video suggerito
video suggerito

Abbiamo appena scoperto una delle stelle più rare della nostra galassia

Si chiama J1912-4410 ed è un tipo di nana bianca rotante in sistema stellare binario che si trova a soli 773 anni luce di distanza dalla Terra.
A cura di Valeria Aiello
7 CONDIVISIONI
Rappresentazione artistica di una pulsar nana bianca / Credit: Mark Garlick
Rappresentazione artistica di una pulsar nana bianca / Credit: Mark Garlick

Una stella appena scoperta a soli 773 anni luce di distanza dalla Terra appartiene a una delle tipologie più rare della Via Lattea. Si chiama J1912-4410 ed è una pulsar nana bianca, una stella talmente rara che ad oggi ne conosciamo soltanto un’altra nell’intera galassia, AR Scorpii, trovata nel 2016. La nuova scoperta, dettagliata in un articolo pubblicato su Nature  Astrononmy, conferma che queste stelle fanno parte di una classe distinta, dove a emettere luce pulsante non è una stella di neutroni ma un sistema binario, formato appunto da una nana bianca – un nucleo collassato di una stella che ha esaurito tutto il suo combustibile – e una nana rossa in rotazione l’una attorno all’altra.

Avvolta da un campo magnetico fortissimo (un miliardo di volte il campo magnetico terrestre), la nana bianca ruota vertiginosamente anche su se stessa (300 volte più velocemente della Terra), mentre i suoi potenti fasci di particelle cariche e radiazioni inondano periodicamente la sua compagna nana rossa, facendola illuminare su più lunghezze d’onda a intervalli regolari di 1,97 minuti. Le pulsazioni provengono quindi dall’effetto che questi potenti fasci hanno sulla nana rossa, che fanno sì che l’intero sistema sembri “pulsare”, illuminandosi e affievolendosi in modo ciclico.

Gli scienziati non sono però sicuri di cosa generi un campo magnetico così potente da far raggiungere alle nane bianche velocità di rotazione così elevate. Una possibile spiegazione risiede nei cambiamenti che le nane bianche subiscono mentre si raffreddano e si cristallizzano.

Le caratteristiche di J1912-4410 sembrano confermare questa teoria, che si basa sul “modello della dinamo”: essendo significativamente più fredda della sua compagna nana rossa ma, allo stesso tempo, abbastanza vicina da esercitare una forte attrazione gravitazionale, la nana bianca potrebbe aver catturato massa dalla sua compagna in passato, il che la fa girare velocemente. J1912-4410, in particolare, è più fredda di 13.000 gradi Kelvin (circa 12.800 °C), ha un periodo di rotazione di circa cinque minuti e la sua attrazione gravitazionale ha un forte effetto sulla sua compagna.

L’origine dei campi magnetici è una grande questione aperta in molti campi dell’astronomia, e questo è particolarmente vero per le nane bianche – spiega la prima autrice dello studio, la dottoressa Ingrid Pelisoli, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick, nel Regno Unito – . I campi magnetici delle nane bianche possono essere oltre un milione di volte più forti di quello del Sole, e il modello della dinamo aiuta a spiegarne il motivo”.

La scoperta di J1912-4410 ha rappresentato un passo avanti fondamentale in questo campo – precisa la ricercatrice – . Abbiamo utilizzato i dati raccolti da numerosi telescopi alla ricerca di potenziali pulsar nane bianche, concentrandoci su quelle che avevano caratteristiche simili ad AR Scorpii. Dopo aver osservato una ventina di candidate, ne abbiamo trovata una che mostrava variazioni di luce molto simili a quelle di AR Scorpii”.

Questa ricerca è un’eccellente dimostrazione che la scienza funziona: possiamo fare previsioni e metterle alla prova, ed è così che qualsiasi scienza progredisce” .

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views