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Attenzione al “mal di primavera”: quali sono i sintomi del cambio di stagione e perché non è sempre SAD

Il “mal di primavera” è un’espressione d’uso comune, non una definizione medica, per indicare un insieme di sintomi che molte persone sperimentano con l’arrivo della primavera, come stanchezza o problemi di sonno. Come riconoscerlo e quali sono i rimedi per contrastare i sintomi tipici di questa condizione.
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L'arrivo della primavera è per la maggior parte della persone un periodo molto atteso, tra le giornate che si allungano e il bel tempo sempre più frequente. Tuttavia, come spesso accade in concomitanza dei cambi di stagione, non è così raro sperimentare sintomi poco piacevoli, come stanchezza, irritabilità, problemi gastrointestinali, nausea, alterazioni dell'appetito o maggiori difficoltà a dormire bene, ma anche ansia o sbalzi dell'umore. Altri invece, ma è meno frequente, possono risentire di un vero e proprio disturbo depressivo, noto come disturbo affettivo stagionale ("seasonal affettive disorder" o SAD).

Questa condizione è piuttosto frequente, tanto che nel linguaggio comune è stata coniata l'espressione "mal di primavera" per indicare questo stato di irritabilità e stanchezza legato all'inizio della bella stagione. È importante chiarire però che non si tratta di un termine medico, in quanto non stiamo parlando di una condizione patologica. A ogni modo, il "mal di primavera" può rendere più difficili queste giornate. Vediamo allora quali sono le cause e se ci sono dei rimedi o consigli utili per contrastarne i sintomi

Cos'è il mal di primavera

Non essendo una malattia, il mal di primavera non può essere certo diagnosticato. Tuttavia, può essere descritto come "un periodo di instabilità emotiva e di sbalzi d'umore", spiega la Fondazione Humanitas. L'idea che tra il meteo e la nostra serenità mentale ci sia un forte legame – specifica l'Ospedale San Raffaele – è un'idea molto comune, sebbene non sia stato confermato da nessuno studio.

A volte tra i vari sintomi associati all'arrivo primavera viene indicato anche una sorta di disturbo depressivo. In realtà, questo sintomo è più propriamente specifico del cosiddetto disturbo affettivo stagionale ("seasonal affettive disorder" o SAD), una forma di disturbo depressivo che tende a manifestarsi ciclicamente nello stesso periodo dell'anno: la maggior parte delle persone – spiega il Manuale MSD – tende a soffrirne in autunno e in inverno e a stare meglio con l'arrivo della primavera e la maggiore esposizione alla luce, tuttavia alcune persone ne vengono colpite anche con l'arrivo della bella stagione.

Quali sono i sintomi del mal di primavera

I sintomi più comuni di quello stato di stanchezza pronunciata che molte persone avvertono con l'arrivo della primavera vanno dai disturbi del sonno alla debolezza o la difficoltà a concentrarsi. Per fare una sintesi, questi possono comprendere:

  • stanchezza
  • difficoltà a concentrarsi
  • sonno disturbato o alterato
  • alterazioni nell'appetito
  • sbalzi d'umore
  • irritabilità
  • affaticamento mentale
  • ansia

Diverse persone dicono anche di provare sintomi a livello gastrointestinale, come nausea, pancia gonfia, bruciore di stomaco e difficoltà a digerire, forse per effetto – spiega un approfondimento di Humanitas – di una maggiore produzione del cortisolo da parte del nostro corpo in concomitanza del cambio di stagione.

Quali sono le cause

Non trattandosi di una malattia, non è facile individuare delle cause certe del mal di primavera. Gli esperti pensano che sicuramente un ruolo nella maggiore stanchezza che si può provare in questo periodo dipende dalle alterazioni al ritmo circadiano, il nostro orologio interno che regola l'alternanza tra sonno e veglia. La sua regolarità è fondamentale per il nostro benessere, ma il passaggio all'ora legale può causare una sorta di jet-lag fisiologico con un impatto sulla nostra salute, che può durare anche diverse settimane.

Parallelamente il maggior numero di ore di luce modifica almeno parzialmente la produzione di alcuni ormoni, come la melatonina, e soprattutto il cortisolo, anche noto come "l'ormone dello stress". La sua maggiore produzione – spiega l'Ospedale San Raffaele – serve per dare all'organismo maggiore energia in concomitanza della fine dell'inverno. Ma alcuni ipotizzano che questo possa contribuire alla sensazione di ansia che diverse persone vivono in questo periodo dell'anno.

Inoltre, l'arrivo per molti delle allergie primaverili – dato che in questi mesi sono presenti nell'aria elevate concentrazioni di pollini – può contribuire con i suoi sintomi, come difficoltà a respirare, fastidio alla gola, raffreddore e bruciore agli occhi, al senso di stanchezza e malessere generale.

 I rimedi al mal di primavera

Per contrastare i possibili effetti del mal di primavera, un primo consiglio è quello di curare la propria alimentazione: fare il pieno di vitamine e sali minerali con frutta e verdura, evitare cibi complessi e ultraprocessati e non eccedere con gli zuccheri semplici che possono rendere più frequenti i picchi glicemici, oltre ad aumentare il livello di infiammazione, ma preferire quelli complessi (cereali complessi, frutta e legumi). Ovviamente, è fondamentale mantenere un buono stato di idratazione, bevendo acqua a sufficienza.

Per migliorare il proprio umore, può essere utile – spiega l'Ospedale San Raffaele – stare all'aperto e vivere il contatto con la natura quanto più possibile. L'esposizione alla luce è il modo migliore per fare scorta di vitamina D, un ottimo rimedio naturale per favorire il benessere psico-fisico.

Ovviamente questi rimedi, per quanto validi, si riferiscono a situazioni in cui i sintomi del "mal di primavera" non sono davvero invalidanti: se si avverte un malessere importante, stanchezza eccessiva o apatia, è importante non affidarsi mai al fai da te, ma rivolgersi al proprio medico che saprà valutare il percorso migliore da seguire in base alle specificità del singolo caso.

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