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Ansia e stress colpiscono l’intestino, visto per la prima volta come il cervello influenza il microbioma

Il meccanismo attraverso cui lo stress e gli stati psicologici negativi provocano lo squilibrio del microbioma intestinale coinvolge cambiamenti nell’interazione tra mucosa intestinale e batteri, regolati dalla secrezione di muco da parte delle ghiandole di Brunnel: ecco cosa hanno appena scoperto i ricercatori.
A cura di Valeria Aiello
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In arancione l'amigdala, la struttura del cervello coinvolta nelle emozioni e nella risposta allo stress / Credit: iStock Photo
In arancione l'amigdala, la struttura del cervello coinvolta nelle emozioni e nella risposta allo stress / Credit: iStock Photo

Ansia e stress fanno male all’intestino, non solo perché gli stati psicologici negativi stimolano il rilascio di ormoni che possono scatenare condizioni come la colite e altre malattie infiammatorie intestinali. Anche i batteri intestinali possono rilasciare segnali chimici che modulano l’attività del cervello, ma ciò che non era stato ancora stato chiarito è in che modo il cervello riesca a controllare il microbioma intestinale. Lo ha però suggerito un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Cell, che ha rilevato il coinvolgimento delle ghiandole di Brunnel, le strutture esocrine che si trovano nella sottomucosa del duodeno (il primo tratto dell’intestino tenue).

Di queste ghiandole si sa ancora poco, a parte che secernono grandi quantità di muco e rispondono alla stimolazione neurale mediata dal nervo vago. “Abbiamo pertanto ipotizzato che l’innervazione vagale delle ghiandole di Brunner potesse mediare l’influenza degli stati psicologici sul microbioma” hanno spiegato i ricercatori che, per verificare l’ipotesi, hanno condotto una serie di analisi in modelli murini.

Così il cervello stressato influenza il microbioma intestinale

Il meccanismo attraverso cui lo stress e gli stati psicologici negativi possono provocare lo squilibrio del microbioma intestinale coinvolge cambiamenti nell’interazione tra mucosa intestinale e batteri, regolati dalla secrezione di muco da parte delle ghiandole di Brunnel: le secrezioni mucose di queste ghiandole supportano infatti la proliferazione di lattobacilli, i batteri amici della salute, che contribuiscono alla digestione degli alimenti e all’assorbimento dei nutrienti.

Quando i lattobacilli la presenza di lattobacilli è scarsa, l’intestino diventa permeabile e le molecole che non dovrebbero entrare nel sangue, lo fannospiega il neuroscienziato Ivan de Araujo del Max Planck Institute for Biological Cybernetics di Tubinga, in Germania, autore senior della ricerca. Quando questo accade, il sistema immunitario attacca queste molecole estranee, aumentando i livelli di infiammazione, come osservato dai ricercatori negli esperimenti con topi senza ghiandole di Brunnel.

Gli studiosi hanno poi esaminato la stimolazione neurale delle ghiandole per rilevare in che modo viene influenzata la secrezione di muco, rilevando che è mediata dal nervo vago che mette in comunicazione il cervello con l’intestino. Questo circuito è controllato direttamente dall’amigdala, la struttura del cervello coinvolta nelle emozioni e nella risposta allo stress. Quando i topi con ghiandole di Brunner intatte sono stati sottoposti a stress cronico, l’effetto osservato dagli studiosi è stato lo stesso rilevato in quelli senza ghiandole, suggerendo che lo stress aveva bloccato la secrezione di muco.

Quando lo stress inibisce il rilascio di muco – hanno precisato i ricercatori – la proliferazione dei lattobacilli viene soppressa, con effetti che includono una maggiore permeabilità intestinale […]. Pertanto, il nostri risultati suggeriscono che le ghiandole di Brunner e la loro secrezione di muco possano spiegare almeno una parte degli effetti protettivi della stimolazione vagale sull'immunità della mucosa intestinale”.

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