Abbiamo incontrato un branco di lupi in Abruzzo: le splendide immagini da Aschi, esempio di convivenza

Sulle montagne attorno ad Aschi, una frazione di Ortona dei Marsi in Abruzzo, abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di incontrare un branco di lupi liberi e selvaggi nel proprio ambiente naturale. Il racconto e il video dell’avvistamento di questi magnifici animali.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Enrico Villa
Credit: Enrico Villa

Nei giorni scorsi ci siamo recati in Abruzzo col sogno di avvistare i lupi nel proprio habitat naturale, liberi e selvaggi. Per provare a coronarlo non abbiamo scelto un posto qualsiasi, ma le montagne attorno ad Aschi o Aschi Alto, una piccola frazione di Ortona dei Marsi in Abruzzo, dove oggi vivono poche decine di persone. È uno dei luoghi che rischia di spopolarsi in un futuro non troppo lontano, come ci ha raccontato con rammarico un anziano abitante, rammentando con malinconia i vecchi tempi in cui ci si radunava attorno alla chiesa del Santissimo Salvatore.

In questo territorio sulla vetta del monte Civitella, tra i più duramente colpiti dal catastrofico terremoto della Marsica del 1915 (morirono circa 700 dei mille abitanti), la gente è abituata a convivere con i ritmi della montagna e con la fauna selvatica che la popola, compresi due grandi predatori: il lupo grigio appenninico o lupo italiano (Canis lupus italicus) e l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus). Ogni residente di Aschi ha qualche aneddoto da raccontare sugli incontri emozionanti con questi animali; si resterebbe per ore ad ascoltare le loro storie, che ci ricordano – e ammoniscono – di come altrove, in molte altre parti d’Italia, questo intimo e genuino legame con la natura è stato strappato e calpestato, più e più volte. Oltre al ricordo dei lupi, di Aschi ci è rimasto nel cuore soprattutto l’esempio virtuoso di questa pacifica convivenza, in tempi così bui per la tutela dell'ambiente.

Credit: Enrico Villa
Credit: Enrico Villa

Ma torniamo ai lupi. Per cercarli sulle montagne siamo usciti prima dell’alba muniti di una termocamera, cioè una telecamera termografica dotata di un sensore che è in grado di rilevare la radiazione infrarossa emessa da oggetti ed esseri viventi, il cui calore corporeo viene evidenziato sul display con tonalità calde. Se non si è sfacciatamente fortunati, solo con questo dispositivo tecnologico è possibile rilevare la presenza degli animali a grandi distanze. Ad accompagnarci in questa “caccia fotografica” Enrico Villa e Dania Tesei; studiano le balene alle Azzorre, ma quando non sono nel cuore dell’Oceano Atlantico non perdono occasione per tornare ad ammirare la fauna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (e dintorni).

Il primo incontro della giornata, come si evince anche dalle immagini del video in testa all'articolo, è stato quello con i cervi nobili o cervi rossi (Cervus elaphus), che in gran numero camminavano in fila indiana lungo il crinale innevato di una montagna. Dopo un paio di falsi allarmi (leggete volpi), finalmente Dania è riuscita a individuare le sagome dei lupi sulla termocamera. Erano in un'ampia vallata e si dirigevano al piccolo trotto e in ordine sparso verso un altro monte, sulla nostra destra.

Credit: Enrico Villa
Credit: Enrico Villa

Dopo aver perso i lupi per qualche tempo, li abbiamo ritrovati mentre si crogiolavano al tepore del primo sole nei pressi di alcuni cespugli. Erano quattro esemplari: due adulti con il manto rossiccio – probabilmente il maschio e la femmina alfa – e due giovani, con buona probabilità i figli della coppia. Purtroppo proprio i due lupi più giovani risultavano affetti da rogna, una malattia che può essere anche letale per questi animali. Fortunatamente hanno quasi superato il rigido inverno e le probabilità di sopravvivenza sono in significativo aumento. Chi li aveva già visti in precedenza ha notato inoltre un miglioramento nelle condizioni generali del pelo, un segnale indubbiamente positivo. Siamo rimasti ad ammirarli per un po’ di tempo a grande distanza, senza arrecare loro alcun disturbo. Li abbiamo infatti ripresi con una fotocamera “super zoom” dal fianco della montagna innanzi a quella in cui si trovavano. La distanza significativa è evidenziata anche dalla turbolenza dell’aria, ben visibile nel filmato.

Credit: Enrico Villa
Credit: Enrico Villa

I lupi sono rimasti a riposo per tutto il tempo dedicato alla loro osservazione, durante il quale si sono al massimo spostati da un giaciglio all’altro. Un incontro estremamente emozionante e prezioso, con predatori in cima alla catena alimentare che giocano un ruolo fondamentale nel mantenere in equilibrio l’ecosistema in cui vivono. Eppure, nonostante i secoli di spietate persecuzioni e il rischio di vederli sparire per sempre a causa nostra, oggi, dopo una lenta e progressiva ripresa iniziata oltre 50 anni fa, i lupi sono di nuovo finiti nel mirino, demonizzati o addirittura uccisi da persone senza scrupoli. Non in pochi, del resto, imbraccerebbero volentieri i fucili per abbatterli. Ad Aschi, fortunatamente, i lupi sono benvoluti e la gente del posto li rispetta per la loro natura, facendo della convivenza pacifica un esempio per tutti.

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