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All’asta uno dei pezzi più iconici della storia dell’esplorazione spaziale

Si tratta del primo messaggio interstellare registrato dall’umanità e destinato a potenziali civiltà extraterrestri.
A cura di Valeria Aiello
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All’asta da Sotheby’s uno dei pezzi più iconici della storia dell’esplorazione spaziale viene battuto. Si tratta del messaggio del famoso Voyager Golden Record della NASA, il primo messaggio interstellare registrato dall’umanità e destinato a qualsiasi potenziale forma di vita extraterrestre intelligente.

Portato nello spazio dalle sonde gemelle Voyager 1 e 2, lanciate per esplorare il Sistema solare a poche settimane di distanza l’una dall’altra nel 1977, il messaggio venne stato inciso su due dischi d’oro identici e si componeva di audio e immagini che miravano a ritrarre la diversità della vita e della cultura del nostro pianeta, comprendendo saluti in 59 lingue diverse, una varietà di suoni naturali, come quelli prodotti da onde, vento, tuoni e animali, e 115 immagini di vita. Una copia delle registrazione master, conservata dal defunto astronomo americano Carl Sagan e da sua moglie, la produttrice Ann Druyan, verrà battuta oggi all’asta da Sotheby’s a New York. Secondo gli esperti, dovrebbe fruttare tra i 400 e 600 milioni di dollari.

Contenuta in due bobine a doppia faccia, conservate nelle loro scatole originali Columbia Recording Studios e complete di etichette scritte a mano con inchiostro blu, la registrazione ha mantenuto una qualità “eccellente” secondo la casa d’aste. Un nastro include musica, canti di megadattere, discorsi di delegati delle Nazioni Unite, saluti e altri suoni da tutto il mondo. Il secondo nastro contiene invece brani di diversi generi musicali, tra cui “Johnny B. Goode” di Chuck Berry, percussioni senegalesi, una canzone di matrimonio peruviana e un canto notturno navajo.

Questi contenuti, così come le immagini, vennero selezionati per la NASA da un comitato presieduto dallo stesso Carl Sagan, che all’epoca era professore alla Cornell University e aveva già seguito il lavoro sulla targa a bordo del Pioneer 10. Del Voyager Golden Record vennero prodotte otto copie, realizzate in rame placcate in oro, comprese le due finite nello spazio. Ogni copertina del disco venne incisa con indicazioni su come individuare il Sole e istruzioni su come riprodurre il disco.

Il Golden Record (fronte/retro) delle sonde Voyager / Credit: NASA
Il Golden Record (fronte/retro) delle sonde Voyager / Credit: NASA

Attualmente, i due Golden Record portati nello spazio dalle sonde Voyager si trovano oltre il nostro Sistema solare. Voyager 1 è infatti il veicolo spaziale che, in assoluto, si trova più lontano dalla Terra, a circa 24 miliardi di chilometri di distanza, mentre Voyager 2 ha percorso quasi 20 miliardi di chilometri. Le due sonde sono quindi entrambe nello spazio interstellare e sono gli unici veicoli ad operare oltre l’eliosfera, la bolla solare di campi magnetici e particelle che si estende ben oltre l’orbita di Plutone.

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