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Attenzione a mangiare troppo cioccolato, può contenere metalli tossici: lo studio

Uno studio negli Stati Uniti ha trovato livelli di metalli pesanti sopra la soglia massima stabilita dalle linee guida in molti prodotti contenenti cacao. Si tratta di elementi chimici che se si accumulano nell’organismo possono avere a lungo termine effetti dannosi per la salute.
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C'è una categoria di elementi chimici, comunemente noti come "metalli pesanti", a cui gli esseri umani sono naturalmente esposti perché possono essere presenti nell'atmosfera, nell'acqua e anche in alcuni alimenti. Parliamo del cadmio, il piombo, il mercurio, ma anche il nichel e l'arsenico.

Ora, se la quantità non supera una certa soglia quotidiana, questi elementi non dovrebbero essere un problema, ma se l'esposizione supera questi livelli massimi (che vengono stabiliti dalle autorità sanitarie di competenza), i metalli pesanti potrebbero accumularsi nel corpo e diventare potenzialmente tossici. Ecco perché ha destato una certa preoccupazione un nuovo studio che ha rilevato la presenza di metalli pesanti oltre le soglie stabilite dalle linee guida in molti prodotti a base di cacao in vendita negli Stati Uniti.

Cosa c'è nel cioccolato

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata in scienze nutrizionali Frontiers in Nutrition e anche se è stato condotto solo su alimenti in vendita negli Stati Uniti, i risultati possono comunque essere utili per orientarci verso un'alimentazione più consapevole.

Un gruppo di ricercatori della George Washington University ha analizzato una vasta quantità di prodotti contenenti cacao, per l'esattezza 72, compreso il cioccolato fondente, testando i livelli di metalli pesanti presenti ogni due anni per otto anni, alla ricerca di quelli ritenuti più a rischio sul lungo termine, come il cadmio, il piombo o l'arsenico.

Alla fine, i ricercatori hanno potuto stabilire che molti di questi contenevano livelli di metalli pesanti superiori alle linee guida stabilite dalle autorità sanitarie statunitensi per garantire la sicurezza degli alimenti. A differenza di quanto si aspettavano, i ricercatori hanno scoperto che in media erano proprio gli alimenti biologici a presentare le quantità di metalli pesanti maggiori.

I livelli di metalli pesanti nel cacao

Dalle analisi condotte in questi otto anni è emerso che quasi la metà dei prodotti, il 43%, superava i livelli massimi per il piombo, mentre il 35% presentava quantità sopra il consentito di cadmio, nessuno degli alimenti invece presentava livelli di arsenico preoccupanti.

Rispetto a questo studio occorre chiarire un aspetto importante, lo sottolineano gli stessi autori, che riguarda il modo in cui vanno interpretare questi risultati: "Il consumo di una singola porzione di questi prodotti a base di cacao – specificano – potrebbe non comportare rischi significativi per la salute in base alle concentrazioni medie riscontrate".

Al contrario, i rischi potrebbero diventare concreti qualora il consumo di questi alimenti diventi piuttosto frequente o se, oltre a questi, vengono spesso consumati anche altri alimenti che contengono metalli pesanti, sebbene entro le soglie massime.

Quali altri alimenti contengono metalli pesanti

Gli alimenti da consumare con moderazione per evitare l'accumulo di metalli pesanti nell'organismo sono diversi e la presenza al loro interno di queste sostanze potenzialmente tossiche può avere diverse cause.

L'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, chiarisce che potrebbero essere il risultato di residui da attività umane agricole o industriali. I metalli pesanti possono essere presenti anche nei pesci, sopratutto predatori, come il tonno o il pesce spada, oppure nei crostacei. Non si tratta di quantità allarmanti in sé, ma che sommandosi nel tempo potrebbero diventare preoccupanti.

Con il passare del tempo l'accumulo nell'organismo umano di metalli pesanti può avere infatti effetti dannosi a causa della loro "tossicità a lungo termine", spiega il portale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), "poiché interferiscono con il normale metabolismo cellulare fino a ostacolare il corretto svolgimento di funzioni vitali".

In definitiva, lo studio non suggerisce di non consumare più il cioccolato (soprattutto quello fondente) – di cui pure ribadisce i diversi benefici, ad esempio per la salute cardiovascolare – ma ne raccomanda un consumo attento e moderato.

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