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Anticorpo monoclonale elimina il cancro al colon retto in tutti i pazienti trattati, senza chirurgia

L’anticorpo monoclonale Dostarlimab ha cancellato il cancro al colon retto in tutti i pazienti sottoposti alla terapia sperimentale. Possibile svolta.
A cura di Andrea Centini
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Un anticorpo monoclonale normalmente utilizzato per trattare il cancro dell'endometrio è stato in grado eliminare il cancro al colon retto in tutti e 12 i pazienti coinvolti in un piccolo studio sperimentale. A causa delle dimensioni contenute del progetto di ricerca è troppo presto per gridare alla terapia miracolosa, tuttavia i risultati sono così promettenti che potremmo essere innanzi a una vera e propria svolta nel trattamento di uno dei principali “big killer” tra le patologie oncologiche. Basti pensare che, in base al rapporto “I numeri del cancro” in Italia, ogni anno vengono effettuate circa 50mila nuove diagnosi di cancro al colon retto e 20 mila persone perdono la vita. Si tratta del secondo tumore a uccidere di più nel nostro Paese, dopo il cancro al polmone che si porta via oltre 30mila pazienti all'anno.

Va tenuto presente che l'anticorpo monoclonale utilizzato nello studio, chiamato Dostarlimab (nome commerciale Jemperli), è stato testato su uno specifico sottogruppo di pazienti con adenocarcinoma colorettale, ovvero quelli con mutazioni che determinano deficit di riparazione del disadattamento (MMRd). Chi soffre di questa forma di cancro risponde meno a chemioterapia e radioterapia, richiedendo più spesso l'invasivo intervento chirurgico per la resezione. Tali mutazioni, tuttavia, agevolano anche l'azione del sistema immunitario, che viene spinto ad attaccare le cellule malate; grazie al supporto del farmaco immunoterapico – progettato per bloccare il recettore della morte programmata-1 (PD-1) – l'attacco delle cellule immunitarie viene potenziato e permette di eliminare la massa tumorale, fino all'auspicabile remissione dalla malattia.

A condurre lo studio sui 12 pazienti è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Divisione di Oncologia dei tumori solidi del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dei dipartimenti di Chirurgia, Radiologia oncologica, Epidemiologia e Biostatistica, Radiologia e della Scuola di Medicina dell'Università di Yale. Gli scienziati, coordinati dai dottori Luis Diaz Jr. e Andrea Cercek, oncologi presso l'istituto statunitense, hanno deciso di testare l'anticorpo monoclonale Dostarlimab contro il cancro al colon retto proprio per il suo principio d'azione (blocco del checkpoint), già risultato efficace contro il cancro dell'endometrio. La sperimentazione, come indicato, è stata un vero successo.

Il Dostarlimab è stato somministrato ai pazienti con adenocarcinoma rettale (allo stadio II o III) con deficit di riparazione del disadattamento ogni tre settimane per un totale di sei mesi. Al termine del periodo di follow-up tutti i pazienti hanno avuto una risposta clinica completa, “senza evidenza di tumore alla risonanza magnetica, tomografia a emissione di positroni F-fluorodeossiglucosio, valutazione endoscopica, esame rettale digitale o biopsia”, hanno scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. In altri termini, il cancro era stato eliminato e tutti i pazienti erano in remissione dalla malattia. “Credo che questa sia la prima volta che accade nella storia del cancro”, ha dichiarato con entusiasmo al New York Times il professor Diaz.

“Il primo paziente ha avuto una risposta completa alla terapia e non aveva bisogno di nient'altro. Quindi il secondo paziente non ha avuto bisogno di chirurgia o radioterapia. Poi il terzo. Ben presto siamo arrivati al decimo paziente che ha avuto una risposta completa. È incredibile”, ha affermato il professor Diaz in un comunicato stampa. L'entusiasmo era naturalmente ancor più palpabile nei pazienti. “Un giovane uomo e la sua famiglia si sono seduti in un silenzio sbalordito quando ho detto loro che il suo cancro era scomparso. Poi ci hanno ringraziato più e più volte”, ha dichiarato la dottoressa Andrea Cercek, prima autrice dello studio. “Una giovane donna ha guardato lo schermo durante un esame e ha chiesto: ‘Dov'è il tumore?'. Non c'è più, le abbiamo detto”, ha aggiunto l'oncologa.

Dopo la somministrazione del farmaco i pazienti non sono stati sottoposti né alla chemioterapia né all'intervento chirurgico, che hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. “Il trattamento standard per il cancro del retto con chirurgia, radioterapia e chemioterapia può essere particolarmente difficile per le persone a causa della posizione del tumore”, ha dichiarato la dottoressa Cercek. “Possono soffrire di disfunzioni intestinali e vescicali che alterano la vita, incontinenza, infertilità, disfunzioni sessuali e altro”, ha aggiunto l'esperta. “La parte più eccitante di tutto questo è che ciascuno dei nostri pazienti ha solo bisogno dell'immunoterapia. Non abbiamo irradiato nessuno e non abbiamo sottoposto nessuno a un intervento chirurgico. Hanno preservato la normale funzione intestinale, la funzione vescicale, la funzione sessuale, la fertilità. Le donne hanno il loro utero e le ovaie. È notevole”, ha chiosato la dottoressa Cercek.

Ma prima di gridare al “miracolo scientifico” è necessario attendere del tempo, poiché alcuni esperti ritengono che il cancro trattato con questa immunoterapia (e senza intervento chirurgico) possa ricomparire in alcuni pazienti. Inoltre i risultati dello studio sono ancora preliminari e riguardano solo una parte dei 30 partecipanti previsti per il trial clinico. Nonostante la doverosa cautela, si tratta comunque di un risultato straordinario che potrebbe rappresentare una svolta nella lotta al cancro al colon retto. I dettagli della ricerca “PD-1 Blockade in Mismatch Repair–Deficient, Locally Advanced Rectal Cancer” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

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