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Aurora in Italia possibile già oggi 5 ottobre: a che ora provare a vederla, anche in diretta streaming

A partire dalle 20:00 di oggi, sabato 5 ottobre, ci sono buone probabilità di poter assistere a una spettacolare aurora boreale nei cieli d’Italia. Il potenziale fenomeno potrà essere seguito anche in diretta streaming.
A cura di Andrea Centini
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Tra il 5 e il 6 ottobre 2024 ci sono buone probabilità di poter vedere una magnifica aurora polare nei cieli d'Italia, anche se al momento non è possibile esserne certi. Il fenomeno potrebbe manifestarsi sullo “Stivale” tra le 20:00 di sabato 5 e l'alba di domenica 6, sulla base delle previsioni dello Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l'ente che si occupa di monitorare il meteo spaziale. In questa lunga fascia oraria, infatti, è stato calcolato un indice kp pari a 7 su una scala che va da 0 a 9. In parole molto semplici, si tratta di un indicatore che misura l'attività magnetica e la conseguente attività aurorale; più è alto il valore, maggiori sono le probabilità di poter ammirar aurore polari a latitudini più basse del consueto, in corrispondenza con forti tempeste solari o geomagnetiche, i fenomeni cui gli “spettacoli di luce” sono intimamente associati.

Per chi non potesse tentare l'osservazione dal vivo, per il meteo avverso o l'impossibilità di volgere lo sguardo al cielo, il Virtual Telescope Project guidato dall'astrofisico Gianluca Masi trasmetterà una diretta streaming a partire dalle 19:30 di oggi. Poiché si tratta di fenomeni legati a dinamiche imprevedibili, è stata programmata anche una seconda eventuale diretta per la sera del 6 ottobre.

Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project
Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project

Perché è possibile vedere l'aurora boreale in Italia

La ragione per cui abbiamo buone chance di poter osservare un aurora boreale (un'aurora polare nell'emisfero settentrionale) anche nei cieli d'Italia risiede nel fatto che sul Sole tra il primo e il 3 ottobre si sono verificati due violentissimi brillamenti. Il primo, registrato nella notte tra l'1 e il 2 ottobre, è stato un evento di Classe X 7.1, il secondo si è verificato alle 16:18 ore italiane del 3 ed è stato un clamoroso Classe X 9.1. Quest'ultima eruzione solare non solo è stata la più energetica in assoluto dell'attuale ciclo solare, il 25, ma anche la quindicesima più violenta in assoluto da quando teniamo traccia di questi fenomeni, che sprigionano energie paragonabili a quelle di milioni di bombe nucleari fatte esplodere contemporaneamente.

Certo, impallidisce rispetto al più forte mai registrato, un Classe X 45 rilevato il 4 novembre del 2003, ma si tratta comunque di un evento di notevole interesse. Entrambi i brillamenti di inizio ottobre sono stati accompagnati da espulsioni di massa coronale o CME, eruzioni di plasma – particelle cariche elettricamente – che sono state entrambe scagliate sotto forma di vento solare. È proprio questo flusso di particelle altamente energetiche a scatenare le tempeste solari e, nel caso in cui fossero sufficientemente potenti, anche aurore polari a latitudini più basse come quelle italiane.

A che ora vedere l'aurora boreale in Italia

Poiché il vento solare sprigionato dal Sole impiega dai due ai quattro giorni per arrivare (dipende da vari fattori), le tempeste geomagnetiche e annesse aurore sono a “scoppio ritardato” rispetto ai brillamenti, mentre i blackout radio sono immediati poiché provocati da radiazioni che viaggiano alla velocità della luce e dunque arrivano quasi immediatamente (il Sole dista dalla Terra 150 milioni di chilometri circa, quella che gli esperti chiamano unità astronomica). Ora, l'agenzia statunitense NOAA prevede che il flusso dei due potenti brillamenti di cui sopra inizierà a colpire il campo magnetico terrestre con intensità significativa da questa sera alle 18:00 del Tempo Coordinato Universale (UTC), le 20:00 ora italiana.

Al momento è prevista una tempesta solare forte (Classe G3), ma non si può escludere un exploit come avvenuto recentemente, quando una G3 si è poi trasformata in una G4 (acuta) in "corso d'opera". Tutto questo può spingere verso l'alto l'indice kp e garantire aurore anche nei cieli d'Italia, giochi di luce e colori innescati dall'interazione tra le particele del vento solare e quelle dell'alta atmosfera terrestre (ionosfera). Ricordiamo la meravigliosa aurora polare visibile in Italia tra il 10 e l'11 maggio 2024, legata a una tempesta geomagnetica G4 – scatenata dall'arrivo di CME in sequenza – accompagnata da altri fenomeni luminosi noti come SAR, comparsi nei cieli d'Italia anche il 5 novembre 2023.

Cosa sono le macchie solari e perché sono legate alle tempeste solari

Entrambi i brillamenti responsabili delle espulsioni di massa coronale si sono verificati nel complesso di macchie solari AR 3842, che fino a un paio di giorni fa si trovava perfettamente al centro della zona equatoriale del Sole, diretto verso la Terra. Le macchie solari sono regioni più fredde e scure delle regioni circostanti, caratterizzate da fortissimi campi magnetici che intrappolano il calore generato dalle reazioni nucleari nel cuore della stella. Quando le linee del campo magnetico si rompono e riconnettono rilasciano enormi quantità di energia (le eruzioni solari) che possono essere accompagnate dalle CME. È questa combinazione di fenomeni a scagliare nello spazio il vento solare altamente energetico. Chiaramente, non sempre questo flusso di particelle è rivolto verso la Terra; quando ciò accade, come nel caso dei brillamenti del 1 e 3 ottobre 2024, c'è il rischio di tempeste geomagnetiche violente con annesse probabilità maggiori di aurore polari a medie – basse latitudini.

I rischi delle tempeste solari

Normalmente le aurore si possono osservare nei pressi dei poli per via della curvatura e della direzione delle linee del campo magnetico, lungo le quali si dispongono gli archi aurorali. Quando le tempeste solari sono molto forti, il flusso di particelle può “sfondare” la magnetosfera e innescare questi fenomeni luminosi nei cieli di Paesi molto distanti dai poli. Basti ricordare il famigerato evento di Carrington del 1859, provocato da una tempesta geomagnetica estrema di Classe G5 (la più alta); in quel caso l'aurora polare fu perfettamente visibile anche nei cieli di Roma e alle Hawaii. Non c'è da stupirsi, dato che a maggio di quest'anno il fenomeno è stato osservato anche nelle regioni dell'Italia meridionale.

Le tempeste geomagnetiche molto forti non vanno sottovalutate perché attraverso correnti parassite possono creare danni catastrofici a satelliti, infrastrutture elettriche, rete internet, sistemi di comunicazione e navigazione. Il nostro mondo ipertecnologico e iperconnesso potrebbe essere squassato da gravissimi blackout della durata persino di mesi, con conseguenze inimmaginabili. Al momento, però, non siamo innanzi a nulla di tutto questo e possiamo solo sperare di poter ammirare un bellissimo spettacolo di luci nel firmamento, dunque non resta che incrociare e dita e volgere lo sguardo al cielo (più è buio e privo di inquinamento luminoso e meglio è).

A che ora vedere la diretta streaming dell'aurora polare

Come indicato, sarà possibile seguire la diretta streaming sulla possibile aurora polare nel cielo d'Italia sul canale YouTube del Virtual Telescope Project (VTP). La diretta, commentata dall'astrofisico Gianluca Masi, inizierà esattamente alle 19:30 ora italiana (le 17:30 UTC) di sabato 5 ottobre 2024. Dovrebbe andare avanti fino alle 23, quando l'indice kp dovrebbe scendere un poco per poi risalire nel cuore della notte e tornare a 7 (o magari raggiungere valori superiori, in caso di eventi eccezionali). Ribadiamo che stiamo parlando solo di previsioni e non c'è alcuna certezza. Il potenziale fenomeno sarà ripreso da un telescopio ubicato a Manciano, nella Maremma Toscana, dove si trova il cielo più buio e stellato dell'Italia peninsulare. È uno dei luoghi migliori in assoluto dove poter tentare l'osservazione di questo e altri meravigliosi spettacoli celesti, come le due comete C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) e A11bP7Ipronte a dar spettacolo nel corso del mese.

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