Arriva l’eclissi di Sole totale più attesa del 2024: dove vederla l’8 aprile e perché è importante
Alle 18:38 ora italiana di lunedì 8 aprile 2024 si verificherà il fenomeno astronomico più atteso dell'anno, una meravigliosa e lunghissima eclissi di Sole totale, il cui massimo (o culmine) durerà oltre 4 minuti nelle località più fortunate. Negli USA è stata soprannominata “l'eclissi del secolo”, proprio perché un'eclissi così lunga non si vedeva da 100 anni. Il fenomeno completo, caratterizzato dall'oscuramento del disco solare, sarà visibile solo in Nord America, con l'oscurità che calerà su Messico, Stati Uniti e Canada. La durata complessiva sarà di oltre 5 ore, dal momento in cui la Luna inizierà a "morsicare" il Sole fino a quando si "sgancerà" dalla stella. Purtroppo l'evento non sarà visibile dall'Italia nemmeno in modo parziale, ma potrà essere seguito in diretta streaming su internet e sui canali televisivi “all news” che lo copriranno. Il Virtual Telescope Project (VTP) coordinato dall'astrofisico Gianluca Masi, ad esempio, trasmetterà la diretta sul proprio portale ufficiale a partire dalle 17:00 del Tempo Coordinato Universale (UTC) – le 19:00 ora italiana – , grazie alla collaborazione di quattro astrofotografi nelle posizioni strategiche (come Florida e New Mexico negli USA e provincia dell'Ontario in Canada).
Come indicato da Time and Date, tra le grandi città più fortunate segnaliamo Durango in Messico; Austin, Dallas, Irving, Riverside, Cleveland ed Erie negli Usa; ed Hamilton, Montreal e Sherbrooke in Canada. In una cittadina del Messico la totalità dell'eclissi avrà la durata massima in assoluto, pari a circa 4 minuti e 30 secondi. Non c'è da stupirsi che le autorità si aspettano un enorme afflusso di turisti (e veicoli) nei luoghi più fortunati, tanto da aver raccomandato ai residenti di fare scorte di cibo, carburante, contanti e altri beni di prima necessità per i giorni a ridosso del fenomeno astronomico, durante i quali ci si aspetta purtroppo anche un incremento significativo di incidenti stradali gravi e mortali. Per quella soprannominata “Great American Eclipse” del 2017 i sinistri con vittime aumentarono del 30 percento, a causa di comportamenti scorretti degli automobilisti (che guardano in cielo invece che sulla strada) e pedoni distratti. Per scongiurare ulteriori rischi e decongestionare il traffico l'8 aprile resteranno chiuse anche molte scuole negli USA.
L'eclissi di Sole si verifica quanto il sistema Sole-Luna-Terra è perfettamente allineato e il disco lunare transita innanzi a quello solare, coprendolo più o meno completamente. La percentuale è determinata anche dalla distanza dalla Luna. Quando è lontana (microluna) e prossima all'afelio si determina l'eclissi anulare, che lascia intravedere lo spettacolare “anello di fuoco”. Quando la Luna passa davanti al Sole proietta sulla Terra un cono d'ombra e uno di penombra; il primo è quello che “morsica” o oscura totalmente la stella. Nel caso dell'8 aprile, l'evento avrà inizio esattamente alle 15:42 UTC (le 17:42 ora di Roma), quando nella prima località la Luna inizierà a oscurare il Sole. Il massimo o culmine dell'eclissi verrà raggiunto alle 18:17 UTC (le 20:17 ora di Roma) e, come indicato, avrà una durata di oltre 4 minuti nei luoghi più fortunati. L'evento terminerà alle 20:52 UTC (22:52 ora di Roma), quando la Luna si “staccherà” dal Sole lasciandolo nuovamente brillare nel cielo.
L'eclissi di Sole totale dell'8 aprile sarà un'occasione imperdibile anche per gli studiosi, che potranno studiare nel dettaglio una componente del Sole, la corona solare, la parte più esterna dell'atmosfera della stella. Normalmente per studiarla si utilizzano i coronografi installati su veicoli spaziali, come i LASCO (Large Angle Spectrometer Coronagraph) del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), telescopio solare della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). In occasione delle eclissi totali questo studio può essere fatto anche dalla Terra con strumenti molto più economici. Tra le tante domande cui proveranno a rispondere gli esperti vi è il mistero della temperatura; la corona solare è infatti più calda della superficie della stella, pur essendo chiaramente più lontana. Il team di scienziati guidato dal professor Huw Morgan della Aberystwyth University analizzerà la corona solare con due strumenti: il CIP (polarimetro per imaging coronale) che scatta immagini con un polarizzatore e il Chils (spettrometro a linee coronali ad alta risoluzione). Grazie ad essi studieranno densità della corona, proprietà del vento solare (il flusso di particelle cariche elettronicamente responsabili delle tempeste geomagnetiche), il campo magnetico della stella e firme spettrali di alcuni elementi, in particolar modo quelle del ferro.