Addio InSight, il lander su Marte è ufficialmente “morto”: l’annuncio della NASA
La NASA ha comunicato che la missione del lander InSight su Marte è ufficialmente conclusa. Il robot, giunto sul Pianeta Rosso il 26 novembre del 2018, non risponde più ai tentativi di contatto dalla Terra e si ritiene che la sua batteria sia definitivamente esaurita. L'avvicinarsi della sua “morte” era stata già annunciata in ottobre, quando l'energia era scesa a soli 275 wattora per sol (giorni marziani), con un tasso di scaricamento che lasciava prevedere solo poche settimane di “sopravvivenza”. A decretare la fine di InSight – acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport – l'accumulo di polvere sui suoi pannelli solari, che ha impedito alla batteria ricaricarsi. Fatale è stata una tempesta colossale rilevata dalla sonda Mars Reconnaisance Orbiter (MRO) il 21 settembre, che ha imperversato sul Pianeta Rosso per settimane.
Nei suoi 4 anni di operatività il lander InSight ha svolto un lavoro preziosissimo, soprattutto grazie al sismometro SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure), che ha permesso di rilevare oltre 1.300 terremoti sul pianeta, diversi dei quali provocati dall'impatto di meteoroidi. Il più violento innescò il “lancio” di grandi pezzi di ghiaccio sulla polvere marziana. Con i suoi sofisticati strumenti, inoltre, è riuscito a darci uno sguardo senza precedenti sull'interno di Marte, confermando ad esempio lo spessore e la densità della crosta marziana (probabilmente composta da tre strati), oltre alla conferma di un nucleo liquido al suo interno. “Ho assistito al lancio e all'atterraggio di questa missione, e mentre dire addio a un veicolo spaziale è sempre triste, l'affascinante scienza condotta da InSight è motivo di celebrazione”, ha dichiarato in un comunicato stampa della NASA il dottor Thomas Zurbuchen, direttore della missione scientifica. “I soli dati sismici di questa missione del Discovery Program offrono enormi intuizioni non solo su Marte ma anche su altri corpi rocciosi, compresa la Terra”, ha chiosato l'esperto.
È stata una missione particolarmente significativa perché, come spiegato dal professor Philippe Lognonné dell'Institut de Physique du Globe de Paris, primo ricercatore del SEIS, grazie a Insight si è potuto tornare a studiare la sismologia al di fuori dalla Terra dai tempi delle missioni Apollo, quando gli astronauti della NASA piazzarono alcuni sismometri sulla Luna. “Abbiamo aperto nuovi orizzonti e il nostro team scientifico può essere orgoglioso di tutto ciò che abbiamo imparato lungo il percorso”, ha spiegato lo scienziato.
La missione di InSight è stata dichiarata ufficialmente conclusa dopo il secondo tentativo di contatto andato a vuoto da parte degli ingegneri della NASA. In un messaggio sul profilo Twitter della missione è stata rilasciata l'ultima immagine scattata dal lander e un toccante messaggio di “commiato” da parte di InSight. “La mia energia è davvero bassa, quindi questa potrebbe essere l'ultima immagine che posso inviare. Non preoccuparti per me però: il mio tempo qui è stato sia produttivo che sereno. Se posso continuare a parlare con il mio team di missione, lo farò, ma presto mi dimetterò da qui. Grazie per essere rimasto con me”. Poi la conferma della sua “morte”, due giorni dopo. I preziosissimi dati che raccolti dal lander nel 2018 saranno al centro di studi scientifici per molti anni.