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Asteroide Apophis, nuovi calcoli sui rischi che possa colpire la Terra venerdì 13 aprile 2029

L’asteroide Apophis è stato considerato uno dei più pericolosi, a causa di passaggi molto ravvicinati alla Terra nei prossimi decenni. Fortunatamente il rischio è stato scongiurato, ma due scienziati hanno voluto condurre un’indagine ancora più approfondita sulle probabilità di impatto col nostro pianeta. Ecco cosa hanno scoperto.
A cura di Andrea Centini
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Tra gli asteroidi che hanno preoccupato di più gli scienziati negli ultimi anni vi è sicuramente Apophis 99942, un sasso spaziale di circa 340 metri che, in base a diversi calcoli preliminari, avrebbe avuto una certa probabilità di colpire la Terra nel 2029, nel 2036 oppure nel 2068. Fortunatamente, come indicato dalla NASA, i calcoli sulle sue traiettorie eseguiti grazie ai dati raccolti durante i suoi passaggi ravvicinati, hanno permesso agli astronomi di escludere del tutto una possibilità di impatto da qui ad almeno i prossimi 100 anni.

Venerdì 13 aprile 2029, ad esempio, l'asteroide transiterà a circa 37.000 chilometri dal nostro pianeta. Dal punto di vista astronomico è un'inezia, considerando che passerà quasi dieci volte più vicino della distanza media che ci separa dalla Luna (384.000 chilometri), tuttavia, come indicato, è stato completamente escluso qualunque tipo di rischio per noi. Un gran sospiro di sollievo, considerando che i dati preliminari indicavano un passaggio molto più ravvicinato e una probabilità di impatto di 1 su 37. Successivamente sono stati scongiurati anche i rischi per le altre due date.

Nonostante Apophis 99942 sia stato rimosso dalla Sentry Impact Risk Table, una tabella gestita dal CNEOS che monitora i pochi asteroidi con orbite talmente vicine alla Terra da non poter escludere il rischio di collisione, i ricercatori canadesi Paul Wiegert e Ben Hyatt del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università dell'Ontario Occidentale hanno deciso di non lasciare nulla di intentato, proprio alla luce della vicinanza dei passaggi (seppur sicuri). Se infatti il sasso spaziale ad oggi non ha alcuna probabilità di colpirci seguendo le sue attuali traiettorie, cosa accadrebbe se venisse deviato da un altro piccolo corpo celeste? Poiché transiterà così vicino alla Terra, c'è il rischio che possa impattare con un altro asteroide ed essere inserito su un binario in grado di indirizzarlo dritto verso il nostro pianeta? Per rispondere a questa domanda i due scienziati hanno incrociato i dati delle traiettorie di Apophis 99942 con quelli di ben 1,3 milioni di asteroidi che orbitano nei pressi della Terra, andando a caccia di quelli potenzialmente in grado di colpirlo. Le simulazioni sono state condotte fino all'aprile del 2029.

Dalle analisi, fortunatamente, non è stato trovato alcun corpo celeste in grado di impattare contro Apophis e deviarne la traiettoria verso di noi, tuttavia i due scienziati hanno fatto alcune scoperte molto interessanti. Ad esempio, hanno determinato che il sasso spaziale incrocerà l'asteroide 4544 Xanthus (di ben 1.300 metri) nel dicembre del 2026, con una distanza minima di intersezione orbitale inferiore ai 10.000 chilometri. Xanthus passerebbe appena quattro ore dopo Apophis nello stesso punto. Sebbene i ricercatori escludano la possibilità di collisione tra i due e dunque potenziali deviazioni pericolose, non si può escludere che il materiale rilasciato dal corpo celeste più grande possa comunque indurre un qualche effetto sulla traiettoria di Apophis. Sono stati rilevati anche altri incontri ravvicinati che meritano un attento monitoraggio. Come sappiamo dalla missione DART, del resto, l'impatto cinetico di un piccolo oggetto a velocità elevatissime è in grado di deviare sensibilmente l'orbita di un asteroide.

Apophis 99942 era stato scoperto il 19 giugno del 2004 da Roy A. Tucker, David James Tholen e Fabrizio Bernardi attraverso il telescopio del Kitt Peak National Observatory in Arizona (Stati Uniti). Da allora è balzato a più riprese nei media internazionali proprio per i rischi che ha rappresentato. Con circa 340 metri di diametro non sarebbe capace di provocare un evento di estinzione di massa come nel caso di Chicxulub, l'asteroide di circa 19 chilometri che fece estinguere i dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa alla fine del Cretaceo, tuttavia provocherebbe danni catastrofici a livello regionale. Basti sapere che un sasso spaziale di 100 metri cancellerebbe una metropoli come New York, uccidendo all'istante 6 milioni di persone. Ad oggi non ci sono grandi asteroidi in rotta di collisione con la Terra, ma come dicono gli scienziati non è questione di se, ma di quando. I dettagli della ricerca “Encounter circumstances of asteroid 99942 Apophis with the catalogue of known asteroids” sono stati caricati sul database online ArXiv.

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