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Alzheimer, tra i segnali anche il declino finanziario: legame con mancati pagamenti di mutui e rate

Un team di ricerca statunitense ha trovato una stretta correlazione tra Alzheimer e progressivo declino finanziario. Nello studio è infatti emerso che i mancati pagamenti di mutui e carte di credito aumentavano parallelamente alla progressione del declino cognitivo. Secondo gli esperti i risultati dei report creditizi possono essere utili per identificare le persone a maggior rischio di demenza e problemi di memoria.
A cura di Andrea Centini
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Alcuni anni prima della diagnosi di Alzheimer per molte persone iniziano a manifestarsi problemi finanziari significativi, come inadempienze nei pagamenti di mutui, rate, carte di credito e simili. È quanto emerso da un nuovo studio che ha indagato a fondo sulla correlazione tra il deterioramento delle condizioni economiche e la malattia, la principale forma di demenza al mondo con circa 40 milioni di casi (destinati a triplicare entro il 2050). Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa – cioè legata alla morte dei neuroni – i cui sintomi principali sono legati al declino cognitivo; fra essi figurano perdita della memoria, difficoltà nel linguaggio, alterazioni nel comportamento, problemi di orientamento e molto altro ancora. La condizione ha un impatto non solo dal punto di vista sanitario, ma anche su vita sociale, relazioni ed economia familiare. Non c'è dunque da stupirsi che possano emergere difficoltà con i pagamenti. È esattamente quanto rilevato dalla nuova ricerca.

A condurre lo studio è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Federal Reserve Bank di New York (FRBNY), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Massive Data Institute e della Scuola di Salute e Politiche Pubbliche “McCourt” dell'Università Georgetown. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Carole Roan Gresenz, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati del Consumer Credit Panel (CCP) della banca newyorchese. In tutto sono stati coinvolti oltre 2,4 milioni di individui, dei quali circa 480.000 con diagnosi di Alzheimer e disordini correlati (ADRD, acronimo di Alzheimer’s disease and related disorders) e i restanti senza diagnosi. L'incidenza della condizione era dello 0,9 percento tra i 65 e i 74 anni; del 2,8 percento tra i 75 e gli 84 anni; e del 6,2 per chi aveva 85 o più anni.

Incrociando i dati delle cartelle cliniche (legati all'assicurazione sanitaria Medicare) e quelli sui report creditizi è emerso un incremento significativo delle inadempienze finanziarie tra i partecipanti allo studio che avevano ADRD. Nello specifico, la professoressa Gresenz e colleghi hanno osservato che l'incremento dei mancati pagamenti relativi alle carte di credito iniziava 5 anni prima della diagnosi di Alzheimer, mentre l'aumento delle insolvenze dei mutui si verificava a partire da 3 anni prima della diagnosi. Poiché l'Alzheimer è una patologia neurodegenerativa ad andamento progressivo, legato alla morte delle cellule del tessuto nervoso, la sua sintomatologia ha una curva che può essere associata anche al deterioramento della qualità della vita, problemi finanziari compresi.

“La maggior parte dei disturbi della memoria non viene diagnosticata finché i sintomi non diventano gravi, tuttavia, data la natura progressiva della malattia, il declino cognitivo di solito inizia molti anni prima”, ha dichiarato in un comunicato stampa la professoressa Gresenz, specializzata in economia sanitaria. “I primi cambiamenti cognitivi potrebbero non essere notati da familiari e amici, ma potrebbero tranquillamente compromettere il processo decisionale finanziario”, ha aggiunto l'esperta. I risultati dello studio non solo lo confermano, ma colpiscono per “chiarezza e coerenza”. “Il declino finanziario che osserviamo rispecchia il declino cognitivo che questi individui stanno vivendo: i punteggi di credito diminuiscono costantemente, trimestre dopo trimestre, e la probabilità di delinquenza aumenta costantemente con l’avvicinarsi della diagnosi”, ha chiosato la professoressa Gresenz.

Poiché la malattia e i problemi economici possono avere un impatto disastroso sulle famiglie, i ricercatori sottolineano che l'analisi dei report creditizi può essere un prezioso strumento per identificare le persone potenzialmente a rischio di Alzheimer e altri disturbi della memoria. Come dimostrano le ricerche sui nuovi farmaci contro la diffusa forma di demenza, del resto, prima viene intercettata la malattia migliori sono gli esiti dei trattamenti. Anche il deterioramento finanziario, dunque, può essere un campanello d'allarme da tenere in considerazione per le indagini degli esperti. I dettagli della ricerca “The Financial Consequences of Undiagnosed Memory Disorders” sono stati pubblicati su Federal Reserve Bank of New York Staff Reports.

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