video suggerito
video suggerito

Andromeda in rotta di collisione con la nostra Via Lattea: studio fa luce sul destino delle galassie

Grazie ai dati del Telescopio Hubble e del satellite Gaia dell’ESA, un team di ricerca internazionale ha messo a punto una nuova e sofisticata simulazione in grado di prevedere il destino della Via Lattea e di Andromeda, in rotta di collisione verso la nostra galassia secondo molti studi.
A cura di Andrea Centini
49 CONDIVISIONI
Galassia di Andromeda. Credit: Andrea Centini
Galassia di Andromeda. Credit: Andrea Centini

Diversi studi hanno determinato che entro alcuni miliardi di anni la galassia di Andromeda (M31) entrerà certamente in collisione – o meglio, si fonderà – con la nostra galassia, la Via Lattea. Un fenomeno astronomico apocalittico che espellerà il Sistema solare dalla sua attuale posizione nel cosmo, a causa delle enormi forze gravitazionali in gioco (per allora, comunque, la vita sulla Terra sarà già stata cancellata). Il risultato di questo impatto sarebbe la nascita di una nuova galassia ellittica soprannominata “Milkomeda”, dalla fusione dei nomi Andromeda e Milky Way – Via Lattea in inglese. La nostra galassia nel caotico processo perderebbe le sue braccia a spirale. Una nuova indagine, tuttavia, suggerisce che tale collisione è tutto fuorché certa; anzi, ci sarebbe il 50 percento delle probabilità che Andromeda ci manchi del tutto, nonostante si stia dirigendo direttamente verso di noi alla spaventosa velocità di 110 chilometri al secondo (ma attualmente si trova a 2,5 milioni di anni luce di distanza, quindi servono miliardi di anni terrestri per colmare il divario).

A determinare che la collisione tra la galassia di Andromeda (M31) e la Via Lattea non sia certa come ritenuto fino ad oggi è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati finlandesi dell'Università di Helsinki, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto per la Cosmologia Computazionale dell'Università di Durham (Regno Unito) e dell'Università di Tolosa III (Francia). I ricercatori, coordinati dal professor Till Sawala, docente presso il Dipartimento di Fisica dell'ateneo finlandese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto accurate simulazioni utilizzando i dati più aggiornati su moto e massa delle quattro galassie più grandi del Gruppo Locale, un insieme di un centinaio di galassie legate gravitazionalmente del quale fa parte la Via Lattea. Come spiegato sulla prestigiosa rivista scientifica Science, i ricercatori hanno innanzitutto condotto una simulazione con le sole Andromeda e Via Lattea, scoprendo che la collisione fra le due si verificherebbe in meno del 50 percento dei casi (probabilità inferiori rispetto a quelle stimate in precedenza). Successivamente hanno aggiunto all'equazione l'influenza gravitazionale di altri oggetti, per verificare l'impatto sulle probabilità di fusione.

Galassia del Triangolo. Credit: Andrea Centini
Galassia del Triangolo. Credit: Andrea Centini

Il primo ad essere aggiunto è stato M33, la galassia del Triangolo, tra le più grandi e spettacolari galassie del Gruppo Locale, distante circa 3 milioni di anni luce dalla Terra. L'enorme galassia ha dato una spinta in più alla collisione tra Andromeda e Via Lattea, portando le probabilità di fusione attorno al 66 percento. Il colpo di scena è arrivato quando sono stati aggiunti i dati della Grande Nube di Magellano, una galassia nana sita a 163mila anni luce di distanza dalla Via Lattea cui è strettamente connessa dal punto di vista gravitazionale (tanto che gli scienziati dell'Università di Durham stimano che si fonderà con la nostra fra 2 miliardi di anni). Ebbene, con tale aggiunta il professor Sawala e colleghi hanno determinato che le probabilità di impatto sono circa del 50 percento. In altri termini, ci sono le stesse possibilità che Andromeda ci eviti oppure ci investa in pieno. È interessante notare che ciò avverrebbe non prima di 8 miliardi di anni, un dato che contrasta con i risultati di un recente studio dello Space Telescope Science Intitute di Baltimora basato sui dati del satellite Gaia dell'ESA, in base al quale la collisione avverrebbe tra 4,5 miliardi di anni.

La grande differenza fra queste stime risiede nel fatto che è estremamente complesso determinare moto e massa di oggetti così lontani e nebulosi, analizzandone le caratteristiche delle singole stelle. Come sottolineato su Science dal professor Raja GuhaThakurta dell'Università della California di Santa Cruz, “misurare la velocità delle singole stelle in Andromeda, a 2,5 milioni di anni luce di distanza, è simile a misurare il tasso di crescita dei capelli umani dalla distanza della Luna”. Gli autori del nuovo studio hanno utilizzato i dati di Hubble e quelli di Gaia per mettere a punto la nuova sofisticata simulazione, i cui risultati potrebbero essere ribaltati da ulteriori indagini.

M51, oggetto composto dalle galassie interagenti Vortice ed NGC5195
M51, oggetto composto dalle galassie interagenti Vortice ed NGC5195

Al momento c'è grande incertezza su ciò accadrà esattamente tra miliardi di anni tra le due grandi galassie del Gruppo Locale; sappiamo solo che Andromeda si sta dirigendo verso di noi e che potrebbe fondersi con la Via Lattea, dando vita a un nuovo corpo galattico interagente, caotico e affascinante. È ad esempio ciò che possiamo osservare con M51, un oggetto sito a oltre 50 milioni di anni luce dalla Terra del quale fanno parte la Galassia Vortice ed NGC 5195. Ricordiamo che la lettera “M” degli oggetti celesti fa riferimento al catalogo di Charles Messier, messo a punto dall'astronomo francese per classificare i corpi visibili al telescopio. Ancora oggi è un punto di riferimento per studiosi e appassionati di astronomia. I dettagli del nuovo studio “Apocalypse When? No Certainty of a Milky Way – Andromeda Collision”, non ancora sottoposto a revisione paritaria, sono stati caricati sul database online ArXiv.

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views