video suggerito
video suggerito

Attesa tempesta solare nel weekend del 13-14 luglio: innescata da un enorme buco coronale

Un gigantesco buco coronale apparso nell’atmosfera del Sole ha scagliato verso la Terra un rapido flusso di vento solare, che colpirà il campo magnetico tra il 13 e il 14 luglio. Prevista una tempesta geomagnetica a causa dell’impatto.
A cura di Andrea Centini
57 CONDIVISIONI
Il buco coronale responsabile della tempesta geomagnetica. Credit: SDO/AIA
Il buco coronale responsabile della tempesta geomagnetica. Credit: SDO/AIA

Nel weekend del 13 – 14 luglio 2024 è previsto l'impatto di una tempesta geomagnetica sulla Terra. A comunicarlo gli scienziati dello Space Weather Prediction Center della NOAA, che hanno pubblicato un rapporto ad hoc sul portale ufficiale dell'ente. A differenza delle ultime tempeste solari, provocate da filamenti ed espulsioni di massa coronale (CME), il fenomeno atteso tra domani e dopodomani è legato al vento solare scagliato verso la Terra da un enorme buco coronale nella parte superiore della stella. Come spiegato dai ricercatori della National Oceanic and Atmospheric Administration, l'ente statunitense deputato allo studio di oceani, atmosfera e meteo spaziale, i buchi coronali sono aree meno dense e scure della corona solare, dalla quale il vento solare fluisce più rapidamente. Poiché il buco coronale sito nella parte più alta dell'atmosfera della stella (corona) è rivolto verso il nostro pianeta, si prevede che il flusso di particelle cariche elettricamente – o plasma – scagliato nello spazio colpirà il campo magnetico terrestre nel prossimo weekend. Da qui il preavviso per una tempesta geomagnetica.

Credit: NOAA
Credit: NOAA

La NOAA spiega che i buchi coronali sono associati a “campi magnetici unipolari aperti”; è proprio questa caratteristica a permettere la fuga del vento solare a velocità incredibilmente elevate, fino a 800 chilometri al secondo. Nel momento in cui stiamo scrivendo la velocità del vento solare è di 359,6 chilometri al secondo, come indicato da Spaceweather.live. Il flusso che colpirà la Terra tra il 13 e il 14 luglio è conosciuto come “coronal hole high speed stream” o CH HSS ed è generalmente responsabile di tempeste geomagnetiche meno intense di quelle scatenate dalle espulsioni di massa coronale, che proiettano mostruose quantità di materiale solare nello spazio liberando energie pari a quella di milioni di bombe atomiche che esplodono simultaneamente. Per il weekend è infatti prevista una tempesta geomagnetica debole o minore di classe G1. Si tratta del livello più basso su una scala di cinque, nella quale le tempeste estreme (G5) possono arrecare danni catastrofici sulla Terra.

Credit: NASA/SDO
Credit: NASA/SDO

Basti ricordare che una tempesta G5 verificatasi alla fine dell'estate del 1859 diede vita al famigerato evento di Carrington, a causa del quale presero fuoco i telegrafi, molti telegrafisti presero brutte scosse e addirittura si accesero pile non collegate. Un evento così potente sulle società umane moderne totalmente dipendenti dalla tecnologia (energia elettrica, internet, comunicazioni satellitari etc etc) avrebbe effetti devastanti. Non a caso alcuni studiosi hanno ipotizzato che nel caos totale scaturito da blackout estesi, alcuni Paesi potrebbero decidere di attaccare i nemici provando a coglierli alla sprovvista, proprio alla luce delle difficoltà di comunicazione e delle infrastrutture in ginocchio. Uno scenario apocalittico guidato da un evento naturale non impossibile e del quale non possiamo controllarne praticamente nulla. Di fatto, non siamo pronti ad affrontarlo.

Il motivo per cui da diversi mesi continuano a susseguirsi le allerte sulle tempeste geomagnetiche è legato al fatto che il Sole ha un ciclo di 11 anni di attività magnetica, caratterizzato da un picco minimo e uno massimo. In questo momento ci stiamo dirigendo proprio verso il picco massimo, atteso tra la fine del 2024 e l'estate del 2025; questa fase è caratterizzata da un campo magnetico particolarmente turbolento, un numero superiore di macchie solari e di conseguenza di fenomeni come brillamenti (eruzioni solari) ed espulsioni di massa coronale.

Il vento solare scagliato verso la magnetosfera terrestre da questi eventi può dar vita alle tempeste geomagnetiche; più il flusso è veloce e abbondante, maggiore è il rischio di fenomeni estremi sulla Terra. Fortunatamente, per questo weekend di metà luglio, si attende una tempesta solare debole, che potrebbe provocare solo qualche piccolo disturbo alle reti elettriche e alle operazioni satellitari, oltre a infastidire gli animali che usano la magnetoricezione per orientarsi e migrare. Si attendono possibili aurore polari spettacolari alle alte latitudini. Per rivederle sull'Italia, come il 10 – 11 maggio 2024, saranno tuttavia necessarie almeno tempeste geomagnetiche acute di classe G4.

57 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views