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A gennaio gli USA torneranno sulla Luna dopo 50 anni, tra Bitcoin e funerali spaziali

Il 25 gennaio 2024 il lander statunitense Peregrine di Astrobotic tenterà lo sbarco sulla Luna, a oltre mezzo secolo dall’Apollo 17, l’ultima missione USA a toccare la regolite lunare. Il carico utile del veicolo spaziale, oltre a diversi strumenti scientifici, contiene diverse curiosità.
A cura di Andrea Centini
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Il lander Peregrine. Credit: Astrobotic
Il lander Peregrine. Credit: Astrobotic

A oltre 50 anni dall'ultima missione della NASA sulla Luna, l'Apollo 17 del dicembre 1972, gli Stati Uniti sono pronti a sbarcare nuovamente sul satellite della Terra (ma senza equipaggio). Il 24 dicembre 2023, infatti, il lander “Peregrine” – pellegrino – decollerà a bordo di un razzo lanciatore Vulcan Centaur e raggiungerà l'orbita lunare in pochi giorni, tuttavia dovrà attendere il 25 gennaio del 2024 per toccare il suolo lunare. Questa volta a guidare la missione non sarà direttamente la NASA, ma una società privata cui è stato commissionato lo “sbarco” dall'agenzia aerospaziale degli USA. Si tratta della Astrobotic Technology Inc di Pittsburgh, Pennsylvania, che ha messo a punto il lander Peregrine nel contesto del programma CLPS. In parole semplici, la NASA ha coinvolto alcune aziende private – come Draper, Firefly Aerospace, Intuitive Machines e Astrobotic, appunto – per trasferire strumentazione scientifica e testare tecnologie sulla Luna, con l'obiettivo di abbattere sensibilmente i costi delle missioni e ampliare il ventaglio di possibilità.

Com'è noto gli Stati Uniti sono pienamente impegnati col programma Artemis, del quale la prima missione è stata già un enorme successo. Artemis 2, se tutto andrà bene, porterà in orbita lunare un equipaggio umano nel novembre del 2024, mentre per il 2025 è prevista la storica Artemis 3, che farà sbarcare sulla Luna la prima donna e la prima persona nera. L'obiettivo sullo fondo è gettare le basi per restare sul satellite naturale e pianificare le prime colonie lunari vere e proprie, un trampolino di lancio per raggiungere Marte (si spera attorno alla metà del prossimo decennio). Per tagliare questi traguardi è necessario conoscere meglio l'ambiente lunare ed è proprio a questo che servono i lander come il Peregrine.

Credit: X, Twitter
Credit: X, Twitter

Tra gli strumenti a bordo del veicolo spaziale di Astrobotic, messi a punto da sette Paesi, c'è uno spettrometro a neutroni che andrà a caccia di ghiaccio d'acqua, considerato una risorsa fondamentale per ottenere ossigeno, acqua e carburante per i pionieri che (ri)conquisteranno la Luna. Altri strumenti preziosi sono lo spettrometro nel vicino infrarosso NIRVSS che indagherà su anidride carbonica, metano e idratazione della superficie; un rilevatore di radiazioni messo a punto dal Centro aerospaziale tedesco (DLR); e una serie di piccoli rover, come i cinque "Colmena" da appena 60 grammi dell'agenzia spaziale messicana e l'IRIS dell'Università Carnegie Mellon. Oltre ai dispositivi scientifici, il carico utile del Peregrine si caratterizza anche per diverse curiosità, come le ceneri di alcune persone che sognavano di arrivare sulla Luna (contenute in capsule commemorative di Celestis – Memorial Spaceflights); un Bitcoin caricato all'interno di una moneta fisica; una piastra del Genesis Block, il primo blocco di Bitcoin ad essere estratto; e immagini d'archivio e testi leggibili con una lente 10x messi a punto da un gruppo ungherese.

“È incredibile rendersi conto che siamo solo a un passo dall'inizio del viaggio della nostra navicella spaziale Peregrine sulla Luna”, ha dichiarato in un comunicato stampa John Thornton, l'amministratore delegato di Astrobotic, “Dopo anni di dedizione e duro lavoro, siamo così vicini al nostro lancio sulla Luna. Vi invitiamo a seguirci mentre Peregrine, con sette paesi rappresentati a bordo, viene lanciato sulla Luna e tenta uno dei primi atterraggi di un veicolo spaziale americano dai tempi dell'Apollo”, ha aggiunto il dirigente.

Credit: X, Twitter
Credit: X, Twitter

La NASA e la società privata, così come tutti i gruppi coinvolti, sono ben consapevoli dei rischi elevati legati ai lanci verso la Luna, dato che solo il 50 percento delle missioni è riuscito ad allunare con successo. Recentemente hanno fallito diversi allunaggi di missioni private, come quelle israeliane e giapponesi, ma anche la ROSCOMOS (l'agenzia spaziale russa) ha perso la sua sonda Luna-25 agosto di quest'anno. Il lander Peregrine, dopo essersi stabilito nell'orbita prevista, tenterà un allunaggio completamente automatizzato il 25 gennaio 2024; la speranza è che non faccia la fine dei suoi ultimi predecessori, schiantatisi contro la regolite lunare a causa di problemi con motori, altimetri e altra sofisticata strumentazione di bordo.

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