Alcuni dinosauri avevano l’ombelico, lo rivela un fossile di 125 milioni di anni fa
Probabilmente non tutti, ma alcuni dinosauri avevano l’ombelico. Lo ha scoperto un team internazionale di paleontologi guidato dai ricercatori dell’Università cinese di Hong Kong che ha stabilito un nuovo record di ombelico più antico mai trovato in rettili e mammiferi. La cicatrice a forma di fessura non proviene però da un cordone ombelicale, come accade nei mammiferi, ma dal sacco vitellino della creatura che depone le uova, vissuta circa 125 milioni di anni fa.
La cicatrice ombelicale, descritta in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica BMC Biology, è stata rilevata su un fossile di Psittacosaurus che visse in Cina durante il Cretaceo ed è simile a quella degli alligatori che, a differenza di molti serpenti e uccelli che la perdono entro pochi giorni o settimane dalla schiusa delle uova, la mantengono per tutta la vita. Nel caso dello Psittacosaurus, i ricercatori ritengono che fosse mantenuta almeno fino alla maturità sessuale e forse pure dopo.
La scoperta non significa che tutti i dinosauri terrestri sfoggiassero questa stessa cicatrice ombelicale persistente, ma lascia aperta una possibilità. “Questo esemplare di Psittacosaurus è probabilmente il fossile più importante che abbiamo per lo studio della pelle di dinosauro” ha spiegato il primo autore dello studio, il paleontologo Phil Bell dell’Università del New England, in Australia.
Il fossile di Psittacosaurus, noto anche come SMF R 4970, è stato trovato in Cina nel 2002 in un eccellente stato di conservazione: sdraiato in posizione supina, l’esemplare mostra singole squame, lunghi pennacchi di setole della coda e la prima cloaca mai vista in un dinosauro non aviario. “Ma continua a produrre sorprese che possiamo vedere con la nuova tecnologia come l’imaging laser a fluorescenza” ha aggiunto Bell che insieme ai colleghi è riuscito a identificare un cambiamento nel modello della pelle e delle squame, proprio nel punto in cui si troverebbe l’ombelico del dinosauro, ovvero dove il sacco vitellino è stato riassorbito dal giovane dinosauro. Questo sacco è ciò che nutre l’embrione in crescita all'interno dell’uovo con ossigeno e sostanze nutritive; nell’uovo c’è un altro sacco trasparente collegato, l’allantois, che raccoglie i rifiuti all’interno dell’uovo. Prima che l’uovo si schiuda, queste connessioni si sigillano, lasciando una lunga cicatrice sul ventre dell’animale.
I ricercatori hanno a lungo ipotizzato che i dinosauri che depongono le uova possedessero una tale cicatrice, ma questa è la prima prova a sostegno di questa tesi. “Usando la tecnica della fluorescenza stimolata dal laser (LSF), abbiamo identificato scaglie distintive che circondavano una lunga cicatrice ombelicale, simile a quella di alcune lucertole e coccodrilli viventi – afferma il co-autore corrispondente dello studio, il paleontologo Michael Pittman dell'Università cinese di Hong Kong – . Chiamiamo questo tipo di cicatrice un ombelico, anche se è più piccolo negli esseri umani, ed è il primo ad essere stato osservato in un dinosauro, grazie all’eccezionale stato di conservazione di questo esemplare”.