Al Policlinico di Bari primo intervento al mondo da remoto alla cornea: chirurgo opera grazie al 5G
Al Policlinico di Bari è stato eseguito un intervento chirurgico pionieristico, mai eseguito in precedenza a livello mondiale. Per la prima volta, infatti, è stato operato da remoto un paziente affetto da una patologia alla cornea. L'uomo, un 53enne colpito da una condizione chiamata distrofia epiteliale di Cogan, era disteso sul lettino in una sala operatoria del nosocomio pugliese; il chirurgo oculista, il professor Giovanni Alessio, si trovava invece nella sua stanza della clinica oculistica, da dove ha controllato a distanza gli strumenti necessari alla correzione del difetto. Si tratta di una vera e propria rivoluzione e una pietra miliare in medicina, che in futuro – si spera – aiuterà le persone affette da determinate patologie a non dover compiere “viaggi della speranza” per essere seguiti dai migliori specialisti. Una sala operatoria adeguatamente attrezzata sarà infatti sufficiente per sottoporsi a un intervento eseguito dal luminare di turno, anche se si trova a migliaia di chilometri di distanza.
Per raggiungere questo nuovo e prestigioso traguardo, che evidenzia per l'ennesima volta l'eccellenza della sanità italiana, è stato necessario il connubio di più tecnologie e specialità. Innanzitutto il macchinario, il laser iRes®2KHz controllato da remoto in tempo reale grazie alla piattaforma iVis Remote Control Station messa a punto da iVis Technologies, un'azienda di Taranto specializzata proprio in strumentazione per la cura della cornea a distanza. Ma per eseguire un delicatissimo intervento chirurgico da remoto di certo non può essere utilizzata una comune connessione internet, con potenziali problemi di latenza (ritardo nella trasmissione dei dati), il rischio di cadute della linea e problemi similari, che comprometterebbero l'esito dell'operazione. Per collegare da remoto il professor Alessio e la sala operatoria del paziente, infatti, è stata utilizzata una velocissima connessione 5G della TIM, basata su due moduli radio installati nelle due posizioni e interconnessi da una fibra ottica da 10Gbps. Grazie a questa linea superveloce il medico ha potuto operare in tempo reale con una latenza inferiore ai 50 millisecondi e con una visualizzazione in 3D dell'occhio del paziente.
Come indicato, l'uomo era affetto dalla distrofia epiteliale di Cogan, una patologia che colpisce una membrana alla base della cornea. È caratterizzata dalla formazione di microcisti e irregolarità a livello della superficie corneale, che si manifestano con lacrimazione, dolore, fotofobia, appannamento della vista, arrossamento e altri che riducono sensibilmente la qualità della vita. Si tratta di una condizione che colpisce entrambi gli occhi e si manifesta in età adulta: come indicato dagli autorevoli Manuali MSD per Operatori Sanitari può essere trattata con colliri cortisonici, farmaci immunosoppressori e anche corticosteroidi orali. Possono essere previste anche lenti terapeutiche ad hoc e chirurgia, come nel caso del paziente operato al Policlinico di Bari. “L’intervento personalizzato con tecnica di Ray Tracing che ho pianificato tramite l’applicazione Cipta®Web ha consentito il trattamento della distrofia epiteliale diagnosticata al paziente. Tale patologia è altamente invalidante in termini di qualità della visione. Effettuare l’intervento con un controllo a distanza, tramite processi totalmente automatizzati, apre al chirurgo oculista nuove frontiere consentendogli di operare complesse patologie corneali da remoto, in totale sicurezza, ovunque sia localizzata la sala operatoria”, ha dichiarato il professor Giovanni Alessio in una conferenza stampa svoltasi dopo l'intervento.
A rendere l'intervento ancor più rivoluzionario l'utilizzo di una blockchain messa a punto per tutelare la sicurezza dei dati dell'intero intervento online, attraverso un sistema sviluppato dal professor Michele Ruta del Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell'informazione presso il Politecnico di Bari. “La tecnologia blockchain applicata alla chirurgia consente di avere la tracciabilità di ogni fase dell'intervento. Una sorta di scatola nera digitale dell'operazione, nella quale tutto viene registrato e archiviato in maniera indelebile e immodificabile. Una tale sistema di gestione dei dati, in ambito sanitario, garantisce massima trasparenza e affidabilità, a tutela del paziente e anche degli operatori sanitari”, ha chiosato il professor Ruta. Una sinergia di specializzazioni e tecnologie che ha permesso di portare a termine e con successo uno degli interventi più rivoluzionari e “futuristici” eseguiti in Italia.