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Barbieri sporchi e scadenti, boom di casi di tigna del cuoio capelluto in Inghilterra

A Poole, nella contea inglese del Dorset, si stanno verificando “molti casi” di tinea capitis tra i ragazzi che si fanno tagliare i capelli sfumandoli: il sospetto è che l’infezione del cuoio capelluto si stia diffondendo perché molti barbieri non puliscono adeguatamente i tagliacapelli a lamina.
A cura di Valeria Aiello
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Risparmiare per un taglio di capelli è quasi sempre una cattiva idea: ne sanno qualcosa a Poole, una cittadina di 150.000 abitanti nella contea inglese del Dorset, dove si stanno verificando molti casi” di tigna del cuoio capelluto (tinea capitis), un’infezione causata da funghi dermatofiti: secondo Mike Taylor, che gestisce un’accademia di formazione per barbieri a Poole, la diffusione dell’infezione sarebbe legata a quanto sta accadendo sulle strade principali della cittadina, ormai “piene di barbieri scadenti, sporchi e non qualificati” ma dove molti ragazzi si fanno tagliare i capelli con la sfumatura.

Per ottenere quell’effetto bisogna usare i tagliacapelli a lama, ma il problema è che catturano i peli e bisogna pulirli a fondo” ha spiegato Taylor alla BBC, sospettando che quelle operazioni di pulizia e disinfezione, che richiedono dai 5 ai 10 minuti dopo ogni taglio, non siano la prassi igienica dei saloni in centro. “Le vie principali si stanno svuotando, stanno morendo e all’improvviso ci sono 12 barbieri sulla stessa strada e tutti cercano di abbassare i prezzi. Ma quando il prezzo si abbassa, allora bisogna rinunciare ad altro” ha aggiunto Taylor, che lavora nel settore da 34 anni e sospetta che infezioni come la tigna e la follicolite si stiano diffondendo “forse per colpa del tempo che non si dedica alla pulizia dell’attrezzatura o la mancanza delle giuste conoscenze”.

Il focolaio di tigna del cuoio capelluto ha interessato anche la vicina citta di Bournemouth, dove il 22enne Christian Reynolds ha raccontato di aver contratto l’infezione, dopo un taglio di capelli sfumato. “Quasi subito dopo essere uscito dal barbiere ed aver incontrato la mia ragazza, lei ha notato un’abrasione e un segno in rilevo dietro il collo ha raccontato il ragazzo che, dopo aver parlato con il suo farmacista, ha scoperto che quell’eruzione “pruriginosa” e “irritabile” dietro il collo era dovuta alla tigna del cuoio capelluto. “La cosa mi ha molto infastidito perché, dopo aver fatto delle ricerche, ho capito che era dovuto a pratiche improprie e alla non corretta pulizia delle attrezzature” ha aggiunto il ragazzo.

Anche James Davis, un 21enne di Poole, ha raccontato di aver contratto la tigna del cuoio capelluto dopo un taglio di capelli di aprile, e di essere riuscito a fermala in tempo grazie a una cura. Il rischio principale della tigna, che si manifesta generalmente con la comparsa di chiazze secche e squamose è la perdita dei capelli cicatriziale nella zona colpita dall’infezione (alopecia). A volte, l’infezione può causare una desquamazione, che somiglia alla forfora.

Cos’è la tigna del cuoio capelluto e come si cura<

Tigna del cuoio capelluto (tinea capitis) è un’infezione causata da funghi dermatofiti che si manifesta con la comparsa graduale di chiazze secche e squamose, spesso colpite da perdita dei capelli. Altri sintomi della tigna del cuoio capelluto possono essere prurito e irritazione nella zona colpita dall’infezione e la comparsa di desquamazione, che somiglia alla forfora.

La cura prevede l’assunzione di antimicotici orali tutti i giorni per almeno un mese, che può essere associata all’uso di creme da applicare sul cuoio capelluto fino alla completa guarigione e l’impiego di shampoo al solfuro di selenio al 2,5% almeno due volte alla settimana. In caso di lesioni gravemente infiammate, così come in caso di comparsa di kerion (una grave reazione infiammatoria al dermatofita), il trattamento può comprendere anche un breve ciclo di prednisone (per attenuare i sintomi e ridurre il rischio di cicatrici). Generalmente, i sintomi si risolvono entro 6 settimane, anche se in alcuni casi possono essere necessari periodi più lunghi (8 settimane).

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