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Alternativa naturale ai farmaci per perdere peso, può abbassare la glicemia e riduce la voglia di dolci

Abbassare la glicemia e ridurre la voglia di dolci, in modo simile a quanto avviene con i nuovi farmaci che fanno perdere peso, ma senza l’uso di medicinali: ecco cosa hanno appena scoperto i ricercatori.
A cura di Valeria Aiello
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Gli scienziati potrebbero aver individuato un modo per abbassare i livelli di glucosio nel sangue e ridurre la voglia di dolci, in modo simile a quanto avviene con i nuovi farmaci per perdere peso, ma senza l’uso dei medicinali: l’alternativa naturale che promuovere questo processo si trova nel microbiota intestinale e, in particolare, in un batterio benefico, il B. vulgatus, e uno suo metabolita, il pantotenato, uno dei composti che questi microrganismi producono durante la digestione.

Lo ha scoperto un team di scienziati guidato dai ricercatori della Jiangnan University in Cina, mostrando su Nature Microbiology come questi microrganismi siano in grado di orchestrare” la secrezione del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1), l’ormone normalmente prodotto dall’intestino che aiuta a regolare i livelli di glucosio nel sangue e la sensazione di sazietà. Il meccanismo di azione del GLP-1 è quello che viene imitato dai nuovi farmaci per perdere peso, inclusi gli analoghi del GLP-1 come Ozempic e Wegovy (semaglutide).

Un crescente numero di ricerche ha rivelato che il nostro desiderio per determinati cibi ha origine da segnali inviati dall’intestino, un organo chiave nella trasmissione delle preferenze alimentari – spiegano i ricercatori – . Al momento non è però ancora completamente stato chiarito quali geni o batteri intestinali e metaboliti siano coinvolti nella regolazione della preferenza per gli zuccheri”.

Cosa dice lo studio sull’alternativa naturale ai farmaci per perdere peso

Il nuovo studio del team guidato dai ricercatori della Jiangnan University dimostra che l’abbondanza di uno specifico batterio normalmente presente nell’intestino, il B. vulgatus, può contribuire a determinare la preferenza per i dolci.

Questo processo è mediato da uno dei metaboliti prodotti da B. vulgatus dopo l’assunzione di cibo, il pantotenato, che aumenta la secrezione dell’ormone GLP-1 che, a sua vola, stimola il rilascio di un ormone chiamato FGF21, che riduce la preferenza per gli zuccheri. Questo processo è stato osservato direttamente in esperimenti su modelli murini, confermando quanto già emerso in studi precedenti sugli esseri umani, che hanno indicato come le persone con varianti genetiche per l’ormone FGF21 hanno circa il 20% in più di probabilità di essere grandi consumatori di cibi dolci.

Esaminando poi i campioni ematici di 60 persone con diabete di tipo 2 e 24 persone sane (controlli), i ricercatori hanno scoperto che alcune mutazioni della proteina Ffar4, un recettore per gli acidi grassi a catena lunga, riducono anche la produzione di FGF21, determinando una maggiore preferenza per lo zucchero che “potrebbe essere un fattore importante nello sviluppo del diabete” . Tale preferenza sembra coinvolgere direttamente le colonie intestinali di B. vulgatus che, negli animali senza Ffar4, risultavano meno abbondanti.

Ciò ha portato i ricercatori ha identificare un ruolo finora non noto per Ffar4 nella regolazione della voglia di dolci e suggerire il pantotenato naturalmente prodotto dal batterio intestinale B. vulgatus come potenziale bersaglio terapeutico per abbassare la glicemia e contro il diabete.

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