Ariane 6 è in orbita: è stato lanciato il razzo con cui l’Europa si gioca il suo futuro nello Spazio
Ariane 6 è finalmente partito e con i suoi motori si sono riaccese le speranze per l'Europa di conquistarsi un suo spazio nella Space Economy. Il razzo più potente che l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) abbia mai avuto ha superato la linea di Kamal, entrando ufficialmente in orbita.
Tutto è andato secondo i piani, almeno finora. Alla fine, il guasto al sistema di acquisizione dati rilevato qualche ora prima del lancio è stato risolto in breve tempo. Alle 21:00, ore italiane, in punto il nuovo lanciatore si è distaccato dalla base di Kourou nella Guyana Francese con una sola ora di ritardo rispetto all'orario previsto. Nessun essere umano a bordo, ma 11 missioni da rilasciare in diversi punti dell'orbita terrestre. Il lancio inaugurale è stato trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell'ESA.
Ma non possiamo ancora cantare vittoria, almeno non al 100%. Ariane 6, il più grande razzo che di cui l'Esa abbia mai disposto, dovrà infatti dimostrare di essere idoneo allo scopo per cui è stato progettato: rilasciare più carichi in punti diversi dell'orbita. Tutto si gioca nella prima ora immediatamente successiva al lancio: è in questo lasso temporale che il lanciatore dovrebbe riuscire a lasciare in orbita ben 11 carichi, corrispondenti ad altrettante missioni. Alcuni delle agenzie spaziali e dei centri di ricerca, altri di proprietà di aziende private. Tra queste c'è anche Amazon.
Cos'è il lanciatore Ariane 6
Le aspettative su Ariane 6 sono altissime: con questo razzo l'Europa si sta giocando la possibilità di conquistare una via di accesso autonoma allo Spazio e all'enorme mercato che attorno ad esso si è sviluppato, la Space Economy.
Sviluppato da ArianeGroup, un’azienda nata dalla a joint venture tra Airbus e Safran, alla sua progettazione ha lavorato una squadra industriale di 13 Paesi. L'Italia è stata tra quelli in prima linea nel progetto. Secondo la BBC i costi per realizzarlo ammontano ai 4 miliardi di euro.
Il test di oggi è solo il primo di un programma di 25 lanci: alcune saranno per missioni commerciali, ma molte saranno destinate all'esplorazione spaziale a scopi scientifici. Già tra gli 11 carichi di questo primo test ci sono satelliti, per l'osservazione terrestre o per studiare lo Spazio o testare nuove tecnologie in orbita.
Gli obiettivi del primo lancio
Il percorso è chiaramente già segnato e se tutto va secondo i piani Ariane 6 dovrebbe riuscire a fare tutte le tappe previste in una sola ora. Gli 11 carichi, collocati nell'olgiva, la parte superiore del razzo, sono stati collocati comprendono sei espirementi, tre contenitori con all'interno nove cubaset e due capsule di rientro.
Ariane 6 dovrebbe rilasciarli in tre momenti distinti e ripartire di volta in volta grazie al suo vero asso nella manica, il motore riaccendibile dello stadio superiore. È stato chiamato "Vinci" e dovrebbe rendere Ariane 6 ancora più appetibile e performante sul mercato. Se tutto va bene, dopo i tre rilasci, Vinci dovrebbe accendersi un'ultima volta, portare lo stadio superiore in un'orbita più bassa e farlo bruciare a contatto con l'atmosfera. Le due capsule e la parte dello stadio superiore dovrebbero poi rientrare alla base in un volo programmato sull'oceano Pacifico.
Questa è la teoria, ma essendo un primo test le incognite sono molte: il direttore del Trasporto spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea, Toni Tolker-Nielsen, ha spiegato che il massimo del successo sarebbe portare a termine tutti i rilasci, "ma anche il solo lancio sarà un successo".
Quanto vale la Space Economy
I concorrenti non mancano. Basta pensare agli enormi risultati portati a casa da Space X, l'azienda spaziale di Elon Musk: solo qualche settimana fa, il 6 giugno, c'è stato il quarto test di lancio di Starship, l'astronave che promette di portare l'uomo su Marte.
Eppure l'Europa non può permettersi di rimanere fuori dalla Space Economy. Nel 2023 è arrivata a valere 370 miliardi di dollari e si stima che entro la fine del 2023 avrà una crescita del 74%, fino a raggiungere il valore di 1 trilione di dollari nel 2040.