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Asteroide di 500 metri in avvicinamento alla Terra, passaggio il 26 luglio: come vederlo

Un asteroide potenzialmente pericoloso di 500 metri si sta avvicinando alla Terra e raggiungerà la distanza minima venerdì 26 luglio, senza determinare alcun rischio di impatto. Il suo passaggio potrà essere seguito in diretta streaming sul sito del Virtual Telescope Project.
A cura di Andrea Centini
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Un asteroide potenzialmente pericoloso di circa 500 metri si sta avvicinando alla Terra e raggiungerà la distanza minima dal nostro pianeta venerdì 26 luglio 2024, esattamente alle 17:55 ora italiana (le 15:55 del Tempo Coordinato Universale – UTC). Il sasso spaziale, chiamato 2011 AM24, fu scoperto nel novembre del 2011 da scienziati statunitensi del Catalina Sky Survey, un sistema di sorveglianza messo a punto dall'Università dell'Arizona proprio per andare a caccia di oggetti che si avvicinano all'orbita terrestre. Fortunatamente al momento 2011 AM24 non rappresenta alcuna minaccia per il nostro pianeta e il passaggio del 26 luglio – a una velocità di oltre 22.300 chilometri orari – sarà del tutto sicuro. Resta comunque un “sorvegliato speciale” a causa delle sue significative dimensioni; in caso di collisione con la superficie terrestre, infatti, si determinerebbero danni catastrofici a livello regionale.

Secondo i calcoli degli astronomi del Near Earth Objects Coordination Centre dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e del Center for Near Earth Objects Studies (CNEOS) della NASA il 26 luglio l'asteroide 2011 AM24 si avvicinerà a una distanza di 0.04311 unità astronomiche, vale a dire circa 6,4 milioni di chilometri. Una unità astronomica (UA) è infatti pari alla distanza media tra la Terra e il Sole, circa 150 milioni di chilometri. Potrebbe sembrare una distanza enorme, ma dal punto di vista squisitamente astronomico una manciata di milioni di chilometri non è considerevole. Tanto è vero che tutti gli asteroidi con una dimensione superiore ai 140 metri che si avvicinano alla Terra entro 7,5 milioni di chilometri vengono classificati come potenzialmente pericolosi dalla NASA. Le loro orbite, infatti, possono cambiare in modo significativo nel corso di anni, secoli e millenni, fino a poter mettere il nostro pianeta nel “mirino”. Se ciò accadesse con un sasso spaziale di 500 metri, i danni sarebbero significativi. È interessante rilevare che l'ESA indica un margine di errore molto più ampio sulle dimensioni dell'oggetto (stimate tra i 210 e i 500 metri), mentre la NASA indica il mezzo chilometro con buona certezza.

L'impatto di un oggetto del genere non comporterebbe un evento di estinzione di massa alla stregua di quello che spazzò via i dinosauri non aviani (oltre al restante 75 percento delle specie viventi) al termine del Cretaceo, 66 milioni di anni fa. Quel disastro naturale fu infatti causato da un colosso soprannominato chicxulub che aveva un diametro stimato di almeno 10 chilometri. Il suo impatto, in quella che è l'attuale Penisola dello Yucatan in Messico, sollevò tsunami con onde alte oltre 1.000 metri e in grado di viaggiare a centinaia di chilometri orari sulla terraferma. Si innescarono incendi catastrofici ovunque e inoltre i detriti sollevati dalla collisione oscurarono il Sole per molti anni, portando alla morte le piante fotosintetiche, gli erbivori che se ne nutrivano e infine i carnivori. Un asteroide di 500 metri come 2011 AM24 avrebbe un impatto catastrofico su un ampio territorio, ma senza effetti diretti a livello planetario. È stato calcolato che un oggetto di 100 metri sarebbe sufficiente a cancellare New Yor uccidendo milioni di persone all'istante; uno cinque volte più grande potrebbe avere un impatto catastrofico su intere regioni o piccoli Paesi, ma non innescherebbe un'estinzione di massa.

Il sorvolo ravvicinato e sicuro di 2011 AM24 sarà un'occasione d'oro per gli scienziati per poterlo studiare a fondo, così da poter carpire il maggior numero di informazioni possibili. Il suo passaggio, inoltre, potrà essere osservato in diretta sul portale ufficiale del Virtual Telescope Project proprio giovedì 26 luglio. Lo streaming, commentato dall'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del VTP, inizierà alle 02:30 ora italiana. L'oggetto sarà ripreso sotto il cielo di Manciano, il più buio e stellato dell'Italia continentale. Molto più ravvicinato sarà il passaggio di Apophis il 13 aprile del 2029; l'asteroide di 375 metri sfiorerà la Terra a una distanza di appena 32.000 chilometri e sarà visibile a occhio nudo.

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