Aumenta il rischio di impatto dell’asteroide nel 2032, la Nasa: “Percentuale sale ancora, siamo a 3.1%”
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È la quarta revisione in rialzo. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Center for Near Earth Object Studies della NASA la probabilità che l'asteroide 2024 YR4 colpisca la Terra è 1 su 32, ovvero il 3,1% . Il corpo celeste è stato scoperto a dicembre 2024, i primi calcoli hanno stimato una probabilità di impatto del 1,3%, poi la percentuale di rischio è cresciuta: 2,3%, 2,6% e ora 3,1%. Ulteriori osservazioni permetteranno agli scienziati di calcolare una stima più precisa dell'orbita dell'asteroide.
L'impatto con la Terra potrebbe causare danni locali, la caduta rilascerebbe circa 8 megatoni di energia, 500 volte superiore a quella rilasciata dalla bomba atomica che distrusse Hiroshima, in Giappone. L'ONU ha già creato una task force per monitorare la traiettoria dell'asteroide e ora la Cina ha lanciato una campagna di reclutamento per la difesa planetaria. Eppure secondo gli esperti, analisi orbitali più accurate ridurranno la percentuale di rischio a zero.
Come viene calcolata la traiettoria
Ogni osservazione ha una sua incertezza e ogni successiva misura va a ridurre l’incertezza. L’obiettivo è conoscere meglio la traiettoria e la sua possibile evoluzione. Ora abbiamo tolto dal campo una serie di traiettorie che non prevedevano una collisione con la Terra, e questo ha portato la percentuale di rischio a salire", aveva spiegato Fabio Ferrari, professore di sistemi aerospaziali al Politecnico di Milano, a Fanpage.it, dopo l'aggiornamento della percentuale di rischio del 7 febbraio.
È un asteroide attenzionato dalla comunità scientifica, ma ci sono ancora pochi dati. "Da Terra lo possiamo osservare ancora per un paio di mesi, al momento si sta allontanando ed è un oggetto molto piccolo, quindi da aprile 2025 fino a 2028 sarà troppo lontano e non osservabile dalla Terra. Sono però previste osservazioni dallo Spazio". Grazie ai telescopi in orbita, per esempio il James Webb Telescope, sarà possibile monitorare l'asteroide, sono già in programma durante il 2025. "Poi nel 28 ci sarà un nuovo passaggio ravvicinato, e le condizioni favorevoli di osservazione ci permetteranno di stimare meglio l’orbita."
Quali sono i reali rischi di un impatto con la Terra
Il corpo celeste, che ha un diametro tra i 40 e i 100 metri, se davvero colpisse la Terra creerebbe danni a livello locale. È già stata calcolata una zona di incertezza, "va dall’Oceano pacifico che sta a ovest del Centro America fino all’Atlantico passando per la parte centrale dell’Africa, fino all’India", ha spiegato Ferrari. "Una zona ampia ma limitata alla fascia equatoriale, buona parte di quest’area è oceano, ma ci sono dei centri terrestri."
Nel caso di un possibile impatto andrebbe evacuata la zona di impatto, "ma siamo pronti perché ci sono fior fior di studiosi che lavorano continuamente per perfezionare i protocolli, le procedure di osservazioni, anche scenari di intervento attraverso missioni spaziali dedicate. Tutto questo deve rassicurarci", ha spiegato Masi. Non solo, ci sono già state missioni, per esempio Dart (Double Asteroid Redirection Test) della Nasa, in grado di deviare con successo la traiettoria degli asteroidi ed evitare l'impatto. "Ad ogni modo", rassicura l'astrofisico, "l’incertezza non deve essere vista con preoccupazione, abbiamo una conoscenza dell'orbita imprecisa che non ci permette di escludere questa piccola probabilità. Io credo che il rischio sarà ridotto a zero. Possiamo stare tranquilli."