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Addio insulina tutti i giorni, basta una volta alla settimana con nuova molecola: “Svolta epocale”

La nuova insulina icodec da prendere una volta alla settimana è efficace quanto o più di quella giornaliera nel controllare la glicemia, lo dimostrano due studi. Svolta epocale per i pazienti con diabete di tipo 2.
A cura di Andrea Centini
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Una nuova formulazione di insulina può essere somministrata una volta a settimana anziché una volta al giorno ai pazienti con diabete di tipo 2, poiché mantiene la medesima efficacia nel controllo della glicemia dei trattamenti quotidiani. Si tratta di una terapia dal potenziale rivoluzionario che può migliorare in modo significativo non solo la qualità della vita dei pazienti, ma anche l'aderenza alla prescrizione medica, non sempre possibile proprio in virtù della necessità di assumere quotidianamente l'insulina. La nuova formulazione può inoltre agevolare il lavoro degli operatori sanitari impegnati nell'assistere le persone fragili bisognose delle iniezioni.

A dimostrare che l'insulina settimanale (definita icodec) è efficace quanto quella giornaliera (degludec) – quando non migliore – nel mantenere il controllo degli zuccheri nel sangue dei diabetici sono stati due team di ricerca internazionali che hanno pubblicato due studi distinti, uno su JAMA e un altro sul The New England Journal of Medicine. Le ricerche sono state guidate da scienziati della Divisione di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina Interna del Centro Medico dell'Università del Texas Sudoccidentale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano Bicocca, della casa farmaceutica Novo Nordisk, dell'Ospedale Universitario Chironsalud Madrid, del Centro medico dell'Università del Nebraska e di altri istituti. Gli scienziati sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un trial di fase 3 randomizzato e in doppio cieco con 588 pazienti e un altro con un migliaio di pazienti, sempre randomizzato ma in aperto.

Nel primo dei due studi i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi, cui è stata somministrata insulina icodec o degludec. Dopo 26 settimane i ricercatori hanno analizzato i livelli di emoglobina glicosilata o glicata A1c (HbA1c), un tipo di emoglobina che rappresenta le concentrazioni di glucosio nel flusso sanguigno degli ultimi tre mesi e dunque un valore fondamentale per la valutazione del diabete. Al termine del periodo d'indagine il livello medio di HbA1c nel gruppo dell'insulina settimanale è sceso dall'8,6 percento al 7,0 percento, mentre in quello dell'insulina quotidiana è sceso dall'8,5 percento al 7,2 percento. Inoltre non sono emerse differenze “tra i gruppi icodec e degludec per la variazione della glicemia plasmatica a digiuno dal basale alla settimana 26”, spiegano gli scienziati nell'abstract dello studio.

Questi risultati evidenziano un'efficacia paragonabile tra le due formulazioni, con quella settimanale molto più vantaggiosa proprio per la frequenza con cui va assunta. Non sono emerse nemmeno differenze nel peso e nel tasso di ipoglicemia. Nel secondo studio i pazienti hanno ricevuto insulina icodec una volta alla settimana o glargine U100 una volta al giorno; in questo caso la riduzione è stata sensibilmente superiore nel gruppo settimanale (da 8,50 percento a 6,93 percento), rispetto al gruppo quotidiano (da 8,44 percento a 7,12 percento). “Il controllo glicemico era significativamente migliore con l'insulina icodec una volta alla settimana che con l'insulina glargine U100 una volta al giorno”, hanno scritto i ricercatori nell'abstract dello studio.

A confermare la bontà dei risultati anche il professor Roberto Trevisan, docente di Endocrinologia presso Università di Milano-Bicocca e direttore della Diabetologia dell'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, unico ricercatore italiano coinvolto nella ricerca. “Questa nuova molecola ha il potenziale di semplificare la terapia del diabete che richiede terapia insulinica, eliminando per i pazienti il disagio della iniezione giornaliera ed aumentando così la aderenza alla terapia insulinica. Un vero cambio epocale e un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici”, ha dichiarato all'ANSA. È doveroso sottolineare che i pazienti coinvolti negli studi non avevano mai ricevuto insulina in precedenza, erano in pratica tutti nuovi pazienti con questa necessità, dunque sarà necessario verificare l'efficacia della icodec anche in chi già assume il farmaco. Non resta che attendere l'approvazione da parte delle autorità sanitarie competenti (FDA, EMA e AIFA) della nuova molecola, risultata sicura, efficace e potenzialmente rivoluzionaria. I dettagli delle due ricerche sono consultabili qui e qui.

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