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Allerta per tempesta geomagnetica forte oggi, 16 aprile: in arrivo “molteplici espulsioni” di massa coronale

Il Centro di previsione meteorologica spaziale del NOAA ha emesso un avviso di tempesta geomagnetica forte (G3) per oggi, 16 aprile, a causa dell’arrivo di molteplici espulsioni di massa coronale: si prevedono impatti sui sistemi di navigazione GPS e radio, sui satelliti e possibili aurore boreali a latitudini più basse.
A cura di Valeria Aiello
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La tempesta geomagnetica prevista per oggi, 16 aprile, è già in corso e sarà più forte del previsto, intensificata dall’arrivo di “molteplici espulsioni di massa coronale”: lo ha comunicato lo Space Weather Prediction Center (SWPC), il Centro di previsione meteorologica spaziale della National Oceanic and Atmosferic Administration (NOAA) degli Stati Uniti, che ha emesso un’allerta per tempesta geomagnetica forte (G3) per la giornata odierna.

Secondo i dati degli scienziati americani, dopo la prima espulsione di massa coronale che ha perturbato la magnetosfera terrestre nella serata di ieri, 15 aprile, a partire dalle ore 19:30 in Italia, con picchi di intensità da minori (G1) a moderati (G2), il vento solare scagliato in direzione dalla Terra dalle espulsioni di massa coronale avvenute lo scorso il 13 aprile determinerà, nella giornata di oggi, 16 aprile, “un incremento dell’attività geomagnetica”, che ha portato gli esperti a rivedere al rialzo il disturbo sperimentato dalla magnetosfera terrestre.

Abbiamo emesso un avviso per tempesta geomagnetica G3 (forte) per il 16 aprile 2025 a causa dell’arrivo di molteplici espulsioni di massa coronale che hanno lasciato il Sole il 13 aprile – si legge nella nota degli scienziati della NOAA – . Condizioni di tempesta geomagnetica G1 (minore) persisteranno probabilmente fino al 17 aprile”.

Cos’è una tempesta geomagnetica G3

Una tempesta geomagnetica G3, come quella prevista per oggi, 16 aprile, è un disturbo della magnetosfera terrestre di intensità “forte”, secondo la scala meteorologica spaziale della NOAA: tale intensità riflette un indice K (la misura del disturbo della componente orizzontale del campo magnetico terrestre) pari a 7.

Gli eventi di questo tipo sono causati da un’intensa attività del Sole e, nello specifico della tempesta geomagnetica in corso, da espulsioni di massa coronale, le cosiddette coronal mass ejection (CME) in inglese, delle eiezioni di materiale dalla corona solare che rilasciano grandi quantità di energia sotto forma di particelle cariche (plasma) nello spazio. Quando questa nube di particelle ionizzate, nota anche come vento solare, colpisce la Terra, può disturbare la magnetosfera terrestre, innescando una tempesta geomagnetica: l’entità di tale disturbo è legata all’intensità della nube stessa, in particolar modo alle sue densità e velocità.

Quali sono gli effetti di una tempesta geomagnetica G3

Le conseguenze di una tempesta geomagnetica G3 (forte) comprendono una serie di effetti su reti elettriche, veicoli spaziali e altri sistemi: nello specifico, possono verificarsi problemi ai sistemi di alimentazione (possono essere necessari interventi di correzione della tensione e verificarsi falsi allarmi di protezione) ma anche problemi ai veicoli spaziali che si trovano nell’orbita terrestre bassa (alcuni componenti possono acquisire una carica superficiale; possono essere necessarie correzioni per problemi di assetto e possono verificarsi incrementi nella resistenza atmosferica).

Altri impatti riguardano i sistemi di navigazione GPS e radio a bassa frequenza (Possono verificarsi disturbi intermittenti nelle comunicazioni con i sistemi satellitari di navigazione; propagazione intermittente delle onde radio corte).

Possibili aurore boreali a latitudini più basse

In presenza di una tempesta solare di intensità G3 possono inoltre verificarsi aurore a latitudini più basse rispetto alla normale residenza polare: nello specifico dell’emisfero settentrionale, l’aurora può essere osservata fino a 50° di latitudine, pertanto non solo nei Paesi del Nord Europa o in Canada e Alaska, ma anche nel Regno Unito così come in Francia, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, nei Paesi dell’Asia settentrionale e negli Stati Uniti settentrionali.

L’aurora boreale collegata a questo evento non dovrebbe essere visibile in Italia, dal momento che il nostro Paese si estende dal 47° al 35° parallelo nord: non è tuttavia escluso che possano verificarsi fenomeni correlati, come i cosiddetti SAR (stable auroral red arcs), gli archi rossi aurorali stabili che possono comparire alle nostre latitudini durate le tempeste geomagnetiche G3.

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