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Quali alimenti possono aiutare il cervello a rimanere giovane: la dieta migliore secondo uno studio

Un nuovo studio ha approfondito il legame tra declino cognitivo e alimentazione, alla ricerca di quale fosse la dieta più efficace contro la perdita delle funzioni cognitive, causata, oltre che dall’invecchiamento, anche da alcune condizioni, come la demenza o la malattia di Alzheimer.
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Quando il cervello invecchia il volume dei suoi tessuti si riduce progressivamente. In termini medici questo fenomeno è chiamato atrofia cerebrale ed è la causa del cosiddetto declino cognitivo, ovvero la perdita, totale o parziale, delle funzioni cognitive e la morte dei neuroni. Se è vero che l'atrofia cerebrale è in parte un effetto naturale dell'invecchiamento, però, è anche vero che può essere causata da diverse condizioni o malattie, tra cui la demenza e l'Alzheimer. Vi lasciamo qui un nostro approfondimento sulle differenze.

Tuttavia, diversi studi negli ultimi anni hanno visto che il declino cognitivo può essere accelerato da diversi fattori modificabili, ovvero abitudini o scelte di vita che dipendono dalla nostra volontà, tra cui anche l'alimentazione sembra svolgere un ruolo rilevante. Nello specifico, la dieta mediterranea vegetale, ovvero perlopiù vegetariana, è risultata la migliore per contrastare la neurodegenerazione. Ora, un nuovo studio ha approfondito il legame tra atrofia cerebrale e alimentazione, alla ricerca di quali fossero i meccanismi che la rendono la dieta più efficace contro il declino cognitivo.

Quali diete sono state confrontate

Un team internazionale di ricercatori, guidato dalla Ben-Gurion University in Israele, ha quindi deciso di studiare un gruppo di 224 partecipanti, con età media di 51 anni, e tutti con obesità o comunque alti livelli di grassi nel sangue.

Queste persone sono state divise in tre gruppi e per 18 mesi hanno seguito un diverso stile alimentare: dieta mediterranea, dieta mediterranea vegetale (quindi con molti alimenti vegetali e poca carne) e una dieta sana standard. Per misurare l'impatto della dieta sulla salute cerebrale, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a una risonanza magnetica appena prima e subito dopo la dieta.

Cosa è emerso dallo studio

Da questo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sull'American Journal of Clinical Nutrition, sono emerse due cose che secondo i ricercatori non vanno sottovalutate: le persone con livelli di zucchero (o glicemia) sotto controllo o nella norma mostravano una riduzione del volume cerebrale più contenuto, ovvero un minore declino cognitivo. La seconda riguarda le tre diete studiate: il gruppo che a fine studio ha mostrato i risultati migliori era quello che aveva seguito la dieta mediterranea vegetale.

Anche se ancor non è chiaro il meccanismo alla base, i ricercatori hanno potuto osservare una diretta associazione tra il consumo di alcuni alimenti vegetali e livelli inferiori di atrofia cerebrale. La dieta mediterranea vegetale, che già in altri studi è emersa come una delle migliori nel tenere bassi i livelli di zuccheri, è infatti ricca di alcuni alimenti ad alto contenuto di polifenoli da fonti vegetali, come il tè verde o i frullati di una pianta acquatica ad alto contenuto proteico, la Mankai (una varietà di lenticchia d'acqua del Sud-Est asiatico), mentre è povera di carni rossi lavorate.

Ora da questo studio emerge che avere ridotti livelli di zuccheri nel sangue può, insieme a una dieta sana e attività fisica regolare, anche contribuire a contenere l‘infiammazione cerebrale: in particolare, "i polifenoli negli alimenti a base vegetale – spiegano gli autori – possono attraversare la barriera emato-encefalica e aiutare a ridurre l'infiammazione cerebrale", fondamentale per la conservazione delle funzioni cognitive.

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