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Abbiamo provato la nutella vegana con una nutrizionista: “Non è più sana, ma il punto è un altro”

La nuova Nutella Plant-based è stata lanciata sul mercato in Italia a inizio settembre: si tratta della versione vegana della nutella tradizionale, quindi priva di latte, sebbene il prezzo non sia affatto lo stesso. Abbiamo chiesto a una nutrizionista di spiegarci cosa cambia da un punto di vista nutrizionale tra i due prodotti.
Intervista a Agnese Cascapera
Biologa nutrizionista esperta di alimentazione vegetale
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I più fortunati già potrebbero averla trovata nei loro supermercati di fiducia, gli altri forse dovranno aspettare ancora qualche settimana, ma è solo questione di giorni: presentata al pubblico a inizio settembre 2024, la Nutella Palnt-based è l'ultimo prodotto di casa Ferrero. Dopo Italia, Francia e Belgio, la versione vegana e senza glutine della tradizionale crema di nocciole arriverà nel 2025 anche in altri paesi europei. Qui potete leggere quali sono gli ingredienti della nuova crema spalmabile.

L'obiettivo del prodotto è quello –  spiega il sito ufficiale – di "far vivere a tutti l'esperienza inconfondibile di Nutella": la nuova crema spalmabile è adatta infatti agli intolleranti al lattosio, a chi non può mangiare glutine, ma anche a chi ha scelto di non mangiare alimenti di origine animale per questioni etiche. Tuttavia, qualcosa di diverso rispetto alla nutella tradizionale c'è. Ad esempio, il prezzo: quello consigliato per un un barattolo da 350 g di Nutella Plant-based è di 4,49 euro, rispetto ai 2,99 euro della nutella tradizionale (nello stesso formato). Il barattolo che si trova più facilmente nei supermercati e che più si avvicina per peso a quello della nutella vegana, ovvero il formato da 400g, costa invece 4,16 euro. Dati i 50 g in più, è evidente la differenza di prezzo rispetto alla nutella vegana.

Anche se nella promozione del nuovo prodotto, Ferrero non ha mai puntato sulle differenze in termini di proprietà nutrizionali tra le due creme, abbiamo chiesto alla dottoressa Agnese Cascapera, biologa nutrizionista esperta di alimentazione vegetale, di spiegarci le eventuali differenze tra la nutella vegana e quella tradizionale e se la prima può o meno essere considerata più salutare della seconda.

La nutella vegana è un prodotto più sano di quella tradizionale?

La nutella vegana è semplicemente l'analogo in versione vegetale della nutella tradizionale. Non ha infatti particolari vantaggi dal punto di vista nutrizionale, ma c'è da dire che anche a livello di marketing non è mai stato questo lo scopo del prodotto. Le differenze nei valori nutrizionali sono davvero minime, probabilmente in conseguenza alla volontà di ricreare una consistenza e un gusto molto vicini a quello della nutella tradizionale. In fondo era questo l'obiettivo del prodotto, non quello di creare un alimento più sano.

Dal punto di vista nutrizionale ci sono differenze?

L'apporto calorico è praticamente lo stesso, così come restano praticamente invariate le percentuali dei principali macronutrienti. Ad esempio, nella nutella vegana c'è la stessa quantità di grassi che troviamo in quella tradizionale. Anche i grassi saturi sono gli stessi.

Eppure alcuni ingredienti sono diversi.

In realtà, la fonte principale di grassi nelle due ricette è la stessa, ovvero l‘olio di palma, e la presenza nella nutella tradizionale del latte non è significativa in quanto si tratta di latte scremato quindi in sostanza povero di grassi. Solo i carboidrati e il sale sono leggermente inferiori nella versione vegana, ma è una differenza davvero minima. Per intenderci, non ci sono differenze nei macronutrienti tali da rendere la nutella vegana più sana di quella tradizionale.

A cosa servono i nuovi ingredienti (sciroppo di riso e ceci) introdotti nella ricetta della nutella vegana?

Lo sciroppo di riso probabilmente serve a ricreare la dolcezza della nutella originale, forse anche per riequilibrare il sapore data la presenza dei ceci. Rispetto a questo secondo nuovo ingrediente, è verosimile che sia stato scelto per una questione di consistenza del prodotto. Anche perché, in base alla lista degli ingredienti e all'ordine in cui sono presentati, la quantità dei ceci è comunque piuttosto bassa.

Anche nella nutella vegana ritroviamo infatti i primi tre ingredienti della nutella, ovvero i più abbondanti. Ci sono zucchero, olio di palma e nocciole. Ora dato che le nocciole rappresentano il 13% degli ingredienti e il cacao magro il 7,4%, è verosimile che la percentuale in cui sono presenti i ceci non superi il 10%.

Qualcuno ha criticato la presenza dell'olio di palma come secondo ingrediente. È davvero così nocivo?

Dobbiamo distinguere il piano etico da quello nutrizionale. Essendo un olio tropicale, come l'olio di cocco, l'olio di palma ha un maggiore contenuto di grassi saturi rispetto all'olio di oliva. Questo significa che dobbiamo stare attenti a non assumerne troppi perché i grassi saturi, sono solidi a temperatura ambiente e quindi all'interno dei vasi sanguigni possono creare dei problemi, a differenza degli insaturi e dei polinsaturi, che invece nelle quantità giuste sono benefici per il nostro organismo.

Se sono così simili, perché la nutella vegana costa di più?

Purtroppo questo è un aspetto comune ancora a molti alimenti vegani (tra quelli processati). I motivi sono per lo più economici: per prima cosa la domanda sul mercato dei prodotti vegani non è ancora allo stesso livello di quella dei prodotti non vegani. Poi c'è la questione della diversa tassazione: spesso i prodotti vegani sono sottoposti a una tassazione maggiore di quanto accade con quelli animali: basti pensare che le bevande vegane sono tassate al 22%, mentre il latte al 4%. Ma questo è un discorso complesso che meriterebbe uno spazio a sé.

Quale consiglierebbe?

Dal punto di vista nutrizionale non cambia molto, le vere differenze riguardano il piano etico. Sicuramente la produzione di un analogo vegetale della nutella tradizionale è una scelta inclusiva per tutti coloro che, o per necessità o per scelta, non mangiano prodotti contenenti latte o derivati animali.

Sono infatti contenta che il mercato stia andando in questa direzione: la produzione di una nutella totalmente vegetale è simbolo di tempi che cambiano. Sempre più persone stanno prendendo coscienza dell’importanza di ridurre o eliminare i prodotti animali dalla propria alimentazione, sia per ragioni etiche o ambientali, e le aziende non possono far altro che rispondere a questo cambiamento

Cosa renderebbe una crema spalmabile più sana?

Un'alternativa nutriente potrebbe essere una crema di sola frutta secca o di nocciole e cacao, ma chiaramente si tratta di un alimento totalmente diverso e con altri scopi. Nessuno alimento è da demonizzare, ma a fare la differenza è piuttosto l'alimentazione in cui quel prodotto si inserisce: se una persona ha una dieta al 90% sana ed equilibrata, occasionalmente può mangiare tutto, quindi anche la nutella. L'importante è il contesto in cui si inserisce e la consapevolezza con cui mangiamo.

Di cosa dobbiamo essere consapevoli?

Che si tratti della nutella vegana o di quella tradizionale, è importante essere consapevoli che in entrambi casi si tratta di alimenti che non nascono per rappresentare un nutriente.

Ma è altrettanto importante sapere che l'alimentazione non è solo nutrizione, è anche piacere e convivialità. Il terrorismo alimentare è sempre da evitare a mio avviso.

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