Attivata task force dell’ONU per il rischio di impatto dell’asteroide 2024 YR4: cosa succede ora
Anche una task force dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) si sta attivando per la scoperta di un asteroide che minaccia di colpire la Terra fra sette anni. Il 29 gennaio, infatti, ha fatto il giro del mondo la notizia di un sasso spaziale che potrebbe impattare col nostro pianeta il 22 dicembre 2032. Si tratta di 2024 YR4, un oggetto con una dimensione stimata tra i 40 e i 100 metri, dunque in grado di causare gravissimi danni a livello locale in caso di collisione. L'oggetto, secondo i calcoli degli scienziati di due istituti indipendenti – il Center for Near-Earth Object Studies (CNEOS) della NASA e del NEODyS collegato all'Agenzia Spaziale Europea (ESA) – al momento ha 1 probabilità su 83 di centrare la Terra. Ciò significa un rischio dell'1,2 percento. Pur trattandosi di un rischio relativamente basso – ci sono del resto il 98,8 percento di probabilità che ci manchi – si tratta comunque di una condizione da non sottovalutare.
Alla luce dei dati raccolti sinora è stato assegnato a 2024 YR4 un punteggio di 3 sulla scala di Torino, uno strumento ufficiale dell'Unione Astronomica Internazionale (IAU) adottato per classificare il rischio di impatto di un oggetto spaziale. La scala va da 0 a 10 dove zero è rischio nullo e 10 è l'impatto certo di un asteroide (o cometa) in grado di mettere a repentaglio la civiltà umana; insomma, sarebbe come l'asteroide dell'evento di Chicxulub che ha determinato l'estinzione dei dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo. Un punteggio di 3 significa che si tratta di un incontro ravvicinato con un oggetto che può provocare danni locali significativi e che che merita l'attenzione degli astronomi, dato che le probabilità di impatto sono superiori all'1 percento. Si tratta di calcoli preliminari e generalmente, come accaduto con l'asteroide Apophis 99942, le osservazioni di follow-up portano a escludere qualunque rischio di impatto. Ma fin quando non ne avremo la certezza è vi è un rischio da tenere in considerazione; proprio per questo si è attivata una task force apposita dell'ONU.
Il primo incontro ufficiale per discutere di questo potenziale impatto sarà una riunione a Vienna che si terrà la prossima settimana. La task force, come spiegato dall'ESA in un comunicato stampa, è composta da due specifici “gruppi di reazione”: l'International Asteroid Warning Network (IAWN) e lo Space Mission Planning Advisory Group (SMPAG). Il primo è presieduto dalla NASA ed “è responsabile del coordinamento del gruppo internazionale di organizzazioni coinvolte nel tracciamento e nella caratterizzazione degli asteroidi”. Gli scienziati che ne fanno parte, qualora fosse necessario, metterebbero sul tavolo “una strategia per assistere i governi mondiali nell'analisi delle conseguenze dell'impatto degli asteroidi e nella pianificazione di eventuali risposte di mitigazione necessarie”. In altri termini, lo SMPAG coordinerebbe la missione di difesa planetaria. Le opzioni possibili sul tavolo sono diverse e alcune – estreme o sin troppo fantascientifiche – sono state raccontate anche nei “disaster movie” in cui la Terra viene minacciata da un grande asteroide o una cometa. Deep Impact, Armageddon o il più recente Don't Look Up con Leonardo di Caprio sono le pellicole giuste per rinfrescarsi la memoria, anche se in questi casi si parlava di oggetti molto, molto più grandi di 2024 YR4.
Il bombardamento con armi nucleari per frammentare l'asteroide è teoricamente possibile, ma l'impatto cinetico – dimostratosi efficace con la missione DART della NASA – per deviare la traiettoria del sasso spaziale potrebbe essere l'opzione migliore. Molto cambierebbe anche sulla base della composizione dell'oggetto; se fosse un asteroide ferroso sarebbe molto più difficile da disintegrare, inoltre l'impatto con la Terra sarebbe molto più catastrofico (un oggetto di 100 metri può radere al suolo una città e uccidere milioni di persone in pochi istanti). Un oggetto roccioso tenderebbe a frammentarsi grazie all'azione dell'atmosfera terrestre.
Il secondo gruppo della task force dell'ONU, lo SMPAG, è presieduto dall'ESA e “ha il compito di agevolare lo scambio internazionale di informazioni, sviluppare opportunità di ricerca e missioni collaborative e condurre attività di pianificazione per la mitigazione della minaccia degli oggetti vicini alla Terra in relazione all'asteroide 2024 YR4”, spiega l'Agenzia Spaziale Europea. La prossima riunione dello SMPAG si terrà in Austria la prima settimana di febbraio e sarà l'occasione per mettere a punto una road map per affrontare questo potenziale problema. L'asteroide, scoperto il 27 dicembre del 2024 da un telescopio del sistema di sorveglianza ATLAS, ha compiuto il passaggio al perigeo (distanza minima dalla Terra) alla fine dello scorso anno e ora si sta allontanando dal nostro pianeta in linea retta, verso Marte. Essendo un oggetto relativamente piccolo è complicato studiarne la sua traiettoria in queste condizioni; probabilmente si dovrà attendere il prossimo passaggio al perigeo (alla fine del 2028) per scongiurare definitivamente il potenziale rischio di impatto.