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Bassi livelli di testosterone associati a un rischio di morte più alto, secondo uno studio

Un team di ricerca internazionale ha determinato che basse concentrazioni di testosterone sono associate a un rischio più elevato di morte prematura, in particolar modo per infarto, ictus e altre malattie cardiovascolari. I consigli dell’esperto per mantenere concentrazioni adeguate dell’ormone maschile.
A cura di Andrea Centini
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Bassi livelli di testosterone, il più importante ormone sessuale maschile, sono associati a un rischio superiore di morte per tutte le cause e in particolar modo per malattie cardiovascolari, che a loro volta rappresentano il principale volano di mortalità prematura nei Paesi sviluppati e industrializzati. È quanto emerso da un nuovo, approfondito studio, i cui risultati contrastano in parte con quanto emerso da precedenti indagini. Alti livelli di testosterone, infatti, erano stati associati a morte prematura anche in studi preclinici, tuttavia tali ricerche sono considerate controverse anche perché non è semplice stabilire i livelli adeguati dell'ormone. Non a caso, come specificato dal dottor Daniel Kelly della Sheffield Hallam University in un articolo su The Conversation, basse concentrazioni per un uomo potrebbero non esserle per un altro. Al di là di questo dettaglio, il nuovo studio ha rilevato un'associazione statisticamente significativa tra il testosterone e la mortalità.

A determinare che concentrazioni ridotte dell'ormone sessuale maschile sono associate a un rischio di morte prematura, soprattutto per infarto del miocardio, ictus e altre condizioni cardiovascolari, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università dell'Australia Occidentale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Tra quelli coinvolti l'Istituto di chimica clinica e medicina di laboratorio dell'Università di Greifswald (Germania), la Scuola di Salute Pubblica Gillings dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill (Stati Uniti) e altri. I ricercatori, coordinati dai professori Kevin Murray e Bu B. Yeap dell'ateneo australiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una revisione sistematica (meta-analisi) di studi condotti sul tema fino al 2019. Nel complesso sono stati coinvolte decine di migliaia di uomini, dei quali erano noti i livelli degli ormoni sessuali – ottenuti attraverso spettrometria di massa – e che sono stati seguiti per almeno un periodo di cinque anni. Nello specifico, i ricercatori si sono concentrati sulle concentrazioni di testosterone, estradiolo, ormone luteinizzante (LH), diidrotestosterone (DHT) e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), associandoli ai dati sulla mortalità, generale e specifica.

Incrociando tutti i dati è emerso che gli uomini con gli uomini con concentrazioni di testosterone inferiori a 7,4 nmol/L (<213 ng/dL), di ormone luteinizzante superiori a 10 UI/L (alte) o di estradiolo inferiori a 5,1 pmol/L avevano un rischio di morte superiore per tutte le cause. Livelli molto bassi di testosterone, al di sotto di 5,3 nmol/L (<153 ng/dL), avevano un rischio di mortalità per malattie cardiovascolari ancora più elevato. Bassi livelli di globulina legante gli ormoni sessuali erano invece legati a un minor rischio di mortalità. Questi risultati potrebbero riflettere quanto avviene nei pazienti con cancro alla prostata, che vengono trattati con farmaci che abbattono i livelli di ormone sessuale maschile. Nonostante i benefici contro il tumore, il trattamento aumenta il rischio di infarto e ictus, come evidenziato dal dottor Kelly. Lo scienziato sottolinea che gli uomini dovrebbero seguire uno stile di vita sano ed evitare di ingrassare per prevenire un calo nei livelli di testosterone (obesità, sedentarietà, vizio del fumo e altri fattori influiscono negativamente sull'ormone), ma in determinati casi potrebbe essere valutata una terapia sostitutiva col testosterone, nonostante le precedenti e controverse associazioni positive con l'aumento del rischio di eventi cardiaci. Su queste terapie dovranno comunque essere condotti studi più approfonditi.

È doveroso sottolineare che il nuovo studio è solo di tipo osservazionale, quindi non evidenzia un rapporto di causa-effetto tra basse concentrazioni di testosterone e rischio di morte prematura, ma come indicato l'associazione statistica emersa è rilevante. I dettagli della ricerca “Associations of Testosterone and Related Hormones With All-Cause and Cardiovascular Mortality and Incident Cardiovascular Disease in Men: Individual Participant Data Meta-analyses” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Annals of Internal Medicine.

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