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Allerta per tempesta solare forte oggi 16 settembre: rischi e probabilità di aurora in Italia

A causa di un forte brillamento di Classe X 4.5 verificatosi il 14 settembre sul Sole, assieme a un grande buco coronale e a un’espulsione di massa coronale (CME), gli scienziati della NOAA hanno lanciato per oggi l’allerta per una possibile tempesta geomagnetica di Classe G3 (forte). Non si esclude l’aurora boreale anche nei cieli d’Italia.
A cura di Andrea Centini
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Il brillamento di Classe X 4.5 del 14 settembre da cui è scaturita l'allerta per la tempesta solare odierna. Credit: NASA / SDO
Il brillamento di Classe X 4.5 del 14 settembre da cui è scaturita l'allerta per la tempesta solare odierna. Credit: NASA / SDO

Gli scienziati hanno lanciato per oggi, lunedì 16 settembre 2024, un'allerta per l'alta probabilità che la Terra possa essere investita da una forte tempesta geomagnetica. Il fenomeno potrebbe essere associato a un'intensa attività aurorale anche alle medie latitudini, pertanto è possibile che, qualora la tempesta solare si manifestasse concretamente in orario serale e notturno, potremmo vedere di nuovo l'aurora boreale – e fenomeni affini come il SAR – anche nei cieli d'Italia. Al momento non vi è alcuna certezza che possa ripetersi lo spettacolo memorabile dello scorso 10-11 maggio, tuttavia ci sono alcuni indizi sibillini che lasciano ben sperare. Infatti si prevede un indice kp di 7 su una scala di 10; è una misurazione delle probabilità di assistere a un'intensa attività aurorale. Inoltre la “coda” della tempesta solare dovrebbe arrivare fino al 17 settembre, quindi sono potenzialmente coinvolte anche le ore di buio (serve l'oscurità per poter ammirare le aurore polari). Una grande incognita è rappresentata anche dall'intensa luminosità della Luna, che mercoledì 18 raggiungerà la fase di Luna Piena (sarà una Superluna con tanto di eclissi parziale) e dunque potrebbe disturbare la visibilità della potenziale attività aurorale.

Credit: NOAA / Space Weather Prediction Center
Credit: NOAA / Space Weather Prediction Center

A comunicare l'allerta di una possibile tempesta geomagnetica forte per il 16 settembre sono stati gli scienziati dello Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l'agenzia federale statunitense che si occupa di monitorare e studiare oceani, atmosfera e meteo spaziale. Il comunicato indica espressamente l'elevata probabilità di una tempesta solare di Classe G3 su una scala di cinque (da G1 a G5). I fenomeni di questa intensità possono provocare danni seri a trasformatori e sistemi di alimentazione a causa delle “correnti parassite” introdotte; disturbi e perdita di segnali radio HF alle alte latitudini e di navigazione GPS; problemi al controllo e all'orientamento dei satelliti, che rischiano anche di deorbitare se lanciati proprio nel momento in cui la tempesta solare impatta con il campo magnetico terrestre (l'aria si riscalda e diventa più densa, aumentando la resistenza). Decine di satelliti Starlink furono persi nel febbraio 2022 proprio per questa ragione. Da non sottovalutare anche l'alterazione del comportamento degli animali migratori che sfruttano la magnetoricezione per orientarsi. Siamo all'inizio della grande migrazione autunnale degli uccelli e una forte tempesta solare potrebbe avere effetti significativi su molte specie.

La potenziale tempesta geomagnetica di Classe G3 attesa per il 16 settembre è stata causata da una combinazione di fenomeni verificatisi sul Sole negli ultimi giorni: il principale è stato un violentissimo brillamento di Classe X (la più potente in assoluto) di grado 4.5 sprigionato il 14 settembre dalla grande macchia solare AR3825, che è stato accompagnato da un'espulsione di massa coronale (CME) e da un grande buco coronale. La combinazione di questi tre fattori ha scagliato verso la Terra un cospicuo flusso di particelle cariche elettricamente (plasma) che raggiungerà la magnetosfera proprio nella giornata odierna. Se infatti la radiazione solare scaturita da questi eventi raggiunge immediatamente il nostro pianeta, dando vita ad esempio a blackout radio a onde corte (come si sono verificati sull'Atlantico centrale e sul Sud America il 14 settembre), il vento solare impiega circa tre giorni prima di colpirci, se indirizzato verso la Terra. Come indicato, gli esperti si aspettano l'impatto entro oggi con una possibile coda del flusso fino al 17 settembre.

Se il Sole appare particolarmente irrequieto negli ultimi mesi non c'è da stupirsi. Ci stiamo avvicinando sempre più al picco massimo di attività magnetica, atteso tra la fine del 2024 e l'estate del 2025. In questa fase i fenomeni come eruzioni solari, espulsioni di massa coronale, buchi coronali e affini, tutti associati alla proiezione di materiale solare nello spazio, sono molto più frequenti e intensi. Quando queste particelle sono indirizzate verso la Terra impattano con il nostro scudo magnetico e danno vita alle tempeste solari, che possono avere anche conseguenze potenzialmente devastanti. Quelle di Classe G5 (estreme) potrebbero addirittura spingerci in un medioevo tecnologico per settimane o mesi, secondo alcuni studiosi. Questo perché sono in grado di distruggere e friggere sistemi di alimentazione, rete internet, satelliti e altre infrastrutture su cui si poggiano le nostre società ipertecnologiche e iperconnesse.

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