Allarme mercurio nel tonno in scatola, quali prodotti sono contaminati in Italia e rischi per la salute
Il tonno in scatola in vendita nei supermercati e nei negozi di alimentari in Italia può contenere quantità pericolosamente elevate di mercurio, un composto altamente nocivo per la salute: a far scattare l’allarme è un’indagine di Bloom, una Ong francese che ha pubblicato i risultati delle analisi condotte da un laboratorio indipendente su 148 confezioni di tonno in scatola in vendita in Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e, appunto, in Italia.
Tracce di mercurio sono state trovate in tutte le confezioni di tonno in scatola analizzate ma, rileva la Ong, più di una scatoletta su due supera la soglia di mercurio ammissibile per alcune specie ittiche, come il merluzzo, e una su dieci contiene livelli di mercurio che superano anche la tolleranza massima prevista per il tonno (1 mg/kg). “A causa dei pericoli per la salute derivanti dall’ingestione regolare di mercurio, anche a basse dosi – osserva la Ong – tutte le lattine di tonno che superano lo standard di 0,3 mg/kg dovrebbero essere vietate dalla vendita”.
Il rischi dell’ingestione di mercurio e, nello specifico, del metilmercurio (il composto del mercurio che si accumula nei pesci e nei molluschi) sono diversi, in quanto questa sostanza è una potente neurotossina: l’esposizione al metilmercurio può quindi avere una serie di effetti negativi sul cervello e il sistema nervoso, in particolare (ma non solo) sullo sviluppo cerebrale del feto e dei bambini piccoli. Il metilmercurio è inoltre classificato come possibile cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Cosa dice l’inchiesta sul tonno in scatola contaminato da mercurio
L’inchiesta sul tonno in scatola condotta dalla Ong francese Bloom rivela che su 148 scatolette di tonno acquistate casualmente in cinque Paesi europei (Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e in Italia), tutto il tonno in scatola è contaminato da mercurio: nello specifico, più di una scatoletta su due (57%) supera il limite massimo di mercurio stabilito dalle norme europee (Regolamento UE 617/2022) per alcune specie di pesci (0,3 mg/kg), come acciughe, sardine, merluzzo, sgombro e salmone.
Una scatoletta di tonno su dieci supera anche la soglia di tolleranza massima stabilita per il tonno, pari a 1 mg/kg. “Questa soglia pericolosità non è stata fissata con l’obiettivo di tutelare la salute umana ma guarda solo gli interessi finanziari dell’industria del tonno – denuncia l’Ong – . Tale soglia è tre volte più alta per il tonno rispetto ad altre specie ittiche senza che ci sia la minima giustificazione sanitaria per una soglia differenziata”.
La tolleranza autorizzata per il tonno, fa presente la Ong, corrisponde ai livelli più alti di contaminazione riscontrati nel tonno. “Ciò genera una contaminazione diffusa nella popolazione, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute – aggiunge la Ong -. Il tonno è il pesce più venduto in Europa e tali soglie – stabilite dalle autorità pubbliche europee in totale contrasto con il dovere di tutela della salute pubblica, partendo dalla reale contaminazione da mercurio del tonno – garantiscono la commercializzazione al 95% del pescato”.
Quali marche di tonno sono contaminate da mercurio
Tracce di mercurio sono state trovate in tutte le confezioni di tonno in scatola testate, come mostrato nei risultati dettagliati delle analisi commissionate da Bloom a un laboratorio indipendente. Nei risultati sono riportati i nomi dei prodotti, la marca del tonno, i supermercati e le città dove le scatolette di tonno sono state acquistate, oltre chiaramente alla quantità di mercurio totale rilevata.
Più della metà delle scatolette di tonno analizzate (57%) contiene livelli di mercurio superiori alla soglia massima di 0,3 mg/kg consentita per diverse specie ittiche e una scatoletta su dieci supera anche tolleranza massima per il tonno (1 mg/kg).
Nelle diverse sezioni del documento, possono essere consultati i risultati relativi anche alle analisi del tonno in scatola venduto in Italia: su 28 diverse confezioni di tonno in scatola, cinque superano la soglia massima di mercurio consentita per il tonno (1 mg/kg). In un caso, in particolare, la contaminazione da mercurio è risultata pari a 1,49 mg/kg, sebbene questa concentrazione non sia la più alta riscontrata a livello europeo. Il contenuto record di mercurio, pari a 3,9 mg/kg, cioè 13 volte superiore a quello di specie soggette alla norma più restrittiva di 0,3 mg /kg, è stata infatti rilevata in una scatoletta di tonno acquistata in un supermercato di Parigi.
Quali sono i rischi dell’ingestione di mercurio per la salute
Il mercurio, sotto forma di metilmercurio – il composto del mercurio che si accumula nei pesci e nei molluschi – è tossico per la salute e l’ingestione rappresenta una minaccia significativa soprattutto (ma non solo) per lo sviluppo cerebrale del feto e dei bambini piccoli.
Il mercurio, in particolare, è incluso nell’elenco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità delle dieci sostanze chimiche più preoccupanti per la salute pubblica mondiale, insieme all’amianto e all’arsenico, in quanto l’esposizione a tutte le sue forme (elementare – metallico; inorganico – come il cloruro di mercurio; o organico – come il metilmercurio) rappresenta un grave rischio per la salute umana.
Il metilmercurio, la forma organica di mercurio che, come detto, si accumula nei pesci e nei molluschi, è una potente neurotossina: le persone esposte ad alti livelli di metilmercurio, generalmente a causa del consumo di prodotti ittici che hanno alti livelli di metilmercurio nei loro tessuti, possono avere gravi effetti negativi sulla salute. Il metilmercurio è inoltre classificato come possibile cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
I possibili sintomi di avvelenamento da metilmercurio possono includere:
- Perdita della visione periferica
- Sensazioni di formicolio, solitamente nelle mani, nei piedi e intorno alla bocca
- Mancanza di coordinazione dei movimenti
- Compromissione della parola, dell'udito, della deambulazione
- Debolezza muscolare
Il consumo di pesce o molluschi contaminati, in particolare di tonno che, essendo tra le specie al vertice della catena alimentare, può presentare una contaminazione anche di dieci volte superiore rispetto a quella di specie più piccole, è associato allo sviluppo di disturbi neurologici e comportamentali. Particolarmente sensibili all’esposizione al metimercurio sono i feti nell’utero e i bambini piccoli, in quanto il loro cervello e il sistema nervoso in fase di sviluppo sono più vulnerabili: i feti esposti al metilmercurio possono avere effetti sul loro pensiero cognitivo, sulla memoria, sull’attenzione, sul linguaggio, sulle capacità motorie e sulle capacità visuo-spaziali.