spiegato il professor Li e colleghi nell'abstract dello studio. La “protezione” si otteneva indipendentemente dal numero di tazzine di caffè consumate.

Non è chiaro quale sia la ragione per cui il caffè riuscirebbe a proteggere dagli effetti nefasti della sedentarietà, ma diversi studi ne hanno dimostrato i benefici per la salute. Ad esempio, lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) ha determinato che bere dalle 2 alle 3 tazzine al giorno riduce del 40 percento il rischio di Parkinson, mentre un altro condotto dall'Università di Bologna ha determinato che lo stesso quantitativo aiuta a mantenere bassa la pressione. Altre ricerche dell'’American College of Cardiology (ACC) hanno evidenziato che il caffè protegge il cuore. Alla luce di questi risultati non c'è da stupirsi che il caffè possa compensare almeno in parte gli effetti nocivi della sedentarietà. È tuttavia fondamentale sottolineare che si è trattato di uno studio di osservazione (senza determinare rapporti di causa-effetto) e che si è basato su questionari alimentari auto-riferiti, limiti da non sottovalutare.

La raccomandazione è sempre quella di parlare col proprio medico prima di cambiare abitudini alimentari, ad esempio aumentando il consumo di caffè. Inoltre gli esperti sottolineando sempre di fare attività fisica quando possibile; bere caffè non può certo essere un'alternativa ai molteplici benefici offerti dall'esercizio fisico. I dettagli della ricerca “Association of daily sitting time and coffee consumption with the risk of all-cause and cardiovascular disease mortality among US adults” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica BMC Public Health.

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