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Balena con grave scoliosi avvistata in Spagna: quasi certamente è stata colpita da una nave

In Spagna è stata avvistata una balenottera comune di 17 metri con un’orribile deformazione alla colonna vertebrale, quasi certamente causata dall’impatto con una grande nave.
A cura di Andrea Centini
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Innanzi alla costa di Cullera, in Spagna, è stata avvistata una grande balena con una gravissima scoliosi, una evidente curvatura della colonna vertebrale a circa metà della sua lunghezza. In questi meravigliosi mammiferi marini simili deviazioni delle vertebre sono determinati principalmente da eventi traumatici, nel caso specifico da collisioni con grandi navi, che non a caso rappresentano la prima causa di morte per i maestosi cetacei del Mar Mediterraneo.

La balena con la colonna vertebrale orribilmente deformata. Credit: Oceanogràfic València
La balena con la colonna vertebrale orribilmente deformata. Credit: Oceanogràfic València

La sventurata protagonista di queste immagini drammatiche è una balenottera comune (Balaenoptera physalus), che con i suoi 24 metri di lunghezza massima è il secondo animale vivente più grande della Terra dopo la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus). L'esemplare con l'evidente trauma misura circa 17 metri. Era stato avvistato nei giorni scorsi dall'equipaggio di una nave da diporto, che ha immediatamente avvisato la Guardia Civil. L'allarme iniziale era stato lanciato per una balena rimasta impigliata in una rete da pesca, un'altra delle principali cause di morte per questi animali, ma la realtà era diversa.

Giunti sul posto con una motovedetta della guardia costiera locale, i biologi marini della Fondazione Oceanografica di Valencia hanno confermato che non c'era nessuna rete, ma che la balena nuotava con evidente difficoltà a causa della terribile deviazione della colonna vertebrale. “A causa delle dimensioni della balena, del fatto di trovarsi in mare aperto e della sua malformazione, non è stato possibile posizionare su di essa un localizzatore remoto per ottenere dati più dettagliati sulle sue condizioni, sulla sua biologia e sulla sua traiettoria”, hanno scritto gli esperti in un post su Facebook. Dopo alcune ore di osservazione, la balena ha preso il largo ed è stata persa di vista. A causa di questa condizione è possibile che si rifaccia vedere nei prossimi giorni innanzi alle coste spagnole. In queste condizioni è difficile che possa alimentarsi correttamente e c'è il rischio che il suo destino sia segnato.

La storia di questa balenottera ricorda quella di Moon, una femmina di megattera che è riuscita a compiere un vero e proprio miracolo, una migrazione di 5mila chilometri dalla British Columbia (Canada) alle isole Hawaii con una gravissima deviazione della colonna vertebrale. Deve essere stata un'odissea tra atroci sofferenze. Gli scienziati della Canadian Pacific Humpback Whale Collaboration (CPHC) e della Pacific Whale Foundation (PWF) che l'hanno seguita hanno purtroppo affermato che non sopravviverà al viaggio di ritorno. A tre mesi di distanza dal primo avvistamento con la grave deformazione, del resto, la balenottera appariva già molto emaciata e indebolita. Nel Mediterraneo sono invece note le tragiche storie di “Mezzacoda” e “Codamozza”, due balenottere comuni che hanno perduto parte della pinna caudale, verosimilmente proprio a causa dell'impatto con le eliche di grandi navi, i cui segni sono evidenti anche su alcuni capodogli che popolano i nostri mari.

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In una recente conferenza stampa tenutasi a New York gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) hanno specificato tra il 2016 e l'inizio del 2023 sono state trovate morte centinaia di balene lungo la costa atlantica degli Stati Uniti, tra le quali 200 megattere. Molte delle carcasse presentano evidenti segni da impatto con le imbarcazioni. Secondo gli esperti l'aumento del traffico navale legato agli acquisti online, catalizzati a partire dall'inizio della pandemia di COVID-19, è parzialmente responsabile di questa strage “silenziosa”, per la quale si richiedono a gran forza modifiche alle rotte commerciali e un taglio netto alla velocità delle navi, affinché venga dato tempo ai cetacei di spostarsi.

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